Digitalents ha aperto nelle Marche uno scenario formativo inatteso ed esemplare. Un percorso didattico gratuito che ai giovani tra i 18 e i 34 anni insegna a trasformare la propria idea di business in startup, e ad inserirsi nel mondo del lavoro in modo più consapevole e con gli strumenti più adeguati.
A mettere in colonna istanze, intuizioni e intenzioni del progetto pilota e a lanciarlo, lo scorso 7 aprile, è stato il partenariato che comprende BP Cube, società di consulenza per startup e incubatore certificato Mise, l’Università degli Studi di Urbino, w.academy, business school che integra formazione online e offline, e Manifaktura, startup specializzata in percorsi di open innovation. Tutto l’impianto della traiettoria formativa ruota intorno alla transizione digitale delle piccole e medie imprese del territorio, e alle opportunità imprenditoriali che il mercato regionale lascia ipotizzare.

“Con Digitalents – ha spiegato Francesca Maria Cesaroni, docente di Imprenditorialità e Start Up di Uniurb e membro del comitato tecnico-scientifico del progetto – ci rivolgiamo a tutti i giovani desiderosi di imparare a esprimere i propri talenti e a valorizzarli nella costruzione di un percorso professionale appagante e coerente con i propri interessi e obiettivi. Viviamo un periodo di intensi cambiamenti, in cui le tecnologie digitali dischiudono opportunità immense e continuamente nuove, possibile premessa per l’avvio di iniziative imprenditoriali originali e con alto potenziale di successo. La condizione indispensabile per riuscirci, tuttavia, è essere consapevoli delle proprie abilità ed essere disposti a investire prima di tutto su sé stessi per rafforzarle e prepararsi a guardare al proprio futuro con un atteggiamento proattivo e costruttivo. Proprio per questo, insieme agli altri partner di Digitalents, abbiamo costruito un percorso formativo che intende trasmettere ai giovani partecipanti un variegato insieme di hard e soft skill, entrambe indispensabili per riuscire a trarre vantaggio dalle sfide poste dalla digital transition”.

 

Quale fase attraversa al momento il progetto? Quella degli insegnamenti teorici e tecnico-pratici garantiti da Uniurb Lab, il contamination lab dell’Università di Urbino, e da w.academy. Una dopo l’altra le lezioni stanno inanellando risposte fondamentali, restituite per la prima volta in forma strutturata e compiuta, che attribuiscono alla parola “imparare” il suo più concreto ed esatto significato. Autoconsapevolezza, creative thinking, conoscenze economico-finanziarie, pianificazione delle priorità, problem-solving, gestione dei rischi e team building stanno, di fatto, disegnando buona parte della mappa didattica e di apprendimento del percorso. Un itinerario che si carica della forza esperienziale e visionaria dei molti seminari e workshop tenuti da professionisti, nazionali ed internazionali, della transizione digitale. Gli step che seguiranno si concentreranno, invece, sulla business idea dei giovani aspiranti imprenditori e, procedendo per addizioni e sottrazioni successive, avranno come conseguenza la redazione di un vero e proprio business plan.

“Digitalents – conclude Paolo Tafini, partner di BP Cube – è il primo progetto formativo finanziato dalla Regione Marche che, indirizzando un’ampia fascia di giovani, con una formazione scolastica superiore o universitaria, introduce due importanti temi: la trasformazione digitale, alla base dell’evoluzione del paradigma economico del nuovo millennio, e lo sviluppo del cosiddetto mindset imprenditoriale, l’atteggiamento mentale alla base dello sviluppo di nuova imprenditoria. Questi sono i due importanti pilastri su cui capitalizzare per individuare, all’interno di una comunità eterogenea, i potenziali talenti in grado di sviluppare, opportunamente supportati, la loro idea di business per dar vita ad una startup. Il mix fra le competenze degli attori del progetto costituisce elemento di indubbia garanzia sulla buona riuscita del progetto, che si concluderà, nella sua prima edizione, alla fine del mese di luglio con l’obiettivo di aver formato, attraverso approfondimenti e metodologie per approssimazioni successive, un centinaio di partecipanti. Fra questi, i selezionati per l’ultima fase di tutoraggio avranno anche l’opportunità di fare un’esperienza all’estero a suggello dell’intero programma formativo”.

 

 

 

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