Il Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) 2020 – COVID del MUR, che sostiene “specifici interventi di particolare rilevanza strategica”, ha premiato con un consistente finanziamento il progetto Digitalizzazione di manoscritti della Biblioteca Riccardiana di Firenze. Selezione di testi poetici della letteratura italiana (secoli XIV-XVI) PoetRi, di cui il Dipartimento di Studi Umanistici di Uniurb è capofila.

In collaborazione con il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze, e con l’obiettivo di far fronte alle restrizioni imposte dalla pandemia, il piano di lavoro prevede la digitalizzazione integrale – corredata di descrizioni catalografiche e schede filologiche – di 36 manoscritti conservati presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze, che accolgono testi poetici databili tra la metà del Trecento e la metà del Cinquecento.
Ne parliamo con Nicoletta Marcelli, Professoressa di Filologia della Letteratura Italiana, che coordina il progetto.

 

La Professoressa Nicoletta Marcelli

Professoressa Marcelli, per quali caratteristiche il progetto scientifico che coordina è stato considerato “di particolare rilevanza strategica”?

Trattandosi di un finanziamento speciale del Ministero per contrastare gli effetti della pandemia in corso (fondo FISR Covid 2020) e per arginare gli effetti di un eventuale nuovo lockdown – che adesso fortunatamente sembra meno probabile! – il punto di forza del progetto è quello di rendere fruibili i manoscritti selezionati non solo creando una teca di immagini, ma affiancando a questa schede catalografiche di descrizione esterna, di descrizione testuale e filologica, in modo da mettere a disposizione degli studiosi, ma anche dei docenti e degli studenti materiali utili per la didattica e per la ricerca.

 

Come i ricercatori di discipline scientifiche necessitano di laboratori per sviluppare i loro progetti, così per gli studiosi della letteratura, e delle discipline umanistiche in genere, è di vitale importanza l’accesso al materiale manoscritto delle biblioteche.

In base a quali criteri i 36 manoscritti sono stati selezionati?

Selezionando oltre ai poeti compresi nell’arco cronologico del progetto – dal Trecento al Cinquecento – quelli che necessitano maggiormente di essere studiati o perché mancano ancora edizioni critiche o perché, essendo considerati “minori”, non hanno ricevuto la giusta attenzione da parte della critica.

In alcuni casi si tratta di poeti di notevole interesse la cui produzione era strettamente connessa con la storia e la politica contemporanea, per cui confidiamo che renderli più accessibili e facilmente fruibili, faciliti la produzione di studi ad essi dedicati, così da gettare nuova luce non solo su quel segmento della letteratura italiana, ma anche sul quadro storico-politico di un’epoca.

Al di là della necessità di fronteggiare le restrizioni imposte dalla pandemia, immagino che la conservazione, la trasmissione e la condivisione di un patrimonio culturale ancora sommerso siano obiettivi prioritari della ricerca.

Senza alcun dubbio. Non sempre il pubblico, ma anche i nostri studenti, ha la percezione di cosa significhi fare ricerca in campo umanistico: ebbene, mettere a disposizione documentazione finora nota solo in parte o talvolta inedita, permette di far emergere novità che possono rimettere in discussione certezze acquisite. Oppure può spingere a pubblicare una nuova edizione di un’opera, perché sono emerse nuove copie che potrebbero indurci a dover modificare il testo rispetto a come lo abbiamo sempre letto. Alcuni dei risultati di questo tipo stanno già profilandosi.

Secondo quali fasi si va sviluppando il progetto?

Il progetto è stato avviato ufficialmente il 1° luglio e si concluderà, come da bando, il 31 dicembre. Al momento siamo nella fase cruciale, ovvero stiamo completando la redazione delle schede catalografiche e abbiamo già iniziato l’immissione dati con i risultati nella piattaforma Manus.
Il lavoro, nel suo complesso, vede impegnate due unità.

 

L’Università di Urbino, che coordina il progetto, ha in carico il lavoro testuale filologico-letterario: il gruppo di ricerca cataloga i manoscritti, identificando i testi in essi contenuti e produce per alcuni autori selezionati delle schede filologiche, in cui si indica la consistenza di tutte le copie manoscritte e a stampa, si registra l’esistenza o meno di edizioni critiche moderne e, infine, si fornisce la bibliografia di riferimento.

 

L’unità che fa capo alla Professoressa Irene Ceccherini dell’Università di Firenze, invece, si occupa della descrizione codicologica e paleografica, ossia di tutti gli aspetti fisici e materiali dei manoscritti e di identificazione delle mani dei copisti che li hanno prodotti.

Tra i molti strumenti di supporto, il team di ricerca ha optato per il software di catalogazione Manus OnLine sviluppato dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico. Perché?

Oltre a ragioni di opportunità date dal modello di catalogazione consolidato ed estremamente efficace, l’aspetto che più ci premeva era quello che tutti i risultati di questa ricerca, finanziata con fondi pubblici, fosse fruibile liberamente da chiunque – il portale Manus online è open access – e rientrasse nella grande famiglia dei portali sviluppati dal Ministero dei Beni Culturali. Finanziamento pubblico, fruizione pubblica.

Qual è l’impatto atteso nell’area scientifica di riferimento, e quali le ricadute previste in ambito culturale e didattico?

Il nostro intento è quello di mettere a disposizione della comunità scientifica materiali funzionali ad impostare future ricerche, ma confidiamo che ci possano essere anche ricadute nell’ambito della didattica; ad esempio, le schede catalografiche e soprattutto quelle filologiche sono concepite come strumenti utili per l’impostazione di una tesi triennale o magistrale e, non ultimo, per lezioni curricolari o seminari. Personalmente ho già sperimentato questa seconda ricaduta, visto che ho due studentesse impegnate in tesi di laurea basate su manoscritti del progetto PoetRi.

 

Chi desiderasse maggiori informazioni sul nostro progetto, può visitare la pagina speciale di Manus online, appositamente creata, e può partecipare all’evento di presentazione che si terrà in modalità online martedì 9 novembre alle ore 10.00, nell’ambito della II Settimana della ricerca di eccellenza organizzata dall’Università di Firenze.

 

 

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