Nei giorni in cui si conclude la sessione d’esami di gennaio-febbraio 2021 e le lezioni del secondo semestre, in presenza e a distanza, si preparano al decollo del prossimo lunedì 1 marzo, proviamo a fare il punto sulle risorse digitali che supportano la didattica online di Uniurb, e sul patto di corresponsabilità che l’Ateneo ha scelto di stringere con i propri studenti.
Ne parliamo con Laerte Sorini, Delegato del Rettore all’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione, già Delegato all’Informatica nel quinquennio 2009-2014.

 

 

Il Professor Laerte Sorini

Professor Sorini, da marzo 2020 l’innovazione tecnologica di Uniurb è più che mai al servizio della didattica (online)!

Certamente, infatti oggi, a distanza di un anno, possiamo contare su un’esperienza pregressa di cui abbiamo fatto tesoro. A marzo del 2020, in pochissimi giorni, si sono dovute trasferire le lezioni dalle aule dell’Università a quelle virtuali; sia i docenti, sia gli studenti hanno, quindi, intrapreso un percorso complesso di familiarizzazione con le nuove tecnologie per la didattica a distanza.

 

Col passare del tempo praticamente tutti hanno acquisito maggiore confidenza con i nuovi strumenti e li hanno utilizzati con buoni risultati, e anche con quel desiderio di mantenere comunque un legame, seppure virtuale, con l’intera comunità universitaria di Uniurb.

 

Superata la prima fase dell’emergenza, assieme a Giovanni Boccia Artieri – Prorettore alla Didattica, Comunicazione Interna ed Esterna – si sono valutate alcune soluzioni tecnologiche nuove, in linea con quell’ideale di “umanesimo digitale” che vuole portare le persone della nostra Università al centro dei processi istituzionali, con l’informatica sempre più al loro servizio. E non viceversa.

Quali novità hanno caratterizzato la sessione d’esami di gennaio-febbraio 2021 e con quali esiti?

Abbiamo potuto svolgere gli esami della sessione di gennaio-febbraio 2021 rilevando una irrisoria quantità di problematiche che richiedesse un intervento tecnico. Il risultato ha superato ampiamente le mie aspettative, devo essere sincero, poiché introdurre novità sostanziali porta sempre con sé una certa dose di incertezza.

 

La prima novità riguarda lo svolgimento degli esami scritti online e il passaggio da sistemi proctoring basati su intelligenza artificiale – che permettono di controllare sia i dispositivi, sia i movimenti dello studente – a Safe Exam Browser: un sistema di gestione delle prove comunque rigoroso, ma meno invasivo della sfera personale dell’esaminando.

 

Abbiamo optato quindi per una modalità di sorveglianza che garantisse sempre gli standard di rigore dello svolgimento delle prove d’esame, ma agisse sui dispositivi e non sulla persona, offrendo l’opportunità di preservare quei tratti distintivi del nostro Ateneo rappresentati dalla vicinanza e dai rapporti cordiali che da sempre il personale docente e non docente riesce a costruire con le studentesse e gli studenti.
L’idea di fondo, legata anche all’emergenza in corso, è che nella difficoltà contingente si è scelto un sistema di controllo più rivolto alla responsabilizzazione degli studenti, come già avviene nella maggior parte degli Atenei in Italia.

La seconda novità?

La seconda novità è il “patto di corresponsabilità” che abbiamo voluto stringere con i nostri giovani per garantire un efficace svolgimento degli esami. Questo patto elenca una serie di norme di comportamento virtuose da tenere durante la prova d’esame, che lo studente si impegna a rispettare per contribuire al buon funzionamento delle attività accademiche e alla creazione di un clima il più sereno possibile in Uniurb.

Qual è stata la risposta della comunità studentesca?

Una valutazione complessiva la faremo quando termineranno le sessioni d’esame e ragioneremo sui dati, ma al momento direi che la risposta degli studenti è molto buona e faccio subito un esempio. Intorno alla metà di dicembre 2020, Apple ha rilasciato un aggiornamento per Mac che ha compromesso una serie di browser a pochi giorni dall’inizio della sessione di esami. Tutto ciò avrebbe impedito agli utenti Mac di sfruttare la tecnologia Safe Exam Browser.

 

L’epilogo positivo della vicenda è che il rischio è stato scongiurato da due studentesse del corso di laurea in Lingue e Culture Moderne. Rachele Gelosi e Alessia Forino ci hanno, infatti, contattato suggerendo un escamotage per aggirare l’ostacolo e risolvere il problema.

 

Ecco, queste ragazze hanno centrato in pieno il tema della corresponsabilità in quanto si sono fatte carico di una difficoltà che, tra l’altro, non era dell’Università di Urbino ma riguardava l’uso di Safe Exam Browser in tutto il mondo, ne hanno trovato la soluzione e l’hanno messa a disposizione di chi utilizza questo strumento sul forum dedicato a questo strumento come bug-fix.

Al momento, su quali risorse digitali può contare la didattica di Uniurb?

Abbiamo lavorato per consentire ai docenti di decidere attraverso quale soluzione di videoconferenza svolgere le lezioni e gli esami online, mettendo a loro disposizione un ulteriore strumento che è Zoom, uno dei più diffusi nel mondo, in una versione ad hoc per le Università. Di conseguenza, in questo momento abbiamo un’unica piattaforma Moodle per l’erogazione della didattica mista, denominata Blended Learning, all’interno della quale sono stati integrati il software specifico per gli esami online, Safe Exam Browser, e quattro strumenti di web conference per lezioni ed esami: Blackboard Collaborate, Google Meet, Microsoft Teams e Zoom.

 

Aggiungo che dalla sua messa in opera su Uniurb, Zoom si è rivelato particolarmente utile e versatile anche per gli studenti. Infatti, già da gennaio, è disponibile per tutti loro la versione con licenza senza limiti di tempo, aperta a trecento utenti, che gli studenti stanno già utilizzando per meeting, gruppi di studio o semplicemente per riunirsi.
Con le licenze speciali di Zoom siamo stati in grado di svolgere la tre giorni di Università Aperta senza alcun problema e con numeri veramente importanti. Di tutto ciò ringrazio Marco Cappellacci e Stefano Pretelli che hanno permesso l’installazione in tempi brevissimi, il Webmaster di Ateneo Donatello Trisolino e tutto lo Staff Portale Web, Social Media e Multimedialità per l’ottima riuscita dell’evento.

Sono stati predisposti strumenti di supporto – penso a guide e tutorial – per studenti e docenti?

Per ogni servizio che abbiamo messo a sistema abbiamo fornito una guida, un video tutorial e una sezione dedicata alle domande più frequenti. Inoltre, abbiamo dato agli studenti la possibilità di effettuare un test consentendo loro di collegarsi e verificare il funzionamento dello strumento.
Di questo grande lavoro ringrazio il Centro Integrato Servizi Didattici ed E-Learning (CISDEL) che sta fornendo help-desk nelle persone di Cristina Pierantozzi e Giada Fiorucci e, in particolare, ringrazio Edoardo Bontà che ha seguito, dallo scorso novembre, tutte le operazioni relative alla parte blended introducendo le innovazioni di cui ho parlato.

Dallo scorso novembre è Delegato del Rettore all’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione. Da quali obiettivi (ri)parte il piano di sviluppo tecnologico del nostro Ateneo?

Premetto che ho già ricoperto l’incarico di Delegato all’Informatica dal 2009 al 2014 e questo mi permette di avere una buona conoscenza di alcune dinamiche. I progetti nel cassetto sono tanti ed entreranno nella fase esecutiva quando le priorità dettate dalla pandemia che ho affrontato negli ultimi mesi diverranno una consueta amministrazione.

 

In generale, le azioni di innovazione tecnologica dovranno certamente concentrarsi sul sostegno alla Ricerca, alla Didattica, alla Terza Missione, ma dovranno anche interessare sempre di più e in profondità i processi amministrativi attraverso misure che ne accelerino la digitalizzazione e l’apertura a un’attitudine green e sostenibile. Anche perché ci sono delle scadenze ben precise che AgID ci impone e sulle quali stiamo già intensamente lavorando.

 

Un esempio è SPID, ovvero il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che dovrà essere adottato e operativo già dal 28 febbraio. Uniurb, grazie al lavoro di Alessia Ventani e Francesco Buresta, ha già completato la fase di test e, ad oggi, è tra le poche Università ad averlo messo in produzione.

 

Soprattutto, a me sembra fondamentale intervenire subito sulla riorganizzazione e sul rafforzamento – in termini di processi, di risorse umane, e di logistica – dei sistemi informatici, che muovono e fanno funzionare la nostra Università, sempre più culla dell’umanesimo digitale. Su questo punto, assieme al Direttore Generale Alessandro Perfetto, stiamo già operando in maniera costruttiva.

 

 

 

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