Oltre 8.000 minuti di diretta, 94 eventi online in programma, centinaia di docenti coinvolti. E poi studenti, tutor, alumni, professionisti… Capito di che cosa stiamo parlando? Inizia per Open e finisce per Day e va in “onda” dall’8 luglio al 7 ottobre, Open Day! Si tratta della presentazione dell’offerta formativa del nostro Ateneo rivolta agli studenti che hanno da poco superato l’esame di maturità e ai laureati delle triennali di fronte alla scelta del corso magistrale.

Le novità del 2020

L’emergenza da Covid-19 ha imposto soluzioni alternative che sono poi diventate novità, come sottolinea la professoressa Ivana Matteucci, delegata del rettore all’Orientamento dell’Università di Urbino: “Facendo anche seguito alle indicazioni del Ministero, gli Open day dovranno soddisfare tre obiettivi: quello formativo, informativo e quello vocazionale. A coordinare ogni singolo incontro sarà un docente Uniurb, che curerà anche la prima parte informativa, di presentazione. La seconda parte (formativa) del webinar sarà una mini-lezione/presentazione di un progetto/laboratorio ed entrerà più nel merito del corso di studio, dei punti di forza. Nella terza parte si affronterà l’aspetto delle prospettive occupazionali: interverranno studenti tutor, studenti Erasmus e professionisti che racconteranno la loro esperienza di studio e lavoro. È estremamente importante questo tipo di confronto perché permette ai ragazzi di identificarsi con qualcuno che ha fatto un percorso simile e che ha raggiunto obiettivi di carriera. Infine l’ultima parte sarà il question time: i partecipanti ai webinar potranno scrivere le loro domande in chat. Tutte le richieste che dovessero rimanere inevase per mancanza di tempo non andranno perdute. Ogni evento in streaming sarà infatti registrato, insieme agli interrogativi dei ragazzi, che potranno ricevere risposta anche in un secondo momento”.

Orientarsi ad orientarsi

Il gioco di parole nasconde un significato, perché come è vero che l’Open day costituisce uno degli appuntamenti cruciali delle attività di Orientamento, è altrettanto vero che è un tratto di un percorso di crescita, soprattutto per le future matricole. “Ad inizio febbraio – spiega la professoressa Matteucci – ancora concentrati sull’esame di maturità, i ragazzi partecipano a Università Aperta con molte idee da riorganizzare. Nel periodo estivo li ritroviamo molto più pronti, nel frattempo le loro domande si sono fatte più puntuali, vogliono capire nello specifico quali conoscenze e quali competenze acquisiranno, come potranno spenderle nel mercato del lavoro”.

2 obiettivi dell’orientamento

È una nota congiunta del Ministero dell’Istruzione e del Ministero dell’Università e della Ricerca a porre due obiettivi delle attività di orientamento:
1) “indurre gli studenti che si apprestano a concludere il ciclo secondario a esaminare con attenzione, serietà e disponibilità la possibilità di completare la propria formazione superiore in consonanza con le proprie aspirazioni”;
2) “per coloro che effettivamente scelgono di proseguire gli studi, individuare il corso di studio più adatto alle caratteristiche personali e al proprio progetto di vita”.

Glenn Carstens-Peters

Il corso in 60 minuti

Ogni webinar, che verrà diffuso attraverso i canali social dell’Università (Facebook, YouTube e Twitter), durerà mediamente poco più di un’ora, così suddivisa:
● 30 minuti per illustrare il corso;
● 15 minuti sui punti di forza (mini-lezioni/presentazione di laboratori ecc.);
● 15 minuti riservati a tutor, studenti in corso, professionisti;
● 15 minuti di question time.

Nuovi “modelli ibridi”

Se avete preso parte al dibattito online aut offline, cercate di abbandonare le categorie. L’orientamento può essere entrambe le cose. “Un buon orientamento – dice la professoressa Ivana Matteucci – deve prevedere attività a distanza e in presenza. E sarà la sfida che ci aspetterà a settembre, quando torneremo in aula. Il lifelong learning, l’apprendimento continuo, può avvantaggiarsi di entrambe queste due modalità. Tutto ciò che in questo periodo è stato necessità può portarci una grande opportunità, un sistema sempre più integrato e innovativo che implementi le forme tradizionali di orientamento e incrementi il numero di studenti e studentesse che conoscono l’Università, possono sceglierla, contrastando così il fenomeno dei ritardi e dell’abbandono degli studi. Orientare significa costruire un Paese consapevole. Non solo dobbiamo farlo, ma dobbiamo saperlo fare con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”.

 

Immagine in evidenza: Jon Tyson

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