
Il Vicepresidente dell’Università di Lingue Straniere di Pechino, Zhao Gang, e il Rettore Giorgio Calcagnini
Nel 55° anniversario delle relazioni diplomatiche Italia-Cina si è svolta, dal 25 al 29 marzo 2025, la missione istituzionale dell’Università di Urbino a Pechino. Coordinata dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Roma, l’iniziativa di alto profilo internazionale è stata promossa dal Centro per gli scambi e la cooperazione linguistica e culturale del Ministero dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese, e organizzata dall’Università di Lingue Straniere di Pechino in collaborazione con la Casa Editrice per l’Insegnamento e la Ricerca delle Lingue Straniere. Nel grande Paese d’Oriente a farsi interprete del dialogo tra saperi e culture è stata la delegazione di Ateneo che si è distinta per la presenza del Rettore Giorgio Calcagnini, accompagnato dalla Coordinatrice dell’Aula Confucio Uniurb, Gloria Gabbianelli.
“La missione – ha spiegato il Magnifico – ha toccato alcuni dei luoghi più significativi tra cui la piazza Tienanmen, il Palazzo Imperiale, il Tempio del Cielo, la Grande Muraglia di Mutianyu, il Palazzo d’Estate e il quartiere Nanluoguxiang. Questo viaggio ci ha dato l’opportunità di rafforzare i rapporti tra l’Università di Urbino e le diverse istituzioni cinesi che si occupano di favorire gli scambi educativi, il dialogo tra le culture e l’insegnamento della lingua cinese. Sono convinto che dal processo di internazionalizzazione degli Atenei passi anche la rete di relazioni in grado di ridurre le distanze tra i diversi Paesi e le diverse istituzioni. Grazie a progetti comuni come questo è possibile trovare nuovi stimoli alla crescita, ad iniziative culturali e non solo. Senza trascurare il fatto che proprio la nostra regione è legata alla Cina da un’antica amicizia”.
Nell’intervista che segue, la Professoressa Gloria Gabbianelli descrive ragioni e tappe della trasferta diplomatica.

Gloria Gabbianelli, Coordinatrice Aula Confucio Uniurb
Professoressa Gabbianelli, raccontiamo le ragioni del viaggio che ha portato a Pechino il Rettore Giorgio Calcagnini?
La visita del Rettore si inquadra cronologicamente in un importante anniversario: cinquantacinque anni fa è stato, infatti, siglato l’avvio delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia. Come Aula Confucio di Uniurb abbiamo ricevuto l’invito dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Roma: il primo nato in Italia al quale appartengono diverse Aule Confucio tra cui la nostra di Urbino. Si è trattato di un viaggio a Pechino che ha coinvolto rettori, dirigenti scolastici e responsabili di alcune Aule italiane e che fa capo a un progetto chiamato Ponte della Lingua Cinese il cui obiettivo è quello di rafforzare gli scambi culturali e di studio sia per i nostri studenti e le nostre studentesse verso la Cina, sia per gli studenti e le studentesse cinesi a Urbino.
Quante delegazioni italiane ha coinvolto la missione e come si è strutturata?
Alla missione hanno partecipato quattro delegazioni italiane. La nostra, come Aula Confucio di Urbino, comprendeva il Rettore Giorgio Calcagnini, la Professoressa Agnese Formica, delegata del Preside del Liceo Mamiani di Pesaro e la sottoscritta in quanto Coordinatrice dell’Aula Confucio di Uniurb. Insieme abbiamo incontrato i rappresentanti di enti e istituti di formazione cinesi, potendo approfondire una conoscenza reciproca attraverso l’osservazione diretta dei luoghi, dei modelli educativi e della cultura cinese, così da portare proposte operative nuove e dare solidità agli scambi già in corso.
L’Aula Confucio, attualmente, assegna borse di studio a studentesse e studenti italiani?
Sì. La collaborazione in atto consente alle studentesse e agli studenti del nostro Ateneo e delle scuole superiori che collaborano con l’Aula Confucio di Urbino e che partecipano all’esame di certificazione HSK – il Chinese Proficiency Test riconosciuto a livello internazionale – di accedere a borse di studio per periodi di formazione in Cina. Per fare domanda è necessario superare gli esami di certificazione che svolgiamo ogni anno nelle aule del Centro Linguistico d’Ateneo (CLA).
Oltre agli incentivi l’Aula offre corsi di lingua cinese e non poche attività culturali, è esatto?
Come Aula Confucio attiviamo due cicli di corsi ogni anno: uno con inizio a novembre e uno tra marzo e aprile, ma soprattutto organizziamo attività gratuite che raccontano la cultura cinese e creano questo “ponte” su cui insiste il progetto, questa sinergia che avvicina popoli e tradizioni. Nel corso dell’anno organizziamo seminari e laboratori di approfondimento dei tanti aspetti della cultura cinese, quali la calligrafia cinese, l’intaglio su carta, e anche spettacoli teatrali e tanto altro. Tra non molto avvieremo un seminario di musica tradizionale cinese integrato al belcanto, offerto da allieve e allievi cinesi del Conservatorio Rossini di Pesaro. Ci prepariamo, insomma, a festeggiare nel prossimo semestre il decennale dell’istituzione dell’Aula Confucio a Urbino attraverso un calendario ricco di eventi che invitiamo a consultare sul nostro sito e sulla nostra pagina facebook.
Chiuderei con un ultimo feedback sul viaggio in Cina.
Certamente. L’esperienza è stata molto interessante. Le istituzioni cinesi che abbiamo visitato hanno apprezzato la nostra apertura, la nostra curiosità, la nostra predisposizione al dialogo con loro. Per me è stato un onore accompagnare il Rettore del nostro Ateneo in un Paese che non aveva mai visitato e che io amo molto. Sono stata davvero contenta di leggere nei suoi occhi lo stupore e l’interesse per le tradizioni e le meraviglie non solo culturali ma anche tecnologiche che la Cina offre e che rappresentano il ponte più saldo per avviare nuove promettenti collaborazioni.