Domani, giovedì 19 novembre, sarà la Giornata mondiale della filosofia. Alle celebrazioni parteciperà anche l’Università di Urbino con un programma di dieci lezioni. Ne abbiamo parlato con la professoressa Raffaella Santi, presidente della sezione Urbino della Società Filosofica Italiana.

Abbiamo aderito a questa iniziativa – spiega la professoressa Santi – perché la SFI, la cui attività è collegata al nostro Ateneo, ha come principale obiettivo quello di diffondere la filosofia nelle scuole e creare un interscambio con l’Università. Il format che abbiamo scelto ha delle caratteristiche peculiari che derivano dall’esperienza positiva degli Open Day estivi. La formula delle mini-lezioni da 10 minuti ha funzionato, per cui abbiamo deciso di replicarla.

Che cosa accadrà dunque domani?

Il programma dell’evento Orizzonti filosofici. Dalla parte dell’uomo prevede dieci lezioni di filosofia da 10 minuti ciascuna. Nicola Panichi, Filosofia e libertà, Cristina Santinelli, Filosofia e letteratura, Maria Gabriella Pediconi, Filosofia a psicoanalisi, Venanzio Raspa, Filosofia e linguaggio, Valerio Marconi, Filosofia e dialogo, Antonio Nanni, Filosofia e scienza, Paola D’Ignazi, Filosofia e intercultura, Rosa Tomasello, Philosophy for children, Cecilia Casadei, Filosofia e arte, Gianfranco Boiani, Filosofia e cinema. Naturalmente non saremo in presenza, ma su Zoom, dalle ore 16 alle 18. Ci saranno eventi paralleli in tutta Italia e nel mondo per una vera e propria maratona.

È davvero possibile fare filosofia nello spazio di un “tweet”?

I nostri principali destinatari sono i giovani, credo che la filosofia in pillole possa essere più coinvolgente delle classiche lezioni. Ad ogni modo Platone diceva che solo chi sa vedere l’insieme (procedimento sinottico), è dialettico. Occorre perciò avere la capacità di sintesi. D’altra parte fin dai primi filosofi, basti pensare ai frammenti che conserviamo di Parmenide, il significato è condensato in frasi brevi. La brevitas è sempre esistita nella storia del pensiero e non è mai stata sinonimo di pochezza.

L’episodio di Talete che cadde nel pozzo per osservare il cielo ha impresso nella memoria di generazioni e generazioni di studenti l’immagine del filosofo lontano dalla realtà. Oggi tuttavia, in piena pandemia, la filosofia è il convitato di pietra.

La situazione che stiamo vivendo ha cambiato la vita di tutti, specialmente delle persone più fragili. La filosofia fornisce strumenti formidabili e messaggi per affrontare situazioni come questa. Marco Aurelio, l’imperatore filosofo, scriveva che non possiamo controllare gli eventi fuori da noi, ma possiamo controllare la nostra reazione e non farci travolgere.

Filosofia e libertà è la lezione che aprirà la maratona. Un tema di grande attualità.

Proprio sulla scorta di quanto appena detto apriremo con un argomento al centro della filosofia politica, divenuta molto popolare. Le scelte che i governi hanno dovuto prendere per far fronte alla pandemia sono inusuali in democrazia. I giornali, la pubblicistica e la saggistica ne stanno parlando molto e vengono citati sempre più spesso autori come Étienne de La Boétie e Hobbes. Proprio Hobbes aveva ripreso la locuzione ciceroniana salus populi suprema lex. La salute dei cittadini è la legge suprema. Come dire: prima vivere, poi vivere bene.

Non vede il rischio che scomodare la filosofia sia spesso un espediente per supportare una o l’altra tesi?

Il rischio c’è, ed è stato individuato dallo stesso Hobbes, ma anche questo è un elemento positivo, il segnale che comunque si mette in moto un pensiero. I filosofi, al di là della correttezza della citazione, ci aiutano a problematizzare, a non essere passivi rispetto a ciò che ci accade.

Qual è il rapporto tra gli studenti e la filosofia nel nostro Paese?

In Italia abbiamo quasi un unicum. La filosofia entra nei programmi dei licei e dà un’impronta fondamentale anche alla crescita professionale. Mi piace pensare che dietro al successo di tanti giovani talenti italiani ci sia non solo l’Università, certamente fondamentale, ma anche la scuola. Dunque anche la filosofia, che grazie al pensiero critico e al pensiero creativo dà sicuramente una marcia in più. Gadamer amava l’Italia proprio perché gli studenti delle scuole possono confrontarsi con la filosofia sin dalle superiori.

La collaborazione tra Ateneo e Società Filosofica Italiana quali eventi ha ancora in programma?

Dal 2017 organizziamo seminari di filosofia e cultura. L’ultimo, Urbino seminars in renaissance philosophy and culture, è stato a febbraio, su  William Shakespeare. Vorremmo proseguire. La filosofia educa e forma, ce n’è bisogno, perché è dalla nostra parte, dalla parte dell’uomo.

 

Immagine di copertina: morhamedufmg

 

 

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