Mai sentito parlare di criptovaluta, blockchain, bitcoin? Trovate interessante l’argomento? Vi piacerebbe approfondirlo? Tutti i “sì” sono pregati di fare attenzione a questo post! Università di Urbino, CGIL Pesaro-Urbino, FISAC-CGIL Nazionale, FISAC-CGIL Marche hanno appena bandito un concorso di idee sull’uso del denaro contante. Più nel dettaglio sulla diffusione della moneta tradizionale e delle criptovalute nella società italiana contemporanea.

Partecipare (qui il testo integrale del bando) è semplicissimo: occorre presentare un elaborato entro il 15 marzo 2019.
I tre migliori lavori riceveranno un premio in denaro.

  • 1.000 euro per il primo classificato;
  • 750 euro per il secondo;
  • 500 euro per il terzo.

Ne abbiamo parlato con il professor Giorgio Calcagnini, prorettore vicario dell’Università di Urbino e docente del corso di laurea in Economia e Management e con Federico Sora, segretario regionale FISAC-CGIL.

Formazione

“L’obiettivo formativo – spiega il professor Calcagnini – è quello di attivare una riflessione più ampia sulla moneta tradizionale e su quella virtuale, sapendo che entrambe sono esposte a fenomeni di finanziamento illecito, di riciclaggio, di evasione e frode fiscale”.

Trasversalità

“La scelta di aprire il bando a tutti gli studenti e le studentesse Uniurb iscritti al 3° anno dei corsi di laurea triennali, al 1° e 2° anno dei corsi di laurea magistrali e al , e 5° anno dei corsi a ciclo unico – prosegue il prorettore vicario – deriva dalla complessità dell’argomento, che coinvolge economisti, giuristi, sociologi, esperti in finanza e non solo. Ovviamente c’è un’attinenza fortissima con l’insegnamento di Economia monetaria, eppure l’interesse per le applicazioni blockchain riguarda tanti ambiti differenti”.

Informazione

Chi ricorda che cosa è successo dopo la crisi finanziaria del 2008? Il crollo dei mercati, con le conseguenze che questo ha prodotto, non è stato l’unico contraccolpo nella vita delle persone e delle famiglie. Il “corredo” è coinciso con una serie di termini sconosciuti che hanno preso in contropiede l’opinione pubblica. Spread, rating, DEF eccetera eccetera. Alcuni gruppi editoriali, pensando ai risparmiatori, hanno calato scialuppe di salvataggio e dato alle stampe glossari ad hoc: alfabeti essenziali per non perdersi nella selva oscura dei tecnicismi. Ma come ci si comporta oggi, che nuovi “contenuti non identificati” bussano alle porte del mondo globalizzato? Il concorso di idee proposto risponde proprio a questa domanda e ci dice qual’è il ruolo dell’Università per ridurre il gap tra competenze di settore e consapevolezza diffusa: “La criptovaluta – spiega il professor Calcagnini – è un tema sempre più popolare. Ma quanto lo conosciamo veramente? Iniziative come questa possono contribuire a diffondere concetti che tra non molto saranno definitivamente entrati non solo nel nostro vocabolario quotidiano, ma anche nelle attività giornaliere di ciascuno”.

L’Italia

Il think tank The European House – Ambrosetti ha stilato il quarto report della Community Cashless Society, un termometro dei metodi di pagamento. Che cosa rilevano i numeri? Nel nostro Paese (il dato arriva a giugno 2018) i pagamenti in contanti ammontano a 201 miliardi di euro. Se nell’eurozona l’e-payment raggiunge la media del 26%, l’Italia è ferma al 14%. Un ritardo che a giudizio del professor Giorgio Calcagnini si deve a due fattori:

  1. la cultura finanziaria non è al passo con quella degli altri Paesi sviluppati:
  2. esiste una correlazione positiva tra uso del contante ed economia irregolare.

La classifica tuttavia “non deve farci credere che ci si possa tenere fuori dall’evoluzione dei sistemi di pagamento. Al contrario deve guidarci alla consapevolezza che dobbiamo lavorare in una nuova direzione”.

Bitcoin, per un approccio critico

Secondo un’analisi recente di Google “Cos’è Bitcoin?” è una delle domande più frequenti nel motore di ricerca, almeno negli Stati Uniti e nel Regno Unito. A maggior ragione sarà interessante vedere quale sarà il contributo portato all’argomento: “Questo sistema di pagamento mondiale – conclude il professor Calcagnini – è senz’altro destinato ad un rapido sviluppo ma è importante valutarne gli aspetti positivi e negativi. In effetti presenta criticità: per esempio non prevede le forme di garanzia che contraddistinguono la moneta tradizionale emessa da una banca centrale ed è uno strumento estremamente volatile. Deduce il proprio valore dal rapporto domanda offerta ed è controllato da algoritmi complessi che richiedono un’elevata capacità di calcolo. Ciò comporta dei rischi: non è possibile, per dirne uno, risalire ai soggetti di una transazione. Il concorso di idee, grazie alla collaborazione tra sindacato e Università, è un’importante occasione per far luce sulle tante questioni che si pongono e siamo felici che CGIL abbiamo scelto il nostro Ateneo per un progetto così importante e che, soprattutto, coinvolge direttamente i nostri studenti”.

Una nuova cultura economico-finanziaria

“Il bando – spiega Federico Sora, segretario regionale FISAC-CGIL – rientra nell’ambito del Concorso di idee nazionale sul denaro contante. Per ciascuna regione nella quale siamo presenti con questa iniziativa abbiamo scelto un Ateneo col quale collaborare e un tema da approfondire. Insieme all’Università di Urbino, a cui da tempo ci legano progetti di ricerca, ci occuperemo di legalità, di contante e di criptovalute. È necessario il contributo di Uniurb per promuovere la conoscenza dei diversi sistemi di pagamento che ci vengono messi a disposizione dalle nuove tecnologie. È necessario – conclude – farsi promotori di una nuova cultura che riduca i margini all’interno dei quali l’illegalità può proliferare. Non a caso la premiazione, prevista per il mese di marzo, avverrà all’interno di un convegno pubblico nel quale presenteremo le tre idee vincitrici. Vogliamo fare ricerca, approfondimento, ma vogliamo anche che questi risultati siano un patrimonio condiviso da tutti”.

Immagine in evidenza: André François McKenzie

 

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