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Cultura, creatività e Made in Italy: quali opportunità per le imprese? La domanda è il filo rosso del workshop, organizzato dalla Scuola di Economia dell’Università di Urbino, che la Sala convegni del Palazzo Ducale ospiterà mercoledì 21 settembre, dalle 15.30. L’interrogativo, com’è ovvio, è più ampio e riguarda la possibilità di utilizzare il patrimonio culturale italiano, che è un bene comune, pubblico e disponibile a costo zero, allo scopo di favorire i processi di innovazione e di creatività delle imprese nei territori e accrescerne la competitività sui mercati esteri. La risposta è in una serie di case studies raccolti nel volume Cultural Heritage e Made in Italy. Casi ed esperienze di Marketing internazionale, curato da Maria Rosaria Napolitano dell’Università del Sannio e Vittoria Marino dell’Università di Salerno. A dare voce ai contributi del testo, presentato al pubblico alle 16, saranno gli autori.

Roberta Biandolino, Alessandro Pagano, Elisabetta Savelli dell’Università di Urbino faranno il punto su Cultural heritage e store management nei processi di espansione all’estero delle imprese del made in Italy. Il caso Bartolucci.

Emanuela Conti e Tonino Pencarelli dell’Università di Urbino, commenteranno Il ruolo della creatività e della cultura nelle strategie competitive sui mercati esteri. Il caso Brandina SRL.

Fabio Musso, insieme a Barbara Francioni dell’Università di Urbino, analizzerà Il ruolo del turismo e del territorio nel processo di internazionalizzazione delle PMI vitivinicole.

Su Cultura e territorio nelle strategie internazionali delle imprese B2B rifletteranno Elena Cedrola dell’Università di Macerata, e Loretta Battaglia dell’Università Cattolica S. Cuore di Milano.

Il ruolo dei musei aziendali nel marketing Made in Italy: tipologie e posizionamento strategico sarà oggetto dell’intervento di Marta Maria Montella e Mara Cerquetti dell’Università di Macerata.

“Per far capire – spiega il Professor Tonino Pencarelli – che esiste un patrimonio di sapere, cultura, storia e tradizione che può avere un impatto fondamentale e decisivo anche sulla costruzione di oggetti  materiali. Un aspetto di frequente trascurato che, invece, spiega le ragioni per cui opere belle e ben fatte vengano realizzate nei nostri territori e non in altri. Luoghi in cui la forza dell’eredità culturale fa da traccia, da guida sotterranea anche a chi non studia per forza la storia dell’arte e della cultura”.

Non a caso, l’evento si terrà nella Sala convegni del Palazzo Ducale: “uno spazio rappresentativo che accoglie in sé la progettazione, la bellezza, la capacità edilizia e di realizzazione di manufatti che stanno resistendo al tempo”.

Chiuderà i lavori della giornata di studio la tavola rotonda, coordinata dal Professor Pencarelli, che coinvolgerà imprenditori e istituzioni locali. Parteciperanno, infatti, Vittorio Livi, fondatore e titolare della Fiam e Fabiana Scavolini del Gruppo Scavolini, il Presidente di Confindustria Marche Bruno Bucciarelli, e Moreno Pieroni Assessore alla Cultura della Regione Marche.

“Rientra nelle attività di Terza Missione l’idea di immaginare l’Università come un luogo e come un soggetto che oltre a guardare agli studenti e alle famiglie per l’attività formativa, o alla comunità dei docenti per l’attività di ricerca, sicuramente guarda anche alle imprese e alle istituzioni in un tentativo di contaminazione reciproca, e di creazione di un valore comune che possa produrre utilità per tutti, non ultimi i nostri studenti.

Auspico – conclude il Professor Pencarelli – che in Italia si generi l’esigenza di un progetto strategico nazionale di marketing territoriale che valorizzi tutto il patrimonio culturale di cui il Paese dispone. A partire dal sito Unesco: espressione fondante del Made in Italy nel mondo, di cui Urbino è cellula essenziale”.

 

Immagine in evidenza: Samuel Zeller.

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