Martedì 24 maggio, nell’Aula Magna del Polo Scientifico-Didattico Paolo Volponi, l’Università di Urbino ha conferito il Sigillo di Ateneo a Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro in prima linea nella lotta alla mafia.

Nel corso dell’evento, realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Corrado Alvaro “Calabresi nelle Marche”, il magistrato ha tenuto la lectio magistralis Storia segreta della ‘ndrangheta e ha dialogato con le studentesse e gli studenti di Uniurb.

Perché si parla sempre meno di mafia? Chi ha bisogno della criminalità organizzata? La mafia è (in)vincibile? Ai microfoni di Uniamo il Procuratore ha raccontato la ‘ndrangheta e sé stesso.

“Dal 1989 vivo blindato e man mano che passano gli anni ho sempre meno spazi fisici, ma nella mia testa sono un uomo libero, perché posso dire quello che altri, che non hanno la scorta, non possono dire.

Mi sono messo nelle condizioni di non chiedere niente a nessuno e per questo posso dire quello che penso. Posso dire in faccia quello che penso, anche ai potenti.

La mafia bisogna “parlarla”, e l’antimafia bisogna praticarla ogni giorno con i comportamenti, con la nostra coerenza; non solo dicendo, ma anche facendo.

Con la grande squadra di giovani magistrati e bravissimi investigatori che coordino facciamo cose importanti. Però abbiamo momenti di difficoltà, momenti in cui sentiamo la lingua amara per la paura… e allora l’attenzione e l’abbraccio dei ragazzi ci dà ossigeno, ci dà benzina per andare avanti”.

Grazie Dottor Gratteri. Il nostro abbraccio più grande…

 

 

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