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Il vostro futuro ha un suggerimento da darvi, fatevi trovare pronti il 9 e 10 novembre. L’iniziativa di cui vi stiamo per parlare, con l’aiuto del professor Tonino Pencarelli, Delegato rettorale a Tirocini Formativi e Placement, è il Career Day, due giornate dedicate all’incontro tra studenti e mondo del lavoro.

Professor Pencarelli quali sono i numeri di questa edizione?

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Il professor Tonino Pencarelli

Do un primo dato: questo è il 15° anno di lavoro, un segnale di continuità molto importante. Le aziende presenti saranno circa 20.  Le imprese, e questo è un elemento da rimarcare, affiancano l’Ateneo perché vedono nei nostri laureati talenti da includere nelle loro organizzazioni e perché comprendono quanto l’Università possa incidere nella vita produttiva ed economica del Paese. Le 8.000 convenzioni siglate, i 2.000 tirocini curriculari che riusciamo ad attivare ogni anno, sono la dimostrazione del rapporto che può instaurarsi tra formazione universitaria e mondo del lavoro. Il Career Day, allargando il nostro punto di vista, è frutto di una rete di collaborazioni che riesce a creare opportunità per i nostri studenti.

Quale caratteristica hanno in comune le imprese coinvolte nel Career Day?

Tutte, nessuna esclusa, hanno avviato un percorso di sviluppo nel quale assume un ruolo centrale la riqualificazione del capitale umano.

Come avviene l’incontro tra studenti e aziende?

Il primo step sono i laboratori e i seminari, utili agli studenti a orientarsi nella ricerca attiva del lavoro, a capire come si prepara un buon curriculum oppure un elevator pitch efficace, a conoscere le opportunità di recruitment e carriera. Il passaggio successivo è il colloquio: gli studenti incontrano personalmente i responsabili aziendali addetti alle risorse umane e al personale che raccolgono i dati più significati. Il terzo step è quello della selezione dei profili più interessanti.

Quali sono le competenze più ricercate?

Dalle indagini Excelsior pubblicate nel 2016 emerge con chiarezza come le imprese richiedano competenze trasversali: capacità relazionali, organizzative, la capacità di essere assertivi. Naturalmente le competenze tecniche sono la base da cui partire, ma non sono sufficienti da sole. Le informazioni raccolte da Unioncamere danno indicazioni anche sul mondo dell’imprenditoria. Ci dicono per esempio, e qui mi ricollego alla tipologia di aziende che partecipano al Career Day, che le imprese disposte ad inserire laureati nel loro percorso hanno maggiore predisposizione all’innovazione e all’internazionalizzazione, sono le realtà produttive che reagiscono al processo di obsolescenza manageriale.

A proposito di placement, possiamo fare esempi di best practice?

Le nostre best practice fanno riferimento alle carriere degli studenti. All’interno del programma del Career Day abbiamo istituito gli Alumni Capolavoro. A ogni edizione premiamo nostri ex studenti di successo: quest’anno saranno 6. Mantenendo il legami con i laureati della Carlo Bo riusciamo a potenziare la rete di relazioni, che è davvero preziosa per il servizio placement. La risorsa più importante sono loro, gli studenti, e il capitale umano è il vero motore dell’economia.

 

Immagine in evidenza: Helloquence

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