Secondo la XXIV Indagine sul Profilo dei Laureati italiani, pubblicata di recente dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, il 73,9% dei laureati triennali in Scienze Politiche, Economiche e del Governo di Uniurb, tornando indietro nel tempo, si iscriverebbe allo stesso corso dello stesso Ateneo.
Felici dell’esito della rilevazione, abbiamo provato a scoprire le ragioni di questo ampio consenso parlandone col Professor Fabio Bordignon, docente di Scienza Politica, e con Linda Manzo, ex studentessa della nostra comunità universitaria laureata prima in Scienze Politiche, Economiche e del Governo e poi in Politica Società Economia Internazionali.

Per saperne di più sulla triennale in Scienze Politiche suggeriamo, ai lettori interessati, di incontrare professori e studenti tutor in occasione del prossimo open day in presenza. L’appuntamento è a Urbino, venerdì 29 luglio, dalle 10.00 alle 12.00 negli spazi di Palazzo Battiferri, in via Aurelio Saffi 42.

 

 

Il Professor Fabio Bordignon

Professor Bordignon, docente come “guida”, Università come “comunità”: sono alcune delle suggestioni proposte dalle studentesse e dagli studenti che hanno ideato la campagna di comunicazione 2022/2023 di Uniurb. Quanto di questa narrazione trova riscontro nell’esperienza della laurea triennale in Scienze Politiche, Economiche e del Governo?

Mi pare che queste parole chiave rispecchino fedelmente la vita universitaria presso la sede di Piazza Gherardi: la “casa” di Scienze Politiche, dove la convivenza tra studenti e docente si basa su un contatto quotidiano e continuativo. È un tratto caratterizzante della nostra sede, che prosegue al di fuori delle aule: negli studi, nei corridoi, davanti alle macchinette del caffè. Naturalmente, sono dinamiche che esistono anche altrove, ma che ad Urbino, e a Scienze Politiche, sono favorite dalle dimensioni e dai numeri.

 

La prossimità e il confronto si traducono in un’attività di orientamento continuo, lungo il percorso di studi. È un valore aggiunto che i nostri laureati, quando scelgono di proseguire gli studi in altri Atenei, spesso più grandi, dicono di rimpiangere. E dal quale rimangono positivamente colpiti, al contrario, gli studenti che si iscrivono alla nostra laurea magistrale, dopo aver conseguito la triennale altrove.

Per le studentesse e gli studenti intervistati negli anni, Urbino è la città campus che accoglie tra le sue mura mentre si apre al mondo…

Certo, e si tratta di una dimensione che il nostro corso di laurea è impegnato a valorizzare. Attraverso l’attenzione a quello che viene “dopo” l’Università: il mondo del lavoro. E attraverso la sua proiezione “oltre” i confini nazionali, aspetto caratterizzante la “filiera” di Scienze Politiche ad Urbino, con la possibilità – dopo la triennale – di accedere ad un corso a carattere internazionale, come la laurea magistrale in Politica Società Economia Internazionali. Dallo scorso anno accademico, la magistrale ha inaugurato due nuovi indirizzi che spingono proprio sui tasti della specializzazione e della internazionalizzazione: l’indirizzo in Advocacy e Fundraising per le Organizzazioni e l’indirizzo in Politica ed Economia Globali.

 

Da quest’anno, inoltre, è possibile iscriversi al nuovo indirizzo magistrale a doppio titolo in International Public Affairs, che prevede sei mesi di studio all’estero e la possibilità di conseguire due titoli di laurea magistrale. Ma si tratta di traiettorie lungo le quali gli studenti possono costruire il proprio percorso di studi fin dalla triennale, attraverso i laboratori didattici integrativi (LDI), corsi di inglese tematico per politologi tenuto da docenti madrelingua, attraverso stage e tirocini, attraverso il programma Erasmus+ e traineeship, che consente esperienze di studio e lavoro all’estero.

In che modo e con quali esiti il corso affronta la sfida digitale?

Già da prima del Covid, il corso di laurea aveva affiancato al percorso tradizionale, in aula, un percorso in didattica mista, attraverso le piattaforme digitali. Tale esperienza ha garantito un rapido – temporaneo – adattamento delle modalità didattiche alle mutate condizioni imposte dall’emergenza sanitaria. E continuerà a garantire, anche dopo la pandemia, un percorso online indirizzato a categorie particolari di studenti, soprattutto fuori sede e lavoratori, che per ragioni professionali, familiari o di distanza geografica non potrebbero accedere ai nostri corsi, se non da “non frequentanti”.

 

Il percorso online offre invece la possibilità di un costante canale di comunicazione con l’Ateneo e con i docenti: consente di vivere, anche se a distanza, quella prossimità, quella continuità di relazione, quel costante supporto cui accennavo in precedenza. In questo senso, non si tratta di modalità alternative, ma integrative della nostra offerta tradizionale. Le stesse che ci hanno consentito, peraltro, di allargare l’offerta di seminari con figure di rilievo nazionale e internazionale. Solo per fare alcuni nomi, sono stati nostri ospiti nei mesi scorsi, il politologo francese Marc Lazar, l’amministratore delegato di Ipsos Italia, Nando Pagnoncelli, l’ex Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi.

Linda Manzo

Linda, quando ci siamo conosciute mi hai detto che la scelta di iscriverti al corso di laurea in Scienze Politiche, Economiche e del Governo è stata quella giusta. Perché?

Perché frequentarlo è stato come affacciarsi e guardare nello stesso momento al passato, al presente e al futuro del mondo. Il corso insegna diverse discipline – storiche, politiche, economiche, giuridiche e sociali – che dialogano tra loro, e questa caratteristica consente a noi studenti di osservare i singoli fenomeni da prospettive diverse. Inoltre – e aggiungerei soprattutto – ci guida nell’apprendimento di un metodo attraverso il quale sviluppare un pensiero critico su quanto osserviamo.

 

Di conseguenza, la visione che riusciamo a costruire della realtà che ci circonda, locale ma anche globale, è veramente ampia, molto personale e “unica” per ognuno di noi. Mi piace dire che oltre ad insegnare “cosa” guardare ci insegna “come” guardare.

 

Quindi, secondo me, la triennale in Scienze Politiche fornisce sicuramente una base più che solida per crescere come persona e futuro professionista, perché proprio grazie al suo carattere multidisciplinare dà la possibilità di mettere a fuoco, tra i molti interessi che si maturano, una passione vera sulla quale costruire il proprio avvenire.

Le studentesse e gli studenti di Uniurb “Non (sono) matricole ma persone”?

Verissimo. Per i docenti e anche per il personale amministrativo dell’Università esistiamo come persone, con nomi, cognomi, con una dignità e un valore. In particolare, il rapporto che si crea tra gli studenti e i docenti a Urbino è veramente fantastico. Le lezioni non sono una trasmissione pura e semplice di nozioni, ma uno scambio reciproco di idee e di opinioni. Infatti, tra i ricordi più belli che ho della triennale e della magistrale ci sono le chiacchierate con i professori all’inizio e alla fine della lezione. Sentire che il docente con il quale interagisci è realmente interessato a quello che stai raccontando, ed è interessato alla tua esperienza non solo formativa ma anche di vita, è incredibile! È un forte incentivo a fare di più e sempre meglio.

 

Per fare degli esempi: il Professor Fabio Bordignon mi ha guidato nel percorso di elaborazione della tesi con grande cura. Ha risolto ogni mio “dilemma” in breve tempo e ha anche saputo rispettare il progetto che avevo in mente, arricchirlo e valorizzarlo.
Il Professor Luigi Ceccarini mi ha seguito a distanza durante tutto il percorso Erasmus. Ero a Budapest, ma non mi sono mai sentita sola.
Insomma, con i docenti del corso si crea un rapporto fatto di vicinanza, quasi familiare, di rispetto reciproco che contribuisce a costruire un senso di appartenenza all’Ateneo e alla città.

Questo percorso ti accompagnerà verso l’obiettivo professionale che hai in mente?

Sicuramente. Dopo la triennale mi sono iscritta, ovviamente a Urbino, alla magistrale in Politica Società Economia Internazionali che è la naturale prosecuzione del primo corso di laurea che avevo scelto. E durante tutto il percorso di studi universitari, ho vissuto in un ambiente ricco – davvero tanto – di proposte, di stimoli continui, di opportunità seminariali e convegnistiche ma anche di esperienze internazionali sia dentro la città campus, sia all’estero attraverso le collaborazioni con le Università straniere.

 

Per cui, grazie alla grande quantità di strumenti che il corso ha messo a mia disposizione, e grazie ai professori e ai professionisti che qui ho incontrato, ho capito quale fosse la mia passione: la ricerca e il sondaggio. La triennale mi ha permesso di individuarla, la magistrale di confermarla.
Ringrazierò sempre Uniurb per avermi indicato l’obiettivo professionale e messo a disposizione le competenze. Adesso tocca a me: voglio veramente che questa passione diventi il mio futuro!

 

 

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