Si fondono in un insieme armonico di voci le #coronastories di Uniurb! Oggi, a raccontare l’esperienza della seduta di laurea a distanza è Serena Andriani che a Urbino ha frequentato prima il corso di laurea triennale in Economia e Management e, subito dopo, il corso di laurea magistrale in Marketing e Comunicazione per le Aziende.

 

Serena, molti complimenti! Raccontaci come hai vissuto la tua laurea a distanza in Marketing e Comunicazione per le Aziende.

Grazie! L’idea della laurea online l’ho vissuta inizialmente con dispiacere perché avrei voluto concludere il percorso di studio a Urbino, dove l’ho cominciato iscrivendomi alla triennale in Economia e Management. Poi, quando il momento della discussione è arrivato è stato emozionante! Strano, ma bellissimo.

 

E svolgendosi in videoconferenza ha permesso ad amici e parenti lontani e a mia nonna in particolare, che mai avrebbe potuto affrontare il viaggio per Urbino, di seguire la discussione in diretta. Per cui oggi mi sento di dire che, nonostante la situazione complicata che purtroppo viviamo, la novità della seduta di laurea a distanza ha portato nella mia piccola cerchia di persone e di affetti la possibilità di una grande gioia condivisa.

Nella circostanza drammatica che viviamo qual è il senso più profondo di questa esperienza?

Credo che la mia laurea online – così come tutte le altre del nostro Ateneo – abbia trasmesso un messaggio importante: resto a casa, rispetto le regole, tutelo me e gli altri, e ciononostante la vita può andare avanti! Anche per questa ragione la ricorderò per sempre!

Dove hai discusso la tua tesi e cosa è successo dopo la proclamazione?

Ho discusso la tesi a Taranto perché lo scorso luglio, finiti gli esami, ho lasciato Urbino per frequentare l’ultimo semestre della magistrale in Erasmus a Sofia e da lì, a gennaio, sono tornata direttamente in Puglia.

 

Mentre io discutevo, i miei genitori e mia sorella seguivano la diretta in un’altra stanza della casa. Il segnale dello streaming arrivava, però, in ritardo per cui è successo che subito dopo la proclamazione ho chiuso la connessione, li ho raggiunti, e quando ho aperto la porta loro ascoltavano ancora la voce del Presidente della commissione che mi assegnava il voto.

 

Allora mia madre mi ha guardato preoccupatissima e mi ha detto: “Ma, Sere, vai di là, corri!”. Quindi c’è stato questo finale un po’ comico che ci ha permesso di ridere insieme, di emozionarci e di vivere la laurea con la stessa intensità che avrebbe avuto se si fosse svolta a Urbino.

Come vivi questo tempo nuovo della quotidianità condivisa?

Io voglio dare valore a questo tempo diverso che trascorro in casa. Mi piace condividerlo con la mia famiglia. Non so dove sarò tra qualche mese, ho obiettivi professionali precisi che certamente mi porteranno altrove, e adesso che ne ho la possibilità voglio parlare con mia madre, mio padre e mia sorella e condividere la quotidianità con loro.

 

La mattina della laurea, ad esempio, è stato bello anche sederci a tavola e fare colazione insieme. La corona di alloro, se non ci fossero state le restrizioni che conosciamo, l’avrei comprata dal fioraio, invece quella che ho indossato l’abbiamo fatta mia madre, mia sorella ed io. Ci siamo sedute insieme intorno al tavolo della cucina, abbiamo seguito i tutorial in rete e abbiamo realizzato anche il tocco in cartone.

Resti a casa e…?

Faccio mille cose! Ho riscoperto la lettura e sto seguendo una serie di corsi online sul digital marketing. Sto facendo anche una selezione delle aziende alle quali inviare la candidatura quando tutto questo sarà finito. Insomma, cerco di sfruttare al meglio questa clausura forzata per pensare al dopo coronavirus e farmi trovare pronta!

Qual è il tuo obiettivo professionale?

Mi piacerebbe lavorare come social media manager per aziende del settore moda o dell’agroalimentare; ma valuto anche la possibilità di proporre la mia candidatura ad aziende specializzate in ricerche di mercato.

Ti sei impegnata molto nei cinque anni di formazione universitaria?

Sì, mi sono data sempre molto da fare. Ho scelto anche di studiare all’estero attraverso i programmi Erasmus: la prima volta a Barcellona e la seconda a Sofia, due esperienze utilissime, ma è Urbino la città in cui ho veramente vissuto un grande cambiamento.

 

Sono arrivata in questo posto meraviglioso che sarà casa mia per sempre quando ero timida e introversa, me ne vado via oggi con un bagaglio pieno di conoscenze, di esperienze e di grande fiducia in me stessa e nel futuro che mi aspetta. E devo tutto ai professori e alle mille opportunità che l’Università e la città mi hanno dato.

Come immagini la cerimonia di consegna delle pergamene di laurea che l’Ateneo organizzerà superata l’emergenza?

Sono sicura che una volta tornati alla normalità, noi neodottori online festeggeremo insieme le nostre lauree a Urbino e ci emozioneremo come non mai. Secondo me la cerimonia avrà un significato profondo, un senso di rinascita collettiva che ci unirà tutti quando torneremo ad essere liberi di correre verso il nostro futuro.

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