I CLab (Contamination Labs) sono, secondo il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, luoghi di contaminazione che promuovono la cultura dell’imprenditorialità, dellinnovazione e nuovi modelli di apprendimento, finalizzati a esporre gli studenti a un ambiente stimolante per lo sviluppo di progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale. Se ne scriviamo sul nostro blog è perché è stato pubblicato il bando di Uniurb Lab, il primo contamination lab dell’Università di Urbino.

A chi si rivolge Uniurb Lab?

Il bando – ci spiega la professoressa Maria Francesca Cesaroni, docente di Imprenditorialità e Piccole Imprese e ideatrice dell’iniziativa insieme a Francesca Martinuzzi, del Knowledge Transfer Office – è aperto a tutti gli studenti e dottorandi, agli alumni dell’Università di Urbino che abbiano conseguito il titolo da non più di tre anni e agli studenti Erasmus. Il laboratorio è caratterizzato da una marcata interdisciplinarità e si rivolge a partecipanti provenienti da tutte le aree: scientifica, umanistica, socio-giuridica-economica.

La contaminazione è l’elemento caratterizzante del progetto e avviene:
– tra studenti provenienti da diversi percorsi formativi;
– tra studenti e docenti;
– tra studenti e attori del mondo produttivo.

Come si partecipa?

Per partecipare è necessario:
1) leggere il bando pubblicato su www.uniurb.it/contaminationlab;
2) compilare il modulo di candidatura entro il 31 gennaio 2017;
3) presentarsi al colloquio motivazionale il 3 febbraio 2017.

Nella domanda di partecipazione sarà possibile descrivere brevemente la propria idea imprenditoriale. La selezione terrà in considerazione anche il percorso formativo del candidato, così da favorire quanto più possibile la presenza di partecipanti diversi tra loro. Si lascerà però molto spazio anche alla valutazione delle caratteristiche extracurriculari: interessi, passioni, esperienze lavorative, coinvolgimento in attività sportive, di volontariato e ogni altro ambito a cui si dedica il tempo libero dallo studio. Inoltre, nel colloquio di selezione, la commissione valuterà la motivazione a partecipare dimostrata da ciascuno dei candidati.

Come è organizzato il corso?

La professoressa Maria Francesca Cesaroni

A partire dalle linee guida ministeriali il nostro Ateneo ha elaborato un percorso specifico articolato in dodici incontri che si svolgeranno tra febbraio e maggio. Utilizzeremo modalità didattiche non tradizionali, che richiederanno la partecipazione attiva degli studenti. Nella prima parte delle lezioni lavoreremo sullo sviluppo di competenze personali: orientamento al risultato, capacità di lavoro in team e di relazione, problem solving, capacità nell’affrontare e valutare i rischi. Attraverso il Test di Attitudine Imprenditoriale, elaborato da un gruppo di psicologi dell’Università di Verona, misureremo il potenziale imprenditoriale di ciascuno.

Nella seconda parte ci concentreremo sulle idee che i partecipanti potranno presentare già in fase di iscrizione. Tali idee saranno sottoposte a un processo di autovalutazione, quelle selezionate saranno successivamente sviluppate seguendo un percorso di lean startup (project generation e project validation).

Come si passa dall’idea all’impresa?

Questa domanda affronta un tema fondamentale. Non è sufficiente avere l’intuizione giusta per creare un’impresa di successo: occorre verificarne la fattibilità, conoscere i potenziali acquirenti del prodotto/servizio, essere consapevoli dei possibili concorrenti. In Italia sono ancora troppo poche le persone che, pur dichiarandosi interessate a creare un’impresa, lo fanno davvero. L’Università può incoraggiare l’intraprendenza personale e dotare gli studenti delle competenze necessarie alla realizzazione del percorso che va dall’ idea di business fino all’effettiva creazione di un’attività imprenditoriale. Il Contamination Lab si colloca nella prima fase di questo percorso. I partecipanti che, durante Uniurb Lab, troveranno conferma della propria vocazione imprenditoriale e avranno messo a punto un’idea concretamente realizzabile, saranno messi in contatto con altri attori del territorio (incubatori, acceleratori, spazi di coworking) che li potranno accompagnare e sostenere nel percorso successivo.

Corrisponde a verità che la voglia di fare impresa è maggiore tra i giovani?

Recenti indagini condotte in Europa ci dicono che i giovani possiedono una volontà imprenditoriale più elevata rispetto a quella degli adulti. Tuttavia, in mancanza di un sistema di servizi e di programmi di sostegno, questa inclinazione all’imprenditorialità è destinata a non tradursi concretamente nella creazione di nuove imprese. Il laboratorio Uniurb Lab fortifica le aspirazioni personali e aiuta capire come dare solidità alle idee affinché sopravvivano alle difficoltà: si tratta di formazione imprenditoriale di base.

Sono previste attività “sul campo”?

Rientrano nel corso anche alcune visite alle strutture di sostegno all’imprenditorialità. Il rapporto con la rete aziendale territoriale è molto importante e il bando Uniurb Lab integra in particolare il trasferimento di conoscenze, colonna portante delle attività di Terza Missione. Saranno nostri partner: il Comune di Urbino, che metterà a disposizione gli spazi dove svolgere le attività; ISIA (Istituto superiore per le industrie artistiche) che con risorse aggiuntive aprirà la partecipazione anche ai propri studenti; BP Cube, incubatore certificato di imprese innovative che fornisce servizi per la creazione e l’avvio di nuove startup, con sedi a Fossombrone e Pesaro; Warehouse Coworking Factory di Marotta.

 

Immagine in evidenza: Anthony Indraus

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