La magistrale quinquennale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali è un corso che abilita alla professione di restauratore. Questo significa che l’iter formativo, al termine del quale l’esame di laurea coincide con l’Esame di Stato, è strutturato per agevolare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro. 10 sono i posti disponibili!

Ce ne parla Marta Terenzio, studentessa e tutor del corso di laurea, in dialogo costante con le ragazze e i ragazzi che cercano informazioni sull’Ateneo, sulla città di Urbino e su questo appassionante percorso accademico.

Prima di fare posto ai suoi 5 buoni motivi per cui entrare a far parte della comunità studentesca di Uniurb, ricordiamo che è possibile:

📍 presentare la domanda di iscrizione al bando di ammissione al corso entro il 30 agosto 2024

📍 contattare Marta scrivendo a m.terenzio@campus.uniurb.it o a tutor.restauro@uniurb.it oppure prenotando un meeting online o in presenza attraverso questo link

📍 incontrare negli spazi dell’Ateneo la tutor e i docenti del corso di laurea durante l’Open Day del 28 agosto 2024, dalle 10.00 alle 12.00. Per prenotare il posto in aula cliccare qui. Oppure durante l’Open Day del 3 settembre 2024, dalle 10.00 alle 12.00. Per prenotare il posto in aula cliccare qui.

Ecco cosa ci ha raccontato Marta!

1 ― Il primo motivo per iscriversi alla magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali è il buon equilibrio che il corso riesce a creare tra materie teoriche e insegnamenti pratici. La nostra Scuola ha un taglio che definirei tecnico-laboratoriale, ma offre anche una buona formazione scientifica che crea le basi per applicare le conoscenze e i concetti all’ambito concreto e operativo della conservazione dei manufatti. Prima di iscrivermi immaginavo un percorso prevalentemente teorico, nozionistico, non avevo idea di quanta pratica prevedesse, e continuo a meravigliarmi anche oggi dello studio che precede l’intervento pratico e di quello che svolgiamo quando abbiamo l’opera tra le mani.

2 ― Quindi, il secondo buon motivo è la possibilità per le studentesse e gli studenti di lavorare su opere d’arte vere e proprie, fin dai primi anni del corso. All’inizio facciamo esercizio sui modelli e poi su manufatti provenienti dal territorio regionale, forniti all’Università attraverso convenzioni a scopo didattico. È un continuo imparare facendo e, soprattutto, mi emoziona il senso di cura che sviluppiamo per l’opera, per la sua unicità.

3 ― Il terzo riguarda i docenti dei laboratori didattici che sono veri e propri restauratori. Sono specialisti del settore che provengono da diverse imprese italiane e portano in aula metodologie operative aggiornate che riescono a valorizzare anche sulla base della propria, personale, esperienza creativa.

4 ― Un altro ottimo motivo è il rapporto che si crea tra noi, studentesse e studenti, e i docenti della Scuola di Conservazione e Restauro. Avendo un numero di immatricolati che ogni anno non supera le 10 persone, il corso permette ai professori di seguire allievo per allievo, in maniera accurata.
Se durante la lezione ho un dubbio, la docente o il docente non solo mi dà una risposta, ma lo chiarisce coinvolgendo l’intera classe in un ragionamento di gruppo che, passo dopo passo, porta alla soluzione del problema.

5 ― L’ultimo, fondamentale, motivo è la laurea abilitante che il corso permette di ottenere, così come anche le ottime prospettive lavorative. “Laurea abilitante” significa che nella prova finale sosteniamo anche l’Esame di Stato e, usciti dall’Università, siamo iscritti automaticamente all’Elenco Nazionale dei Restauratori di Beni Culturali potendo, da subito, cominciare a lavorare e a esercitare la nostra passione più grande!

 

 

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