Nella sezione Speciali, Rai Cultura presenta Coding in famiglia, un’inziativa dell’Università di Urbino in collaborazione con l’Associazione CodeMOOCnet. Il format consiste in una serie di puntate on demand ideate e realizzate da Alessandro Bogliolo, Professore di Sistemi per l’elaborazione dell’informazione all’Università di Urbino e Delegato Rettorale alla Divulgazione scientifica e al Public engagement.

Un nuovo progetto online quindi, che nei giorni difficili del Coronavirus offre a insegnanti, studenti e famiglie un’opportunità di interazione e di piacevole condivisione attraverso il coding, cioè attraverso un metodo intuitivo di programmazione declinato in forma di gioco educativo.
Del resto, il Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sollecita azioni di solidarietà digitale che consentano alle nostre vite in emergenza di non rinunciare “specie per i più piccoli, al gioco, alla formazione, all’istruzione”.

Partecipare è semplice, basta accedere al portale Rai Cultura, senza registrazione preventiva, e seguire i brevi video che presentano le finalità del gioco e le modalità per impostarlo.
“L’obiettivo dell’iniziativa – spiega il Professor Bogliolo – è offrire un ulteriore strumento di contatto tra la famiglia e gli insegnanti, che consenta di costruire qualcosa insieme divertendosi, anche quando le scuole sono chiuse e indipendentemente dall’organizzazione della didattica online.
Propongo, quindi, di portare nelle case e nelle famiglie gli stessi strumenti metodologici che molti insegnanti utilizzano nella loro didattica. Il coding unplugged non ha prerequisiti, è intuitivo, versatile, coinvolgente, divertente e pragmatico, non si rivolge ad un pubblico di esperti e si può iniziare a sperimentare per gioco, in famiglia come a scuola”.

 

 

La novità è che per partecipare alle attività proposte, terminata la visione del video e metabolizzate le istruzioni, non occorrono dispositivi elettronici e non serve una connessione. Perché il coding, si può praticare anche unplugged! Sono necessari carta, colla, matite colorate, nastro adesivo e forbici. Con questi e pochi altri strumenti è possibile costruire una serie di piattaforme di programmazione visuale.

Ogni video, propedeutico al successivo, ha un titolo: da L’esploratore che consente di avanzare secondo precise istruzioni di movimento su una scacchiera toccando il maggior numero di riquadri prima di raggiungere il punto di arrivo, fino a Segui la musica che associa ad ogni istruzione necessaria a percorrere la scacchiera un suono, così da muoversi sui riquadri seguendo una musica.

L’architettura delle attività, in sostanza, è quella di un gioco di ruolo: c’è chi programma e chi esegue, osservando regole stabilite all’unanimità e condivise. Lo scopo è rintracciare un procedimento efficace che attraverso una serie ordinata di passi porti alla soluzione di un problema.
Ed ecco quindi la conseguenza significativa dell’intero processo. Cosa mette in palio il Coding in famiglia? La possibilità per chi partecipa di liberare il proprio potenziale creativo e rendere l’esperienza di apprendimento un’avventura entusiasmante!

 

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