Allegra Dominici, neolaureata di Uniurb ed Elisabetta Righini, docente di Diritto Commerciale, ci accompagnano alla scoperta del corso di laurea in Giurisprudenza. Una magistrale a ciclo unico che prevede tre percorsi formativi diversi, aperti a specifiche opportunità di carriera, e che “alla didattica nella tradizionale forma della lezione orale” affianca “attività integrative, laboratoriali, di carattere pratico-applicativo”.

 

La Professoressa Elisabetta Righini

Professoressa Righini, l’indagine 2022 di AlmaLaurea sul Profilo dei laureati italiani, evidenzia che il 72,7 degli ex studenti si riscriverebbe al corso di laurea in Giurisprudenza dell’Ateneo di Urbino. Secondo lei perché?

Quello magistrale in Giurisprudenza è un corso di laurea che suscita l’interesse degli studenti, come percorso formativo tradizionale, ma che allo stesso tempo continua ad offrire prospettive occupazionali molto varie e adeguate alle mutevoli esigenze della società civile.

 

Da questo punto di vista, dopo un periodo segnato da un certo calo delle prospettive occupazionali per i giuristi, assistiamo ora a un deciso cambio di passo, con una sempre crescente necessità di esperti giuridici, ad esempio nella pubblica amministrazione, dove, dopo un periodo di blocco delle assunzioni e tagli di spesa, si rileva un trend decisamente positivo, per la necessità di rimpiazzare i numerosi pensionamenti e la richiesta di nuove professionalità per l’attuazione del PNRR.

 

Lo stesso dicasi per la magistratura, con numerosi posti a concorso nei prossimi anni. Anche le imprese private sono sempre più alla ricerca di laureati con competenze giuridiche, per far fronte alle molteplici prescrizioni normative loro imposte. Ovviamente anche i settori delle professioni forensi e del notariato continuano ad esercitare la loro attrattività. Quindi credo che i laureati di Urbino siano in grado di ben apprezzare il valore aggiunto che il titolo conseguito attribuisce al loro curriculum professionale.

Certamente concorre al giudizio favorevole anche l’interazione di valore che il docente riesce a costruire con lo studente.

L’esperienza dello studente nella Scuola di Giurisprudenza di Urbino credo che costituisca qualcosa di quasi unico, per lo speciale impegno che il nostro corpo docente dedica a privilegiare il rapporto, anche individuale, con ogni singolo allievo. In questo siamo aiutati sia dalla limitata numerosità degli iscritti, rispetto ai “megacorsi” di altri Atenei, sia dalla particolare struttura della città, a misura d’uomo che permette una possibilità di incontro e di confronto impossibile altrove. Ma vi è anche un preciso nostro impegno a far sì che ogni studente si senta davvero considerato come “persona” e non come numero.

 

È un compito che portiamo avanti anche attraverso un percorso rigoroso di assicurazione della qualità della didattica, per un miglioramento continuo. Per questo, accanto alla didattica nella tradizionale forma della lezione orale, stiamo affiancando sempre più attività integrative, laboratoriali, di carattere pratico-applicativo, con l’intervento di professionisti di vari settori, imprenditori e di nostri stakeholders, che sono anche coinvolti attivamente nella progettazione e nella valutazione dei corsi. Da questo punto di vista anche i dati che emergono dai questionari delle opinioni degli studenti mettono in evidenza che i nostri iscritti apprezzano molto i nostri insegnamenti, con punteggi di gradimento dei corsi fra i più alti di tutto l’Ateneo.

Dal quarto anno gli studenti possono accedere a tre diversi percorsi che offrono specifiche opportunità di carriera, è esatto?

Il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza prevede, oltre a un percorso tradizionale, la possibilità di scegliere al quarto anno anche fra due percorsi alternativi: ”Diritto impresa e mercati” e “Ordine pubblico e sicurezza”. I tre percorsi permettono di accedere a tutte le attività professionali consentite a un laureato in Giurisprudenza, ma il percorso “Diritto, impresa e mercati” offre una formazione maggiormente orientata verso aspetti di carattere economico, e apre le strade per l’ingresso nel mondo delle imprese o per una specializzazione professionale in ambito economico. Inoltre, questo percorso permette di accedere all’attività di insegnamento di Diritto ed Economia nelle scuole superiori, senza dover sostenere post-laurea ulteriori esami integrativi in materie economico-aziendalistiche.

“Ordine pubblico e sicurezza” è rivolto invece a chi è interessato a entrare in un corpo di sicurezza pubblica, ma anche a chi vuole approfondire i temi delle odierne minacce di natura informatica, della sicurezza sul lavoro e di tutela della privacy, e in generale della gestione e prevenzione dei molteplici rischi che ci circondano.
Oltre a ciò, ricordiamo che tutti e tre i percorsi sono compatibili con la possibilità di svolgere tirocini anticipati, prima della laurea, in conformità alle disposizioni di legge vigenti, e che Giurisprudenza ha stipulato numerosi accordi per tirocini con gli uffici giudiziari e gli ordini professionali del territorio.

Allegra Dominici

Allegra, ti sei laureata in Giurisprudenza poco più di un mese fa, adesso che hai tagliato il traguardo puoi dire di aver fatto la scelta giusta?

Sicuramente! Ho studiato in un ambiente in cui ho potuto imparare tanto e che ha saputo dare senso e valore alla mia passione per le discipline giuridiche. Lo dico per tante ragioni. Soprattutto per il modo in cui è strutturato il corso di laurea e, in particolare, per la possibilità che offre di personalizzare il percorso di laurea. Un aspetto importante da considerare perché, a differenza di quanto si possa supporre, non esiste un piano di studi standard che comprende materie fondamentali e un ristretto numero di materie opzionali a scelta che sono le stesse di ogni altro Ateneo italiano.

 

A Urbino, di fatto, è possibile dopo il terzo anno scegliere tra due indirizzi specifici che consentono di specializzarsi o nell’ambito del “Diritto, impresa e mercato” oppure dell’”Ordine pubblico e sicurezza”.
Inoltre, si lavora molto nei laboratori, che sono fondamentali. Ad esempio, nell’ambito dell’insegnamento di Diritto Amministrativo ho partecipato a un laboratorio sulla redazione degli atti amministrativi e anche a quello sulla scrittura nel processo penale: tutte esperienze formative che applicano la teoria alla realtà della pratica lavorativa e ci permettono di avere un contatto più diretto con ciò che effettivamente andremo a fare in futuro.

 

Tra l’altro, al termine del laboratorio sulla scrittura nel processo penale abbiamo raggiunto la Corte di Appello di Ancona e preso parte a un vero e proprio processo penale. Per consentirci di capire come si svolgerà la nostra professione dopo la laurea e di fare molto esercizio i docenti ci coinvolgono anche in attività che prevedono processi simulati. Il professore assegna alla classe un caso pratico, si formano le squadre, noi studenti valutiamo il tipo di reato predisponendo una difesa o preparandoci a smontare l’accusa nella discussione orale conclusiva. In questo modo abbiamo la possibilità di metterci alla prova affidando il ragionamento sulle teorie giuridiche, sulle norme processuali e sulle tecniche espositive alla nostra personale capacità interpretativa e di argomentazione.

Pare che nel nostro Ateneo si realizzi lo strano caso del buon dialogo tra studenti e docenti. Succede anche nella Scuola di Giurisprudenza?

Sì, succede anche da noi. Uno dei punti di forza della magistrale in Giurisprudenza è, senza ombra di dubbio, l’atmosfera di grande cordialità che si crea all’interno delle mura di Urbino e che rende possibile un dialogo informale tra i docenti, gli studenti e il personale tecnico-amministrativo. Io sono stata Rappresentante degli Studenti nella Commissione Paritetica Docenti Studenti del Dipartimento di Giurisprudenza e ho potuto instaurare un rapporto particolarmente stretto con i professori e con il personale dell’Ateneo, ma al di là di questa esperienza, posso dire che è molto facile avere un colloquio con i docenti che sono molto attenti alle nostre necessità di studenti e studentesse.

 

Al termine delle lezioni, nell’orario di ricevimento o attraverso lo scambio di e-mail rispondono alle nostre domande e risolvono i nostri dubbi senza alcuna fretta. E nell’interazione si percepisce che, al di là della valutazione finale, per loro è importante che noi comprendiamo pienamente le discipline e che possiamo padroneggiarle. Ed è curioso, oltre che davvero stimolante, sentire la loro soddisfazione e il loro entusiasmano quando riconoscono in noi la passione per quello che studiamo.

Perché studiare Giurisprudenza proprio a Urbino?

Per tutto ciò che ho appena detto rispondendo alle altre domande e, soprattutto, perché Urbino è Urbino! Non assomiglia a nient’altro, e la vita in questa città è un’esperienza che auguro a tutti perché permette veramente di vivere in un campus universitario abitato da studenti e immerso in un’atmosfera gioiosa e di grande partecipazione collettiva.

 

Sono molti e diversi i momenti di svago anche promossi dalle associazioni studentesche come, ad esempio, le serate musicali o a tema organizzate dai bar del centro storico, e anche le attività più impegnate come gli incontri dell’Uniurb Spritz. Anche questi ospitati dalle caffetterie della città dove l’aperitivo si trasforma in una fantastica occasione di conoscenza, grazie ai docenti dell’Ateneo e a studiosi esterni che approfondiscono temi di interesse pubblico conversando con studenti, cittadini e turisti. E poi Urbino è una città tranquilla: l’attraversi anche di notte e non hai mai paura, vedi solo una grande bellezza intorno e ti senti al sicuro.

 

 

 

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