Lo scorso 17 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha approvato la direttiva che istituisce per il 25 marzo la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Purtroppo, l’emergenza sopraggiunta ha reso necessario differire gli eventi celebrativi in programma, lasciando tuttavia aperta la possibilità, nel Dantedì, di rendere omaggio in rete al Poeta “che rappresenta, nella cultura nazionale, l’unità del Paese, e soprattutto l’unità della nostra lingua”.
Ne parliamo con Antonio Corsaro, studioso di letteratura medioevale e rinascimentale, titolare della cattedra di Letteratura Italiana presso l’Università di Urbino.

 

 

Il Professor Antonio Corsaro

Professor Corsaro, il Consiglio dei Ministri ha istituito la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Un atto dovuto e atteso da più parti?

Ebbene sì. Cade per la prima volta quest’anno, il 25 di marzo, il Dantedì, giornata nazionale di celebrazione della figura e dell’opera di Dante. L’importanza di questa iniziativa è chiara e non occorre spiegarla. Dante rappresenta, nella cultura nazionale, l’unità del Paese, e soprattutto l’unità della nostra lingua: un’idea dell’Italia, insomma, e della sua storia così come si è formata nei secoli, nel segno di una grandissima letteratura.

Quali ragioni sottende la scelta del 25 marzo?

Il 25 marzo è il giorno dell’Annunciazione e del Capodanno secondo l’antico stile fiorentino dell’Incarnazione, ed è stato individuato dagli studiosi come il giorno in cui si apre il viaggio del Pellegrino nella Commedia. L’Università di Urbino, attraverso il Dipartimento di Studi Umanistici, aveva programmato di celebrare questa giornata per studenti, docenti e cittadinanza, con una Lectura Dantis organizzata da me e da Tommaso di Carpegna Falconieri, storico e medievista esperto del Montefeltro medievale e moderno. Sarebbe stato nostro ospite Filippo Gili, popolare attore, sceneggiatore e regista teatrale e cinematografico.

Immagino che la lettura ad alta voce rimanga in palinsesto. Quali canti porterà in scena quando l’emergenza sarà superata?

L’evento, naturalmente, è solo rimandato a quando la situazione sanitaria lo renderà possibile, e sarà intitolato Urbino per Dante. La Lectura Dantis avrà come oggetto i canti XXVII dell’Inferno e V del Purgatorio, dedicati rispettivamente a Guido di Montefeltro e al figlio Buonconte.

Possiamo intuire le ragioni della scelta…

Nessun “localismo” in questa scelta, ma piuttosto la volontà di evidenziare quanto il Montefeltro abbia la sua rilevanza all’interno del Poema, con due figure emblematiche di un contesto fatto di luci e di ombre che segna, come poche, il tramonto di un’epoca e l’insorgenza di una nuova stagione.

 

Guido e Buonconte, padre e figlio, occupano nella Commedia un dittico speculare unico, che affronta da prospettive opposte temi decisivi nella riflessione del Poeta: la guerra, il tradimento, la crudeltà della politica; e poi l’errore e il peccato individuali di fronte al giudizio divino; infine il pentimento e la grazia. Tutto questo entro un quadro variegato di cronaca e di storia, e naturalmente di poesia.

I Ministri Franceschini e Azzolina invitano a festeggiare Dante sui social: la sua opera senza tempo conquista anche la generazione Z e il popolo della rete!

Dante è figura universale del mondo e della cultura occidentale. C’è chi prova ad attualizzare i suoi versi, ma penso che questo non sia necessario. Dante funziona per ciò che dice: nelle aule universitarie, nelle scuole e in pubbliche letture, impegnando e stimolando tipologie vaste e diverse di fruitori.

 

Non è intrattenimento, se non in quella accezione nobile che vede il pubblico più eterogeneo convenire alle letture ad alta voce. E d’altra parte, il riscontro del suo messaggio non si ferma ai confini nazionali, essendo la Commedia fra i testi più letti, nel tempo e nello spazio, entro l’intero canone occidentale.

Il Dipartimento di Studi Umanistici ha programmato altri eventi in vista delle celebrazioni nel 2021 per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri?

Certamente. Questo non è l’unico impegno dell’Ateneo urbinate per Dante. Nel 2021, anno del settimo centenario della morte, Il Dipartimento di Studi Umanistici prepara per la primavera il suo omaggio con un Convegno Internazionale dal titolo: Dante, la Chiesa, l’Impero. Si tratterà di un incontro di studio dedicato alla storia politica e religiosa del primo Trecento secondo una prospettiva declinata sui testi del Poeta.

 

Dunque un’occasione interdisciplinare, che coinvolgerà istituzioni nazionali come la Società Dantesca Italiana e l’Accademia della Crusca, e che ospiterà nella nostra città esperti e studiosi di scienze storiche, religiose, letterarie e linguistiche con contributi sui molteplici e rilevanti aspetti della filologia, della vicenda biografica dantesca e del suo pensiero politico dal De Monarchia alla Commedia.

 

Poi, al di là del Convegno, sono sicuro che altri eventi potranno costellare l’anno dantesco, magari altre Lecturae Dantis, occasioni cioè tali da coinvolgere un pubblico ancor più vasto del nostro tradizionale.

 

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