Camilla Mariotti è tra i 100 vincitori del premio di studio che Uniurb ogni anno assegna alle studentesse e agli studenti che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di crediti formativi e di votazione media. A un passo dal traguardo della laurea triennale in Economia e Management, Camilla racconta ai lettori di Uniamo la “grandissima occasione di crescita” che l’intero percorso di studi rappresenta per una ex “inguaribile liceale”.

 

Camilla, perché ti sei iscritta al corso di laurea in Economia e Management di Uniurb?

Succede spesso che al momento della scelta universitaria si tengano in considerazione solo, o soprattutto, i grandi Atenei, rinunciando a priori a realtà che sono più piccole ma non per questo meno valide. Io ho preferito andare controcorrente e ho dato fiducia a un’Università di medie dimensioni che, ha dimostrato, in effetti, di avere tanto da offrire ai propri studenti.

 

Il corso di laurea in Economia e Management l’ho scelto perché pur non avendo ancora un obiettivo professionale preciso, sentivo che l’ambito del marketing e del management fosse la risposta giusta al desiderio di conoscenza che avevo maturato al termine delle superiori.

Quali sono i punti di forza del tuo corso e qual è il tuo #UniurbSaiPerché?

Dopo il diploma temevo che la formazione universitaria mi avrebbe impedito di accedere alla conoscenza ampia e aperta alle tante e differenti discipline a cui mi ero abituata negli anni del liceo scientifico. Pensavo mi avrebbe costretto a una sorta di specializzazione delle materie e degli argomenti, e questa prospettiva mi spaventava molto.

 

Invece – ed è questo il suo maggiore punto di forza – il mio corso di laurea prevede nel piano di studi insegnamenti molto diversi tra loro che spaziano, ad esempio, dalla storia economica al diritto commerciale, dall’informatica al marketing e alla teoria della qualità.

 

Ed è interessante imparare a ragionare sui processi di funzionamento delle imprese o su quello dei mercati nazionali e internazionali – anche in rapporto alle criticità che nel panorama attuale la pandemia ha scatenato – mettendo insieme e incrociando queste tante ed eterogenee informazioni.

Che tipo di rapporto si crea tra gli studenti e i docenti del corso?

Il rapporto che a Urbino si crea tra docenti e studenti è l’altro grande punto di forza del corso, ma in generale dell’Università. Un rapporto diretto e, mi viene da dire, anche genuino, spontaneo e vero. Il docente diventa per noi studenti una figura di riferimento, sulla quale poter contare sempre, che ci accompagna in tutto il percorso.

 

Conosco ragazzi e ragazze che hanno studiato nelle grandi facoltà di grandi Università dove le lezioni venivano svolte nei palacongressi e gli insegnanti, anche se presenti in cattedra, erano visibili attraverso un maxischermo, quindi mi sento molto fortunata a vivere in una realtà accademica diversa, a misura d’uomo che consente un rapporto “uno a uno”.

Ti va di raccontarci l’esperienza didattica extracurricolare organizzata dal corso di laurea che ti è piaciuta di più?

Ho partecipato a molte attività extracurricolari; quella che ha lasciato il segno è sicuramente la visita didattica alla Commissione Europea organizzata, durante il primo semestre del secondo anno, dalla Professoressa Germana Giombini, docente di Economia e Politica Monetaria.

 

Tutta l’esperienza a Bruxelles, nel luogo in cui si decidono le strategie e le politiche dell’Unione Europea è stata importante sia dal punto di vista formativo, sia personale. Il viaggio, infatti, ha permesso a noi studenti non solo di riflettere, con i docenti che ci accompagnavano, su questioni legate alle materie di studio, ma ci ha dato anche la possibilità di conoscerci meglio e di imparare a fare squadra.

Un consiglio che senti di voler dare agli studenti che si stanno immatricolando?

Il mio consiglio è quello di affrontare lo studio con la voglia di imparare e di conoscere cose nuove senza allarmarsi al pensiero di non avere le basi giuste per affrontare il percorso. Lo dico perché questa è stata una mia paura iniziale, in quanto negli anni del liceo scientifico non avevo mai studiato materie economiche e giuridiche. Quasi subito, però, ho capito che ogni insegnamento partiva da zero, dai concetti fondamentali, e che seguendo le lezioni e lavorando con determinazione e tanta curiosità riuscivo a stare al passo.

Se tornassi indietro nel tempo e potessi parlare con la Camilla che si è appena diplomata cosa le diresti?

Alla Camilla di tre anni fa direi di non lasciarsi condizionare dal fatto di essere “un’inguaribile liceale”! Le direi di abbandonarsi con fiducia ai nuovi studi universitari perché il corso che ha scelto rappresenta una grandissima occasione di crescita.

 

 

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