“Corpo docente vicino ai giovani e appassionato”, laboratori e tirocini pratici propedeutici a opportunità di impiego mirate, accesso diretto al percorso magistrale in Biologia della Nutrizione. Il blog fa la sintesi in queste prime due righe, e affida il racconto del corso di laurea in Scienza della Nutrizione alla Professoressa Lucia De Crescentini, docente di Chimica Organica, e a Diego Palazzini, ex studente Uniurb oggi Biologo Nutrizionista. 

Ricordiamo ai lettori interessati che il corso è ad accesso libero: non prevede test di ammissione e può accogliere 200 studenti e studentesse. Ricordiamo anche che per informazioni è possibile contattare la tutor del corso di laurea, Antonella Calbi, studentessa senior Uniurb, all’indirizzo: a.calbi@campus.uniurb.it. 

 

La Professoressa Lucia De Crescentini

Professoressa De Crescentini, rispetto ai corsi di laurea omologhi, in particolare offerti dalle Università telematiche italiane, quale valore formativo aggiunge la triennale in Scienza della Nutrizione di Uniurb?

Il valore aggiunto del nostro corso di laurea è certamente il rapporto privilegiato che intercorre tra noi docenti e i nostri studenti. Urbino è una città piccola, sia pur con una storicità importante, a misura d’uomo e, dunque, il contesto ottimale per lo studio. Tutto è facilmente fruibile e raggiungibile, compresi noi professori che siamo fisicamente presenti in questo luogo incantato, dal lunedì al venerdì, e sempre disponibili a far fronte alle richieste dei nostri giovani.

 

Spesso chiedo ai ragazzi e alle ragazze che mi raggiungono via mail, di poterci incontrare di persona, oppure di contattarmi telefonicamente, perché considero importante un coinvolgimento diretto, empatico, al fine di “percepirli” e farmi carico delle loro esigenze e delle loro eventuali problematiche. E così fa la maggior parte dei colleghi del corso. Siamo un bel corpo docente, vicino ai giovani e appassionato.

 

Il nostro corso, a differenza di altri in Italia, per l’ammissione, non prevede alcun test di ingresso, prevede solo una Verifica della Preparazione Iniziale (VPI) che non è vincolante ai fini dell’iscrizione, ma che dev’essere superata entro il primo anno. Questa prova verte su argomenti di matematica riguardanti nozioni di base che vengono trattate nelle scuole superiori. Tuttavia, al fine di ottimizzare la preparazione, con il docente di riferimento abbiamo previsto un ciclo di lezioni online e stiamo definendo uno stesso monte ore di lezioni da dedicare al recupero o all’integrazione delle nozioni fondamentali della Fisica, materia che potrebbe risultare ostica per gli studenti.

 

In generale – e mi preme sottolinearlo – tutti i nostri insegnamenti partono dalle basi della materia di studio, così da permettere a chiunque lo volesse, indipendentemente dal livello di conoscenza e dalla scuola superiore di provenienza, di iscriversi al nostro corso.

Vuole “rispiegare” su quali forze fa leva la struttura del corso?

Senza dubbio la struttura del corso fa leva sulla parte dei laboratori, che dà la possibilità agli studenti di applicare nella pratica i concetti fondamentali che si affrontano a lezione, attraverso l’uso di specifiche tecniche e strumentazioni. Di solito, l’adesione è entusiastica e i ragazzi trovano parecchio divertente “armeggiare” in laboratorio. In particolare, sono previsti il laboratorio di Chimica analitica e quello di Microbiologia e controllo microbiologico degli alimenti al secondo anno, nonché il laboratorio di Preparazione estrattiva e Controllo di qualità dei prodotti dietetici alimentari al terzo anno.

 

Viviamo in un tempo in cui l’importanza del cibo, per il nostro benessere e la nostra salute, ha trovato la giusta considerazione. Un approccio teorico, supportato dalla pratica, dunque, è determinante per formare professionalità in grado di conoscere gli alimenti dalla composizione al metabolismo. A tal proposito diventa assai rilevante la competenza acquisita che permette l’identificazione di eventuali frodi o contaminazioni.

 

Altrettanto importante è l’esperienza dei tirocini pratici che fanno da ponte tra formazione e mondo del lavoro e possono essere svolti all’interno nei nostri laboratori di ricerca oppure presso aziende o laboratori esterni, in convenzione con l’Università, sia in loco, sia fuori regione. I dati a nostra disposizione narrano di una soddisfazione reciproca, sia da parte degli enti ospitanti, sia da parte degli studenti.

 

Sempre in una prospettiva di supporto ai nostri studenti, segnalo un’efficientissima segreteria didattica, alla quale rivolgersi per qualsiasi tipo di problematica, nonché il servizio di tutorato, quest’anno affidato ad Antonella, nostra laureata triennale che ora frequenta la magistrale in Biologia della Nutrizione. Antonella è sempre disponibile a rispondere alle domande delle ragazze e dei ragazzi che stanno per iscriversi, o che già frequentano, e ad accompagnarli in tutto il percorso di studio. Segnalo anche la possibilità di svolgere parte degli studi all’estero, in Spagna in particolare, aderendo al progetto Erasmus +.

Quali prospettive formative e occupazionali il corso offre?

I nostri neolaureati possono scegliere di continuare gli studi e completare la loro formazione universitaria. A tal fine, l’Università di Urbino prevede come naturale prosecuzione della laurea triennale, il corso di laurea magistrale in Biologia della Nutrizione. In questo modo, al termine del ciclo di studi, potranno, tra l’altro, accedere all’insegnamento oppure iscriversi all’Albo professionale dei Biologi ed esercitare la professione di Biologo nutrizionista.

 

In alternativa, i nostri laureati possono accedere al mondo del lavoro: in strutture sanitarie, impiegati in attività di supporto al personale medico in ambito nutrizionale, oppure come informatori di prodotti nutraceutici, o come divulgatori di una sana alimentazione in enti pubblici e privati, ad esempio, nelle scuole. Possono inoltre, grazie alle competenze acquisite in ambito chimico e microbiologico, operare nel controllo di qualità degli alimenti e in aziende agro-alimentari. I nostri laureati, infine, possono, previo superamento dell’esame di stato, iscriversi all’Albo dei Chimici junior.

Il Dottor Diego Palazzini

Dottor Palazzini, spostando le lancette indietro di qualche anno le chiedo: si iscriverebbe ancora al corso di laurea triennale in Scienza della Nutrizione?

Scienza della Nutrizione è una laurea storica nel panorama italiano, tre anni essenziali per un futuro nutrizionista con lode. Rifarei tutto il percorso, certo, perché se altre Università offrono per l’area della nutrizione nuove lauree con titoli sempre più accattivanti, la filiera triennale-magistrale di Urbino offre la grande scienza e un corpo docente che pubblica ricerca di alto livello su riviste con un buon impact factor.  Per non parlare poi del rapporto, veramente umano, che si crea tra i professori e gli studenti, tra gli studenti e il personale tecnico-amministrativo, tra gli studenti e il tutor del corso di laurea: un capitale di relazioni unico che incoraggia e facilita enormemente l’apprendimento dei ragazzi.

 

Certo, si tratta di un percorso triennale che richiede molto impegno e costanza, soprattutto se si proviene da una formazione non liceale, perché la componente della chimica, della biochimica è preponderante, e materie di base come matematica o fisica possono risultare complesse. Ma è altrettanto vero che tutti gli insegnamenti, man mano, si rivelano affascinanti e affrontabili da tutti perché i docenti riescono a rendere anche i concetti più ostici comprensibili e alla portata di tutti.

Mi racconta come è avvenuto il passaggio dalla formazione in Uniurb alla professione di Biologo Nutrizionista?

A Urbino ho frequentato la triennale in Scienza della Nutrizione e la magistrale in Biologia della Nutrizione, sono stato tra i primi studenti a concludere questa nuova edizione del percorso magistrale basata completamente sulla dietetica applicata. Subito dopo ho superato l’esame di stato e mi sono iscritto all’Albo dei Biologi Nutrizionisti. Da qui è iniziato un secondo percorso lavorativo, perché il primo, in effetti, era già cominciato dopo la prima laurea.

 

Grazie ai suggerimenti dei docenti ho scelto di fare il tirocinio triennale presso l’Ospedale di Urbino, nel reparto di Diabetologia in affiancamento al Professor Mario Vasta, noto diabetologo e anche specialista in Scienza dell’alimentazione, Endocrinologia, Medicina dello sport e Medicina aerospaziale. Inutile dire che l’incontro con questo professionista appassionato e l’esperienza nel suo complesso mi hanno insegnato moltissimo, hanno alimentato la mia motivazione e accelerato la mia voglia di fare e di mettermi in gioco.

 

Così, terminato il tirocinio, mi sono riavvicinato da professionista al mondo dei centri sportivi, che frequentavo da atleta, e dell’associazionismo, che frequentavo da volontario, alle farmacie e alle parafarmacie dove ho iniziato a portare il mio contributo come divulgatore scientifico ed esperto di educazione alimentare. Un’attività che dopo la magistrale, dopo l’esame di stato e l’iscrizione all’Albo dei Biologi Nutrizionisti ho potuto incrementare occupandomi anche della sua parte più applicativa, sino alla nomina, in molte delle realtà che ho citato, a Referente Scientifico.

 

Nel frattempo, ho avviato anche una collaborazione come Nutrizionista con l’AUSL di Rimini, più precisamente con l’Equipe Lifestyle Gym diretta dal Dottor Paolo Mazzuca nell’ambito della Diabetologia-Medicina Interna II, finché ho deciso di intraprendere l’avventura in autonomia aprendo il mio primo studio a Rimini, subito dopo il secondo a Pesaro, l’altro a Bologna e l’altro ancora a Ferrara, mantenendo comunque la collaborazione esterna con la sanità pubblica regionale.

 

In questo modo ho creato, insieme ai miei primi ex tirocinanti, una rete di nutrizionisti: studiodinutrizioneumana.com, attiva nel territorio dell’Emilia Romagna e nel nord delle Marche, che si occupa sia dell’aspetto ambulatoriale, sia di divulgazione scientifica. Collaboriamo con società scientifiche, Atenei e altre Amministrazioni Pubbliche come professionisti della salute per i diversi aspetti inerenti a un sano stile di vita, ma occorrono nuove idee e giovani motivati con sogni nel cassetto e voglia di promuovere salute.

Quali altri aspetti del corso di laurea in Scienza della Nutrizione concorrono a garantirne la forza, secondo lei?

Durante il percorso triennale ho frequentato laboratori molto tecnici che insegnano a mettere in pratica e a guardare da vicino tutto quanto si apprende studiando la teoria e seguendo le lezioni frontali. Indossavo il camice sempre con grande curiosità e interesse, e oggi posso dire che questo tipo di attività è fondamentale sia per chi decide di fare carriera nell’ambito della ricerca o si dedica a indagini chimiche e microbiologiche nel settore del controllo della qualità, sia per chi decide di fare consulenza o di prestare assistenza nutrizionale ai pazienti, perché permette di osservare da vicino e assimilare meglio l’informazione.

 

Se, banalmente, si deve andare in una scuola o in una fabbrica e fare consulenza sulla corretta manipolazione degli alimenti ai tecnici alimentaristi che si occupano della mensa, si può spiegare il concetto di carica microbica o, più in generale, l’igiene degli alimenti in maniera completa e dettagliata solo dopo averne studiato i processi direttamente in laboratorio.

 

Altra esperienza di rilievo è il tirocinio che va scelto con attenzione assieme al percorso di tesi, meglio sperimentale e realmente innovativa. E proprio alla tesi, che è – io dico sempre ai miei studenti – il nostro primo libro, occorre dedicare tempo e cuore perché, soprattutto se sperimentale, consente di trasformare la teoria nella pratica di un esperimento o di un’osservazione.

 

Molti studenti dell’Università di Urbino, sia della triennale sia della magistrale, svolgono il tirocinio e fanno ricerca per la tesi negli studi della mia rete ambulatoriale, e durante l’esperienza si rendono conto dell’applicabilità di concetti, anche di matematica, chimica, biochimica, statistica o fisica, che sembravano loro lontani o troppo teorici . Ecco, soprattutto nella relazione con il paziente capiscono che ogni materia studiata durante la triennale è un tassello essenziale del grande puzzle della formazione.

 

 

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