Nuovi itinerari formativi per le professioni emergenti del Food & Beverage

Nuovi itinerari formativi per le professioni emergenti del Food & Beverage — Monte San Bartolo, Pesaro — Foto di Donatello Trisolino

Il Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Urbino disegna nuovi itinerari formativi per le professioni emergenti del Food & Beverage, e dal 17 luglio apre le iscrizioni al corso di alta formazione “La Terra a tavola – Geologia e gusto: Narratore del gusto e della cultura, comunicatore del benessere e selezionatore delle tipicità italiane”.

I dati parlano chiaro, il comparto enogastronomico e agroalimentare si conferma una tra le risorse più dinamiche dell’economia italiana con un trend in stabile ascesa. Per questo, il Dipartimento continua a puntare senza esitazione su un settore che nel medio e lungo periodo può offrire non poche opportunità di inserimento professionale.

La terza edizione del corso suggerisce ai laureati non ancora occupati e agli occupati che guardano a specializzazioni e aggiornamenti, un percorso didattico ancora poco battuto e orientato alla creazione di una figura professionale in grado di riprodurre in forma scritta o “ad alta voce” la narrazione che il patrimonio enogastronomico italiano sottende.

Prof. Rodolfo Coccioni

Prof. Rodolfo Coccioni

“Quello che insegniamo – spiega il Direttore del corso Rodolfo Coccioni Professore Ordinario di Paleontologia e Paleoecologia – è sì la geologia dell’Italia e in particolare quella delle Marche, ma soprattutto insegniamo un metodo che gli studenti possano esportare nei luoghi in cui vivono, così da raccontare i prodotti che arrivano sulla tavola, la storia dei prodotti e la storia e la cultura della terra da cui questi hanno origine”.

La regola alla quale il corso si informa è chiara: fornire ai partecipanti un’efficace specificità delle competenze così che possano adattarsi alle necessità di un mercato sempre più globale e competitivo. Ma, concretamente, in quali segmenti del mercato del lavoro? Dal giornalismo e uffici stampa di settore, alla comunicazione online, attraversando ristorazione, organizzazione eventi, retailing, enti per la promozione di prodotti agroalimentari, hotellerie, aziende e associazioni di produzione e distribuzione alimentare, turismo enogastronomico e foodservice in generale.
Certo, nell’immediato la tendenza, soprattutto per la piccola impresa, è a combinare in una sintesi quanto più efficace la figura del “narratore del gusto e della cultura” con altre professionalità di più lunga tradizione. Non mancano però esempi di realtà imprenditoriali che, per capacità innovativa, garantiscono da subito il posizionamento ideale di questo nuovo profilo al loro interno.

“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti – continua il Professor Coccioni – perché molti dei nostri ex studenti hanno trovato occupazione in aziende o hanno avviato piccole imprese private. C’è chi è impiegato come account manager in una fabbrica di salumi, chi organizza eventi enogastronomici, una nostra ex studentessa è in partenza per l’Irlanda dove lavorerà come client account per un’azienda che opera nell’agroalimentare, un’altra nostra allieva ha da poco inaugurato una piccola struttura ibrida sul Lago di Como che è ristorante-cantina-bottega, dove è possibile degustare e acquistare prodotti provenienti da aziende agricole e vinicole del posto”.

Già introdotto nel fuori Expo della Regione Marche, il corso sarà presentato a breve presso la sede della Stampa Estera di Milano, con l’obiettivo di promuovere l’alta qualità del Made in Italy anche in fatto di risorse umane.

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