Martedì mattina il Magnifico Rettore ha conferito le pergamene di Academic Ambassadors a docenti che da anni sono impegnati nel costruire relazioni con l’Università di Urbino

Da sinistra il Prorettore Giorgio Calcagnini, il Rettore Vilberto Stocchi e i Professori Michael Vena, Rosetta D’Angelo, Andrea Baldi, Sal Di Maria

Michael Vena, professore Emerito della Southern Cennecticut State UniversityRosetta D’Angelo, docente del Ramapo College del New Jersey. Andrea Baldi, della Rutgers University del New Jersey. Sal Di Maria, della University of Tennessee di Knoxville. Sono i nuovi quattro Academic Ambassadors dell’Università di Urbino Carlo Bo che da tanti anni guidano in città altrettanti programmi estivi. A nominarli, per via del “ponte” che hanno saputo costruire tra Urbino e Stati Uniti e in particolare tra Ateneo e studenti stranieri, è stato il Magnifico Rettore Vilberto Stocchi. La cerimonia si è tenuta martedì mattina nell’Aula Magna del Rettorato: “I colleghi americani – ha commentato il Rettore poco prima del conferimento delle pergamene di Ambassadors – hanno dimostrato nell’arco degli anni il loro amore per la città e per la nostra Università portando tanti studenti a Urbino. Oggi – ha proseguito – li nominiamo ambasciatori perché Urbino continui ad essere sede di formazione per tanti americani proprio in un momento nel quale stiamo potenziando l’attività di internazionalizzazione. Da settembre – ha poi anticipato il Magnifico – cercheremo di aprire 20 nuove posizioni di Visiting Professor. Questo ci permetterà di avvalerci di competenze di docenti di altre Università e di consolidare il network internazionale”.

“La promozione dei programmi estivi – ha spiegato il Professor Michael Vena, da ben 41 anni impegnato nel costruire relazioni tra Italia e America – deve necessariamente passare dalla collaborazione di un certo numero di istituti. Per questo ho creato l’associazione non profit American Council of College in Italy, che riesce a raccogliere studenti da diversi college statunitensi che poi vengono a Urbino”. A sottolineare l’importanza didattica e formativa dei programmi sono stati invece D’Angelo e Baldi: “Gli studenti – ha spiegato Baldi, che insegna lingua e letteratura italiana – dopo questa esperienza accrescono il loro interesse per la cultura e la lingua italiana, riuscendo anche a trasmetterlo. Cito – ha precisato – l’esperienza di una studentessa che venti anni dopo ha seguito le orme della madre”. “I ragazzi e le ragazze – ha aggiunto Rosetta D’Angelo, docente di letteratura italiana – coi quali a Urbino si approfondiscono l’architettura, la cultura, la letteratura, rimangono stupiti di poter leggere le pagine de Il Cortegiano proprio nei luoghi descritti da Baldassarre Castiglione. Stupiti di poter scoprire una delle capitali del Rinascimento italiano”.

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