L’innovazione della Pubblica Amministrazione italiana si costruisce anno dopo anno anche nel contesto del Forum PA: una piattaforma che è, al contempo, un evento di grandissima portata e punto di riferimento per i molti attori degli apparati pubblici. Proprio l’edizione 2024 della kermesse ha attribuito al progetto Job Shadowing dell’Ateneo di Urbino il Premio PA a Colori, nella categoria PA Competente.

L’iniziativa, ideata da Uniurb, è stata sostenuta e sviluppata nell’ambito della collaborazione UniHAMU che coinvolge l’Università degli Studi dell’Aquila, l’Università di Camerino, l’Università di Macerata, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università degli Studi di Perugia, l’Università degli Studi di Teramo, l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara e il Gran Sasso Science Institute.

Giovedì 23 maggio, al Palazzo dei Congressi di Roma, ha ritirato il premio Alessandro Perfetto, Direttore Generale dell’Università di Urbino.

 

Il Direttore Generale Alessandro Perfetto

Direttore, la soddisfazione che il Premio PA a Colori ha generato è palpabile. Cosa rappresenta questo riconoscimento per Uniurb e per gli Atenei del network UniHAMU?

Forum PA è il più importante evento nazionale dedicato al tema del rinnovamento della Pubblica Amministrazione per cui la soddisfazione per il nostro Ateneo e per le altre Università che fanno parte della collaborazione non può essere che grande. È un segnale del fatto che stiamo procedendo nella direzione di un cambiamento culturale e organizzativo a cui gli enti pubblici sono, di necessità, chiamati.

Raccontiamo la genesi del progetto vincente?

L’idea ha preso forma a ottobre 2023, nell’ambito del Protocollo d’Intesa UniHAMU sottoscritto dalle Università di Abruzzo, Marche e Umbria con l’obiettivo di gestire un progetto scientifico PNRR. Parallelamente all’avanzare dei lavori, a noi Direttori Generali è sembrato opportuno dare ulteriore valore alla sinergia che si era venuta a creare tra le parti mettendo a sistema anche soluzioni strategiche legate alla gestione e all’amministrazione delle Università.

 

Uno dei primi risultati è stato appunto il progetto Job Shadowing promosso dalla nostra Amministrazione e accolto, con slancio, da tutti i colleghi ai vertici delle Università aderenti al consorzio, che ne hanno apprezzato il potenziale e incoraggiato lo sviluppo. Si tratta, ne siamo convinti, di un’iniziativa che contribuirà a potenziare sempre di più capacità organizzative e saperi delle nostre PA, allineandoli alle esigenze di una società complessa, in continua trasformazione.

Quali sono gli obiettivi del Job Shadowing e come si struttura?

Il progetto si ispira al programma Erasmus+ Staff Mobility for Training e fa leva sulla mobilità tra le istituzioni coinvolte, con l’intento di creare opportunità di crescita professionale per il personale tecnico-amministrativo. In sostanza, funzionari di Atenei diversi con background affini e analoghi ruoli o specializzazioni accedono a percorsi di affiancamento lavorativo – di durata variabile tra 2 e 15 giorni – e attraverso occasioni di confronto costante condividono conoscenze e competenze, adottando ed esportando buone pratiche.

 

In questo scambio virtuoso, le persone possono quindi acquisire nuove abilità e perfezionare quelle già in essere, creare reti di supporto e sviluppo professionale, migliorando la qualità del proprio lavoro e, di conseguenza, dando forza non solo alla competitività delle istituzioni di cui sono parte, ma anche a quella del network che le connette.

Uno scambio che – immagino – darà valore alla diversità culturale e generazionale, e metterà in dialogo capitale umano young e senior.

Certamente. L’idea è anche quella di favorire la collaborazione e alimentare un confronto positivo su tematiche di interesse comune tra persone di età differenti, provenienti da culture diverse, perché siamo convinti che la combinazione di esperienze consolidate e idee nuove sia sempre fonte e veicolo di creatività e innovazione. L’integrazione di punti di vista e stili di lavoro differenti permette infatti di trovare soluzioni anche inedite ai problemi da affrontare, e certamente garantisce processi più efficienti e vantaggi in termini di progresso.

Il modello Job Shadowing pensa possa superare i confini della partnership UniHAMU e applicarsi all’intero sistema universitario italiano?

Al momento l’iniziativa riguarda il personale delle Università aderenti, ma auspichiamo diventi patrimonio del nostro sistema universitario. Come Direttori Generali della collaborazione vogliamo fortemente impegnarci nella creazione di un’unica grande rete universitaria, non competitiva, inclusiva, all’interno della quale i professionisti possano avvicinarsi tra loro e condividere esperienze, proposte, idee, promuovere la contaminazione dei saperi e il potenziamento delle competenze.

 

Questo perché, banalmente, un sistema fondato sui principi di alleanza e condivisione è senz’altro un sistema forte, in grado di crescere in modo sostenibile, di puntare a obiettivi comuni complessi e di far fronte alle sfide della contemporaneità.

 

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