Qualche tempo fa Eric Schmidt, Presidente di Google, nel corso di un dibattito alla Sapienza di Roma aveva dichiarato senza giri di parole che “ai giovani italiani manca una formazione digitale” e che “il sistema educativo italiano non forma persone adatte al nuovo mondo“. L’allora Ministro per i beni culturali e il turismo Dario Franceschini, aveva risposto con un non poco campanilistico “ogni Paese ha la sua peculiarità, noi magari abbiamo giovani più competenti in storia medievale”, generando un gustoso siparietto che fece il giro dei media nazionali.
Ora, il fatto interessante è che commentando con biasimo una certa arretratezza del modello di istruzione italiano, Mister Google quel giorno disse anche che “il futuro dell’arte è online”. Ecco, nella settimana che attraversiamo, lo spunto è quanto mai calzante perché i sette giorni che dal 4 aprile arrivano fino al 10 dello stesso mese sono quelli della #SCUD2016: la First Italian Week for Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities (DiCultHer), dedicata al Professor Antonio Ruberti Ministro dell’Università e della Ricerca tra il 1989 e il 1992.
Da nord a sud dello Stivale durante questa prima edizione della Settimana delle Culture Digitali, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, si stanno avvicendando una serie di iniziative in forma di seminari, convegni, esposizioni, laboratori aperti e performance di varia creatività con l’obiettivo di promuovere la cultura del digitale nelle arti, nelle scienze umane e nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Della Rete DiCultHer fa parte anche l’Ateneo di Urbino che ha colto al volo l’opportunità di un accesso nuovo alla conoscenza, ed è sceso in campo con tre eventi d’eccezione.
“La Rete Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities – commenta la Professoressa Laura Gardini chair del gruppo DiCultHer di Urbino – riunisce oltre 60 soggetti tra università, enti di ricerca nazionali, istituti di cultura, associazioni e altre organizzazioni. Scopo comune è rispondere al bisogno di formazione sulle competenze digitali da parte degli operatori dei settori: patrimonio culturale, arti e scienze umanistiche, e alla necessità di trasformare la domanda da potenziale ad attuale e di ottimizzare il contesto di mercato, orientando le scelte politiche in Italia e in Europa sulla base delle più avanzate attività di ricerca e innovazione”.
Non ci resta che scrollare la rapida rassegna degli eventi urbinati.
Coding for digital cultural heritage #CODE4SCUD coordinato dal Professor Alessandro Bogliolo ha dedicato, in diretta streaming, due appuntamenti (il 5 e il 6 aprile) al pensiero computazionale nell’ambito del corso MOOC Coding in your classroom, now! rivolto agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado interessati a introdurlo nelle proprie classi.
La prima giornata ha ospitato, in collegamento dal MIT Media Lab di Cambridge, Mitch Resnick sviluppatore, col suo gruppo di ricerca, di Scratch un innovativo strumento di programmazione visuale online. La seconda giornata si è occupata di coding che in informatica corrisponde al termine “programmazione”, un processo che sollecita la naturale disposizione di ognuno di noi al problem solving e al pensiero creativo. Per approfondimenti sull’argomento rimandiamo alla recente videointervista di Uniamo al Professor Bogliolo.
Un Sacrario del Pensiero e della Meditazione. Prima Ricostruzione Multimediale al Mondo dello Studiolo di Federico da Montefeltro in Realtà Virtuale è un viaggio nello studiolo quattrocentesco del Duca Federico da Montefeltro. Un esempio concreto di applicazione delle tecnologie informatiche alla divulgazione storico-artistica e scientifica realizzato dal Gabinetto di Fisica: Museo urbinate della Scienza e della Tecnica della Carlo Bo e curato dal Professor Roberto Mantovani.
La visita interattiva di questo spazio straordinario è prevista fino all’8 aprile, ma al di là dell’intervallo di tempo segnalato, l’ingresso al Museo è esperienza praticabile nel corso dell’intero anno e così anche, su prenotazione, la visione dello studiolo.
Il potere delle immagini: documentare, analizzare, narrare nel tempo della cultura digitale è l’evento organizzato dal Museo dei Gessi curato dalla Professoressa Anna Santucci.
Fino al 9 aprile, la visita agli dei e agli eroi della preziosa raccolta di calchi del Museo sarà accompagnata da una breve videoproiezione continuativa che farà il focus su alcuni gessi oggetto di recenti ricerche, attraverso l’applicazione pratica e armonicamente coordinata di varie risorse digitali.
“Si auspica – continua la Professoressa Gardini – che la #SCUD2016 diventi un appuntamento annuale durante il quale il network DiCultHer si connette con le varie realtà territoriali per confrontarsi in un contesto fortemente interattivo”.
Bene, rassicuriamo Schmidt: la rivoluzione è cominciata, diventeremo “persone adatte al nuovo mondo” perché la cultura italiana adesso è anche digitale!