TIROCINI FORMATIVI GIURILo scorso 20 luglio la Regione Marche, la Corte di Appello di Ancona, il TAR Marche e le Università degli studi di Urbino Carlo Bo, di Macerata, di Camerino e Politecnica delle Marche hanno sottoscritto una convenzione quadro che concede ai migliori laureati in giurisprudenza l’opportunità di un periodo di formazione teorico-pratica presso gli Uffici Giudiziari e i Tribunali amministrativi. Oggi, nella Sala dei banchetti del Palazzo Ducale di Urbino, il Convegno Ufficio per il processo Tirocini Formativi e buone prassi: il modello marchigiano ha presentato nel dettaglio il progetto sperimentale distrettuale.

Il primo ragguaglio che segnaliamo, con urgenza e non poca soddisfazione, è l’intervento della Regione Marche che sosterrà duecentoquaranta tirocini presso gli Uffici giudiziari, finanziandoli attraverso una quota del Fondo sociale europeo pari a 1.200.000,00 euro. Una risorsa che, più nello specifico, equivale allo stanziamento di una retribuzione mensile individuale di 400,00 euro lordi per un periodo massimo di dodici mesi. Calcolatrice alla mano, il valore complessivo di ogni tirocinio-stage dovrebbe aggirarsi intorno ai 4.800,00 euro. L’accesso è riservato ai migliori under trenta con residenza anagrafica o domicilio nella Regione Marche, ossia ai laureati in discipline giuridiche con un punteggio non inferiore a 105/110 e una media di almeno 27/30 (in relazione agli esami di diritto costituzionale, privato, processuale civile, commerciale, penale, processuale penale, diritto del lavoro e diritto amministrativo) che non abbiano compiuto i trenta anni di età. Questo il resoconto in pillole, il resto proviamo a raccontarlo attraverso frammenti di testo tratti dai contributi di alcuni dei protagonisti.

 

Vilberto Stocchi, Rettore dell’Università di Urbino Carlo Bo (anche in rappresentanza degli altri Atenei marchigiani)

Abbiamo messo a punto una cooperazione trilaterale tra Atenei, giurisdizione distrettuale marchigiana di concerto con la Regione Marche.  Un “esperimento” che aspira ad essere pilota perché la realtà dei Tribunali presenti nel distretto si presenta pressoché uniforme a molte delle realtà distrettuali nazionali. Pertanto le risultanze delle analisi condotte sul territorio marchigiano potrebbero essere trasposte ed utilizzate –  anche nelle eventuali linee correttive  – su altre realtà giudiziarie nazionali.

 

In base alle linee guida dell’articolo 73 del “Decreto del Fare” che risale al tempo del Governo Letta, i laureati in legge potranno così fare esperienza ‘sul campo’ per diciotto mesi. Durante il loro tirocinio verranno seguiti dai magistrati (civili o penali secondo le proprie inclinazioni), sia in aula che nei lavori preparatori delle cause e delle indagini preliminari. I dodici mesi di stage in Tribunale saranno sostitutivi di un anno della scuola forense, necessaria per accedere all’esame da avvocato e notaio. Il buon esito dei diciotto mesi di stage permetterà l’accesso all’esame da magistrato.

 

Quali le ricadute pratiche sotto il profilo soggettivo dei giovani laureati e dei Giudici formatori? Innanzi tutto la capacità di apprendimento e competenze avanzate, per i giovani, attraverso la partecipazione diretta a tutte le attività processuali e all’approfondimento degli istituti sostanziali, conoscenze utilizzabili in qualunque altro concorso o tipo di lavoro.  Per i Giudici l’apporto qualificato di almeno due giovani laureati di eccellenza, con effettiva possibilità di intervenire sulla definizione dell’arretrato, rideterminando il quantitativo dei procedimenti ancora in via di definizione.

 

Paolo Pascucci, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Urbino

Nelle premesse della Convenzione si sottolinea l’interesse degli Atenei marchigiani sia a verificare gli esiti e gli sviluppi dei percorsi dei propri laureati, sia ad analizzare, mediante un’attività di osservazione, monitoraggio e studio, le modalità di svolgimento dei predetti tirocini, i quali, per il particolare rilievo che assumono anche alla luce delle previsioni della presente Convenzione, rappresentano un originale ed innovativo oggetto di indagine scientifica.

 

Da tale monitoraggio potranno altresì trarre beneficio gli stessi Atenei, i quali potranno ricavarne utili indicazioni in merito al grado di adeguatezza della formazione fornita ai propri laureati nei corsi di studio, consentendo così di individuare i necessari aggiustamenti in merito alla metodologia mediante la quale è gestita l’offerta formativa.

 

Carmelo Marino, Presidente della Corte di Appello di Ancona

I tirocinanti sono giovani laureati che affiancano il giudice nell’ambito di una struttura organizzativa, di cui fanno parte diverse altre figure professionali, che si chiama “ufficio del processo” la cui finalità è – dice la normativa del ‘90 – di assicurare la ragionevole durata del processo e un più efficiente impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Quindi la finalità dell’ufficio del processo è proprio quella di aggredire la durata del processo che deve essere giusto e deve evitare i ritardi per i quali lo stato paga un onere notevolissimo.

 

Loretta Bravi, Assessore al Lavoro e Istruzione della Regione Marche

La situazione generale nella quale si innesta il progetto ci ha posto di fronte ad alcune sfide. La prima è quella della formazione, asse portante e trasversale di tutte le deleghe del mio assessorato: istruzione, università, lavoro.

 

Il progetto dei tirocini presso gli Uffici giudiziari vuole sanare il divario tra l’aspetto teorico della formazione e quello esperienziale, tra conoscenze e competenze. Di per sé il linguaggio del tirocinio resta saldamente ancorato alla formazione, dato che si parla di accompagnamento di un magistrato coordinatore che monitora il regolare svolgimento dello stage, eppure porta con sé anche un elemento comune all’apprendistato. Fornisce infatti quegli strumenti pratici utili ad una futura attività di lavoro.

 

Nella gestione del Fondo sociale europeo è la Regione che ha il compito di avviare una progettualità, di osservarne la gestione. La Regione resta l’interlocutore privilegiato per avviare una programmazione capillare che sappia tener conto dell’unità tra l’essere e il fare, che è ciò che lega l’Università al mondo lavoro.

 

Giovanni Legnini, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura

Tenevo ad essere presente oggi per testimoniare un apprezzamento non rituale, ma molto forte al lavoro che state facendo e sottolineare la straordinaria positività di questa sorta di “modello marchigiano” molto interessante che state configurando.

 

L’efficienza del sistema giudiziario costituisce una delle tre, quattro condizioni per lo sblocco dello sviluppo del Paese. Voi impiegherete nel progetto 240 giovani, se tutte le regioni e il sistema facessero altrettanto avremmo alcune migliaia di giovani desiderosi di fare il percorso di cui abbiamo ascoltato oggi. Persone capaci di dare una mano con il loro entusiasmo e la loro freschezza.

 

Quella del magistrato è, forse, la sola categoria professionale a non essere sufficientemente munita di una struttura per fare bene e più rapidamente il proprio lavoro. Molti Paesi vicini e lontani sono attratti dalla nostra cultura giuridica, dal nostro ordinamento, dalla nostra Costituzione mentre noi rischiamo di affogare nell’inefficienza, nella noncuranza, nella superficialità. Non è possibile, dobbiamo scuoterci e iniziative come la convenzione che avete prodotto vanno esattamente in questa direzione.

 

Le informazioni sui tirocini-stage sono formalmente registrate nell’Avviso pubblico che regola la presentazione delle domande.

 

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