MoviS – Movimento e Salute Oltre La Cura è un percorso gratuito di educazione all’attività fisica e alla corretta alimentazione, rivolto a pazienti con pregresso carcinoma mammario. Nato dalla collaborazione tra la Scuola di Scienze Motorie dell’Università di Urbino, l’Unità Operativa Complessa di Oncologia dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino (Area Vasta 1 – ASUR Marche) e la Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il progetto è stato presentato di recente anche all’Expo 2020 di Dubai, nella sessione Discovering wellness in one plate & one place: welcome to Marche Region.

Perché è importante partecipare all’iniziativa? Lo spiegano nell’intervista che segue Rita Emili, Dirigente medico presso l’UOC di Oncologia dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino, ed Elena Barbieri, Docente di Biologia Applicata dell’Università di Urbino, rispettivamente referente clinico e referente scientifico del progetto.

Ulteriori informazioni sono contenute nella pagina dedicata alle modalità di partecipazione (cliccare il link) e nel video pubblicato sul sito MoviS (cliccare il link).

 

La Dottoressa Rita Emili

Dottoressa Emili, Professoressa Barbieri, raccontiamo il progetto MoviS?

Rita EmiliMoviS nasce per sensibilizzare le pazienti in follow-up per tumore del seno al cambiamento. Questo progetto rappresenta il primo percorso di educazione all’attività fisica e nutrizionale in pazienti oncologiche con particolare attenzione alle donne con diagnosi di tumore al seno afferenti all’Unità Operativa Complessa di Oncologia dell’Ospedale di Urbino. Il progetto è iniziato nel mese di gennaio 2020, con il reclutamento delle prime 30 pazienti e al momento le partecipanti sono 94.

Elena Barbieri ― Nell’ambito del progetto, le pazienti intraprendono il cosiddetto Training MoviS che, oltre ad offrire assistenza clinica e nutrizionale, affianca loro uno specialista dell’esercizio per 3 mesi di attività fisica supervisionata e un successivo follow-up a 12 e 24 mesi. In questo percorso la donna diventa, quindi, protagonista nel migliorare la propria qualità di vita e contribuisce attivamente al progresso della ricerca.

A quale tipologia di pazienti si rivolge l’iniziativa e con quali obiettivi?

Rita Emili ― Al progetto possono partecipare donne di età compresa tra 30 e 70 anni, sedentarie, con nuova diagnosi di carcinoma mammario non metastatico, che abbiano effettuato il trattamento chirurgico da non più di un anno e che abbiamo terminato il trattamento chemioterapico e/o radioterapico adiuvante. Va detto che seppure l’incidenza negli uomini sia decisamente più rara, non si esclude la loro partecipazione all’iniziativa. Secondo i dati più recenti, infatti, una donna su otto può sviluppare questa malattia nel corso della propria vita e solo una piccola percentuale di uomini corre lo stesso rischio.

 

L’obiettivo primario del progetto è di orientare le nostre pazienti verso un percorso che educhi a uno stile di vita basato su una corretta alimentazione e sull’attività fisica per migliorare la prognosi e, possibilmente, ridurre l’incidenza di recidive in donne con pregresso carcinoma mammario. In particolare, riguardo all’attività fisica sappiamo che – se praticata regolarmente – è in grado di ridurre non solo del 40% la mortalità, ma anche il rischio di recidive per carcinoma mammario.

 

Praticare regolarmente attività fisica modula positivamente il sistema immunitario, riduce l’aumento ponderale e la massa grassa, migliora la flessibilità, la forza, la resistenza e la capacità cardiovascolare. La finalità del progetto è di costruire le basi teorico-pratiche per un servizio di consulenza su un corretto stile di vita dedicato a pazienti oncologiche.

La Professoressa Elena Barbieri

Invitiamo le nostre lettrici ad aderire al progetto?

Rita Emili ― Certamente! Invitiamo tutte le lettrici interessate ad aderire all’iniziativa di reclutamento perché MoviS è un progetto in cui crediamo molto, e perché è l’unico percorso gratuito e disponibile nella nostra provincia di Pesaro e Urbino che educhi al cambiamento dello stile di vita le pazienti in follow-up per tumore del seno.

Elena Barbieri ― Aderire al progetto vuol dire ricevere consigli sulle scelte salutari, confrontarsi con ricercatori, seguire conferenze, essere informate sulle novità scientifiche ed essere più consapevoli. Aderire al progetto è anche offrire nuove speranze alla ricerca, per cui ci auguriamo veramente di poter accogliere nel nostro gruppo donne che accettano la nuova sfida di aiutare sé stesse e tutte le altre donne che ogni giorno reagiscono con coraggio alla malattia.

Quali benefici hanno ottenuto le donne che hanno partecipato alle prime fasi del progetto?

Elena Barbieri ― I risultati preliminari ottenuti fino ad ora hanno evidenziato come l’aderenza all’esercizio fisico e alla dieta mediterranea permetta un miglioramento cardio-metabolico, infiammatorio e della “fatigue”, una condizione di stanchezza e spossatezza caratterizzata da mancanza di energia e affaticamento che può essere di tipo fisico e/o mentale.

Inoltre, il cambiamento di stile di vita, da sedentario a moderatamente attivo, sembra aiutare a regolare la produzione e l’azione di diversi ormoni come gli estrogeni, l’insulina e a controllare alcuni fattori di crescita – ad esempio il fattore di crescita insulino-simile – coinvolti nella proliferazione tumorale. Questi risultati sono stati ottenuti utilizzando anche modelli cellulari tumorali in vitro.

Immagino si tratti di un grande lavoro di squadra…

Rita Emili ― Durante l’avvio di questo progetto e nelle difficoltà abbiamo sempre pensato all’impresa eroica e alla frase “Se la via non c’è la costruiremo …” attribuita al comandante Annibale. Il progetto è nato senza risorse economiche dedicate e il lavoro di squadra è stato fondamentale. A questo proposito, il personale della Scuola di Scienze Motorie si è reso disponibile a supporto dei clinici dell’UOC di Oncologia di Urbino e si è creata una squadra operativa sia sul fronte della ricerca, sia della crescita professionale. Inoltre, è stato fondamentale il supporto economico dei donatori, in particolare dell’associazione Golden Brain ETS.

Elena Barbieri ― L’intero studio, oggi trial clinico, sta portando un vantaggio non solo alle pazienti, ma anche ai nostri studenti che trovano nel progetto di ricerca un’opportunità per svolgere tesi sperimentali, tirocini e corsi di alta formazione. Con MoviS, stiamo promuovendo la sinergia e l’integrazione fra le varie aree disciplinari dell’Ateneo, che vuole operare nel territorio senza banalizzare la costruzione degli accordi quadro fra istituzioni, in questo caso tra Uniurb e Asur Av1.

MoviS sta ottenendo ampia risonanza, di recente è stato presentato a Dubai in occasione dell’Expo 2020. Quali altri eventi internazionali sono in programma?

Elena Barbieri ― I risultati clinici e scientifici ottenuti in questo ambito sono consolidati da pubblicazioni e partecipazioni a convegni, finanziamenti per la ricerca e anche dalle collaborazioni nazionali e internazionali che si sono formalizzate grazie al progetto MoviS.

Rita Emili ― Il prossimo evento internazionale previsto è la presentazione dei dati ottenuti all’European College of Sport Science di Siviglia e all’European Society for Medical Oncology di Parigi, insieme con la Professoressa Elena Barbieri e i ricercatori che collaborano.

Prima di salutarci vorrei – con la Professoressa Barbieri – ringraziare le pazienti, che sono le vere protagoniste e il vero motore del progetto MoviS, i donatori, le Fondazioni e le Associazioni non profit sensibili che stanno contribuendo al successo del progetto.

 

 

 

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