Avete letto il titolo del post e pensato a seminari, badge al collo e applausi disciplinati. Niente di tutto questo! Sabato 7 e domenica 8 giugno UNInCANTO trasformerà Urbino in una sorta di Spotify urbano, con tanto di playlist live e voci che si accenderanno in un suono solo: quello del festival nazionale dei cori universitari. All’undicesima edizione della rassegna musicale organizzata dal Coro 1506 dell’Università di Urbino parteciperanno: il Coro dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, il Coro Universitario di Firenze, il Coro Januenses Academici Cantores dell’Università di Genova, il Chorus Insubriae dell’Università degli Studi dell’Insubria, il Corollario dell’Università di Padova, il Coro “Ildebrando Pizzetti” dell’Università di Parma, il Coro del Collegio Cairoli dell’Università degli Studi di Pavia, il Coro “Gilberto Pressacco” dell’Università degli Studi di Udine e, com’è ovvio, il Coro di Uniurb.

Trecento anime in risonanza che arriveranno in città e trascineranno il pubblico dentro una magnifica vibrazione collettiva. Che siate studenti, studentesse, cittadini o turisti in fuga da Google Maps parteciperete all’evento a costo zero. Investiti dall’effetto speciale di un ritmo che aggancerà il battito, senza preavviso, senza biglietto, solo perché qualcosa nell’anima avrà fatto click.

 

 

«Il tema di quest’anno, Il mondo canta, nasce dal desiderio di dare una forma linguistica alla musica espressa da UNInCANTO. L’idea – spiega Davide Morelli, Responsabile organizzativo del Coro 1506 – ha preso forma nell’ambito della collaborazione con il Campionato Nazionale delle Lingue di Uniurb, che ogni anno riunisce a Urbino i migliori studenti italiani di lingue straniere delle scuole superiori. Abbiamo, quindi, invitato i cori partecipanti a presentare repertori che esprimessero non solo musicalità, ma anche lingue diverse dalla nostra, lontane per sonorità, struttura e cultura. Tutto questo con l’intento di creare una sorta di Babele musicale che non generi confusione, ma armonia: un mosaico di suoni, idiomi, e ritmi capaci di convivere in un unico evento e di mostrare, in un momento storico in cui le culture sembrano allontanarsi o contrapporsi, come la diversità possa diventare ricchezza e la distanza comunione».

Sabato 7 giugno alle 17.00, a dare il via alla manifestazione in Piazza Duca Federico, sarà Lo spartito del mondo: una lectio-concerto aperta a tutti e tutte, tenuta dal Maestro Giovanni Bietti, compositore, pianista, musicologo e divulgatore. Il titolo è già una dichiarazione di metodo per chi intende la musica come strumento di interpretazione dell’umano, come carta geografica dell’interiorità. Impossibile non esserci! Alle 21.30, la stessa piazza ospiterà la sempre attesissima competizione goliardica tra cori: La Feluca d’oro. Una sfida che porta in palio, e fa girare di capo in capo ogni anno, il leggendario berretto a una punta, simbolo della tradizione studentesca più ironica e irriverente.

 

 

Domenica 8 giugno, dalle 10.00 alle 12.00, il concerto itinerante dei cori attraverserà Urbino raggiungendo Piazzale Roma, poco più tardi Palazzo Riviera, subito dopo Piazza delle Erbe per concludersi nel Cortile d’Onore del Palazzo Ducale. «Nelle diverse tappe ascolteremo canti in italiano, spagnolo, portoghese – racconta Davide Morelli – ma anche in lingue molto più lontane come lo swahili e altre lingue africane, o della penisola scandinava. Ci saranno brani ispirati al Sudamerica, e alcuni cori proporranno pezzi costruiti su “non lingue”, brani, cioè, creati attraverso onomatopee e lingue inventate. Composizioni, quindi, che affidano alla voce il compito di evocare emozioni, sensazioni, significati che vanno oltre la parola stessa».

Cercando anche noi significati in grado di rappresentare quello a cui assisteremo, abbiamo fatto una chiacchierata con Gaia Migazzi, voce nuova del Coro dell’Università di Urbino, che nei prossimi giorni parteciperà per la prima volta all’evento. «UNInCANTO – ha detto – lo immagino accogliente come accogliente è il Coro 1506: arrivi, conosci persone fantastiche e ti senti subito parte di qualcosa. L’idea di muoverci di piazza in piazza, di fermarci a cantare e rimetterci in cammino verso un altro luogo, un altro pubblico, mi affascina tantissimo. Stiamo preparando il festival con entusiasmo vero. Non vedo l’ora che cominci!». Anche noi! Scopriamo quindi cosa riserva ancora il programma.

 

 

Alle 12.00 dello stesso giorno si svolgerà la seconda iniziativa di formazione: il workshop professionalizzante dedicato ai Direttori di coro, affidato al Maestro Mario Lanaro. Uno spazio di intelligenza relazionale in cui si impara a leggere la forza vocale del gruppo per trasformarla in un’unica armonia, densa e necessaria. La stessa che, sempre domenica 8 giugno, alle 16.30 accenderà, nel Cortile d’Onore del Palazzo Ducale, il gran concerto finale dei cori universitari accompagnato dal live painting portato in scena dalle studentesse e dagli studenti dell’ISIA.

«Uno spettacolo colossale», lo definisce Federico Sinatti del Coro Uniurb, «che lo scorso anno è andato oltre il concerto, ed è proseguito durante la cena. Nessuno smetteva di cantare, tanto che gli altri ospiti del ristorante applaudivano, qualcuno ha anche chiesto di registrare il nostro brindisi. Era una festa vera, un’esperienza profondamente umana, come quella che vivo nel Coro 1506. Un gruppo che offre l’occasione rara di fare qualcosa che è esclusivamente “buono”. A beneficio dello spirito, salutare per l’anima».

E grazie a questa “festa vera” della musica, l’Ateneo di Urbino e il suo sapere diventeranno, una volta di più, presenza diffusa e inclusiva. Un ponte intergenerazionale che è parte viva del tessuto sociale in cui esiste. Lo chiarisce bene Davide Morelli che conclude «UNInCANTO racchiude in sé tre momenti fondamentali: la festa, la formazione e la performance concertistica. Ed è il momento culminante dell’importante terza missione che il Coro 1506 sviluppa durante tutto l’anno, con iniziative che creano valore per la città e le comunità del territorio».

 

 

 

 

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