Cultura, territori, economie sostenibili, sono i campi di senso che orientano oggi le politiche di sviluppo locali e internazionali. Strategie innovative di crescita aperte al mondo da affidare a una nuova generazione di professionisti in grado di governarle. Quale? Quella che la magistrale in Economics and Management of Cultural Resources and Territories intende formare a partire dal prossimo semestre. Attraverso due curricula distinti: Sustainability and Territories e Cultural Resources and Tourism, laboratori esperienziali, tirocini in aziende ed enti convenzionati, e una preparazione multidisciplinare interamente in lingua inglese, il nuovo corso di laurea si propone di offrire a studentesse e studenti strumenti operativi in grado di “costruire ponti tra management e sostenibilità, economia e cultura, tradizione e futuro”. Dove? Nelle aule del centralissimo complesso monumentale di San Michele a Fano, sede distaccata dell’Università di Urbino.
In questo spazio magnifico sarà possibile informarsi sulla magistrale incontrando tutor e docenti nella Sala Lettura (di Palazzo San Michele), in via Arco d’Augusto 1, durante l’Open Day in presenza del 5 settembre 2025, dalle 12.00 alle 14.00. Per prenotare il posto cliccare qui.

Noi, intanto, abbiamo cominciato a raccogliere dati e a conoscere meglio contesto e prospettive del percorso didattico intervistando la Professoressa Francesca Maria Cesaroni, Presidente della Scuola di Economia, e la Professoressa Roberta Bocconcelli, Referente del corso di laurea.

 

La Professoressa Francesca Cesaroni

Professoressa Cesaroni, da quali necessità formative ha origine la nuova magistrale in Economics and Management of Cultural Resources and Territories?

Nel progettare questo corso siamo partiti dall’idea che per valorizzare il patrimonio culturale e ambientale non basta essere esperti conoscitori dell’arte, della cultura e dell’ambiente. Per riuscire a valorizzare i territori e le risorse culturali occorrono, infatti, figure professionali in grado di unire competenze economico-manageriali con sensibilità culturale, umanistica e ambientale. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria una preparazione multidisciplinare, che abbracci i temi dell’economia, della cultura, del management e dello sviluppo sostenibile: solo così si possono creare figure capaci di progettare e gestire iniziative che promuovano la cultura e il territorio senza dimenticare l’impatto ambientale, sociale ed economico.

Quali professionisti forma?

Persone che sanno muoversi tra management, cultura, creatività e sostenibilità: manager della cultura e del turismo, esperti di sviluppo sostenibile dei territori, project manager di eventi e iniziative culturali, analisti di mercato per i settori culturale e ambientale, specialisti nel marketing e nella comunicazione per il turismo culturale. Ma anche manager museali, consulenti per progetti di sostenibilità e imprenditori nelle industrie creative. In altre parole, figure pronte a guidare il cambiamento, capaci di innovare e di costruire ponti tra economia e cultura, tradizione e futuro.

Il corso, erogato interamente in inglese, che tipo di opportunità internazionali prevede?

Il corso è erogato in lingua inglese e nasce con una forte vocazione internazionale. Le competenze acquisite dagli studenti e dalle studentesse aprono infatti le porte a ruoli di responsabilità da esercitare in aziende, organizzazioni e istituzioni in tutto il mondo. Durante il percorso formativo gli studenti e le studentesse hanno la possibilità di trascorrere un periodo di studio all’estero grazie ai programmi di mobilità Erasmus+. Possono, inoltre, partecipare al programma Erasmus+ Traineeship e svolgere tirocini ed esperienze lavorative anche fuori dall’Italia, presso imprese, enti culturali, istituzioni pubbliche e private legate ai settori della cultura, del turismo, dell’ambiente e della sostenibilità.

Due diversi percorsi didattici caratterizzano il piano di studi: Sustainability and Territories e Cultural Resources and Tourism, è esatto?

Sì, il corso di laurea offre la possibilità di scegliere tra due percorsi diversi. Il primo – Sustainability and Territories – è dedicato a chi vuole imparare a coniugare economia e ambiente, creando valore senza compromettere le risorse naturali e culturali. Gli insegnamenti previsti nel biennio intendono fornire competenze utili per gestire e organizzare risorse per lo sviluppo sostenibile dei territori e dei patrimoni, naturali e culturali, promuovere lo sviluppo economico e il turismo sostenibile, ideare, attuare e valutare strategie per la sostenibilità in ambito pubblico e privato, analizzare l’impatto delle attività economiche sul benessere sociale e ambientale.

 

Il percorso Cultural Resources and Tourism, invece, è dedicato a chi ama la cultura, in tutte le sue forme, e desidera acquisire le competenze per gestire e valorizzare il patrimonio culturale, progettare eventi e iniziative culturali, e promuovere il turismo culturale e favorire lo sviluppo delle industrie creative.

La Professoressa Roberta Bocconcelli

Professoressa Bocconcelli, attraverso quali strumenti e attività il corso offre competenze operative?

Il corso è stato progettato fin dall’inizio per dare ampio spazio a laboratori e project work in cui studenti e studentesse possano mettere in pratica quanto hanno imparato e, soprattutto, mettersi in gioco ed affinare le proprie soft skill, che in un corso di laurea magistrale fortemente interdisciplinare come questo sono fondamentali. Nelle riunioni di progettazione della didattica si è puntato molto su una didattica innovativa e laboratoriale, che possa essere coinvolgente non solo per gli studenti e le studentesse, ma anche per i docenti!

 

Siamo tutti entusiasti di cominciare questa nuova avventura e abbiamo passione, competenza e voglia di sperimentare. Un elemento fondamentale sarà la nostra capacità di stimolare l’interazione tra studenti e studentesse in aula, e anche durante le lezioni online previste per alcuni insegnamenti.

Sono attive collaborazioni per stage e tirocini con aziende, enti o altri soggetti che operano nei settori di riferimento?

Sì. Oltre a poter contare su un network di relazioni con imprese e istituzioni che la Scuola di Economia ha costruito e consolidato nel corso del tempo, abbiamo lavorato – e stiamo lavorando! – per allargare le collaborazioni ad altre aziende e enti che lavorano nel campo della cultura, del turismo e della salvaguardia e valorizzazione del territorio: Galleria Nazionale delle Marche, Accademia Raffaello, FanoJazzNetwork, SEA Gruppo, Passaggi Festival, solo per fare qualche nome. C’è stato grande interesse da parte del territorio! Fanoateneo, partecipata da Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, Comune di Fano e altre aziende ed enti, ha creduto in questo progetto che mette al centro sostenibilità e cultura per lo sviluppo dei territori.

Perché puntare su questo corso e scegliere l’Università di Urbino?

Perché è un corso nuovo, interdisciplinare cui possono accedere, senza vincoli, laureati che provengono da economia, lettere, filosofia – e, speriamo, da altri Paesi! – che avranno la possibilità di scambiare esperienze e completare il loro percorso formativo con competenze complementari a quelle già acquisite durante il percorso triennale.
Perché il mercato del lavoro richiede professionalità nuove fondate su competenze multi e interdisciplinari che la AI non è in grado di sostituire.
Perché abbiamo docenti appassionati e competenti.
Perché questo territorio – Urbino, Fano – è ricco di cultura, natura e tradizioni e rappresenta la cornice ideale per un corso come questo.
Perché Uniurb è a misura di studente.

 

 

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