Compagne di banco e di avventure universitarie, Federica De Lazzari e Grazia Cocomazzi, lo scorso anno hanno discusso la tesi nello stesso giorno e festeggiato insieme i rispettivi 110 e lode. BFF, Best friend forever… e l’acronimo sembra comprendere anche il corso di laurea triennale in Biotecnologie che oggi raccontano ai lettori di Uniamo.

 

Federica, Grazia, perché avete scelto di iscrivervi al corso di laurea triennale in Biotecnologie dell’Università di Urbino?

Federica 

Perché il programma mi è sembrato perfettamente allineato con i miei interessi per le scienze, in particolare per la biologia e la medicina molecolare.
A dire la verità, avevo fatto la preiscizione anche ad altre Università, ma ho iniziato a frequentare le lezioni nella sede di Fano e mi sono trovata così bene da immatricolarmi subito. Ed è stata la scelta migliore… che continuerei a fare se tornassi indietro.

Grazia

Alle superiori ho frequentato l’Istituto Tecnico Economico, eppure biotecnologie, chimica, biologia erano materie che, per quanto sconosciute, mi interessavano da sempre. Così, quando è arrivato il momento di scegliere il percorso universitario mi sono detta: prova a seguire la tua passione. Ho partecipato a una delle giornate di orientamento organizzate da Uniurb, Università Aperta, ho seguito una lezione e mi sono innamorata di questo corso di laurea!

Quali sono, secondo voi, i punti di forza di questo corso di laurea?

Federica

I professori: la loro passione travolgente, la loro disponibilità e la loro capacità di spiegare e coinvolgere. Questi sono stati ingredienti fondamentali nella mia esperienza universitaria. Mi ritengo fortunata ad aver avuto professori in grado di farmi capire a fondo i concetti, di farmi ragionare, di stimolare la mia curiosità.

Ci tengo a sottolineare che avevo un background non-scientifico: mi sono diplomata presso un Istituto Tecnico Turistico in cui ho studiato principalmente lingue, economia e marketing. Le mie basi scientifiche di partenza erano proprio minime, eppure ho avuto modo anch’io di imparare moltissimo.

 

Sicuramente un altro punto di forza importante sono i laboratori didattici che consentono di applicare a livello pratico la teoria che si studia. Durante queste lezioni ognuno ha la possibilità di imparare ad usare vari strumenti di laboratorio, pipette in primis, di sperimentare di persona e di condurre gli esperimenti: un aspetto che, a sentire persone che hanno studiato altrove, non darei per scontato.

Grazia

La qualità degli insegnamenti. Non smetterò mai di dirlo: i professori fanno la differenza, ci dedicano tutto il tempo di cui abbiamo bisogno, ci trasmettono conoscenze e competenze e tutta la loro passione. Sono stati veramente fondamentali per me.

 

La preparazione pratica. Abbiamo sempre fatto molte ore di laboratorio e anche gli esami teorici si concludevano con l’osservazione degli esperimenti in laboratorio dandoci una base in più.

 

E poi la segreteria è eccellente, funziona benissimo ed è gestita da persone sempre disponibili, così come disponibili sono i tecnici di laboratorio che ci hanno aiutato durante l’intero percorso.

 

Da considerare anche la posizione geografica della sede di Fano, pressoché centrale, che consente di spostarsi facilmente verso il nord o verso il sud dell’Italia. Per queste e per molte altre ragioni mi sono trovata non benissimo di più!

In quali strutture avete svolto il tirocinio formativo obbligatorio?

Federica

Nell’estate tra il secondo e il terzo anno ho svolto il tirocinio nel laboratorio di ricerca di Biologia Molecolare dell’Università di Urbino. Coordinata dalla mitica (e molto paziente) Professoressa Marzia Bianchi, ho avuto la possibilità di sperimentare per la prima volta, in prima persona, il duro ma avvincente mondo della ricerca. L’entusiasmo, l’impegno e la passione che mette in tutto quello che fa continuano ad essere fonte di stima e di ispirazione.

Grazia

Io ho partecipato a un bando Erasmus+ Traineeship e ho svolto il tirocinio in Finlandia, presso il BioMediTech Center dell’Università di Tampere, nell’ambito del Dipartimento di Scienze della Vita e della Salute.

Grazia, parlaci della tua esperienza di ricerca all’estero.

Ho preferito fare questa esperienza alla fine del secondo anno per poter avere più competenze, avendo svolto già i due esami di laboratorio previsti, oltre a materie fondamentali come biochimica e biologia molecolare. 
Grazie alle basi che avevo acquisito a Urbino, davvero fondamentali, ho potuto capire il progetto di ricerca al quale poi ho lavorato in Finlandia.

 

Stesso discorso per la ricerca pratica, sono stata in grado di gestirmi con una certa sicurezza in laboratorio. Per esempio, appena arrivata al BioMediTech Center ero già in grado di fare pcr o clonaggio, avendo seguito e sostenuto l’esame di Laboratorio II. Sapevo usare benissimo le pipette, fare diluizioni, coltivare batteri e così via.
Poi lì, ovviamente, ho imparato nuove tecniche, specifiche per il mio progetto; alcune le ho poi ritrovate e messe in pratica a Urbino durante il terzo anno preparando l’esame di Laboratorio III.

Federica, 3 suggerimenti per gli studenti che si iscrivono al tuo stesso corso di laurea.

Siate curiosi. Non abbiate paura di fare domande. Come dicevo, i professori sono sempre disponibili e pronti ad aiutarvi a chiarire qualsiasi dubbio.
Cercate di comprendere le cose. Interessatevi. Innamoratevi.

 

Viviamo in un’epoca e in un Paese in cui possiamo permettercelo, in cui abbiamo accesso alla conoscenza e abbiamo la possibilità, attraverso il metodo scientifico, di studiare e capire come funzioni questo mondo. Approfittatene!
Dalla chimica, alla fisica, alla biologia e alle varie branche, ogni materia ha il proprio fascino, basta approcciarla con una mente aperta ed essere pronti a coglierlo. Non dirò che è facile, sicuramente l’impegno ci vuole, ma la soddisfazione è enorme.

Avete partecipato ad attività didattiche integrative organizzate dal corso di laurea e dall’Ateneo?

Federica

Certo, ho partecipato a vari seminari e workshop organizzati dall’Università di Urbino che si sono svolti a Fano, a Pesaro e ad Urbino. I temi trattati sono stati molti, ognuno da un esperto del settore. Ho avuto modo di seguire seminari sulla chimica supramolecolare, sulle onde gravitazionali, sulla salute e sicurezza alimentare, sui filoni di ricerca di varie malattie, su PubMed come strumento per ricercare la letteratura scientifica, e molto altro.

Grazia

Durante i tre anni del percorso universitario, oltre ai seminari e ai workshop di cui ha parlato Federica, ho seguito anche attività formative che avevano lo scopo di prepararci alla fase post laurea. Di aiutarci, quindi, a cercare in rete i bandi attivi e più vicini alle nostre inclinazioni e competenze, a stilare un buon curriculum vitae, ad affrontare un colloquio di lavoro. Tutte opportunità da non lasciarsi sfuggire.

I vostri obiettivi professionali.

Federica

La ricerca e la divulgazione scientifica sicuramente sono tra le ambizioni, ma chissà dove mi porterà il futuro. A breve inizierò un tirocinio in un laboratorio di ricerca di neuroscienze e non vedo l’ora! Le neuroscienze sono un ambito che mi interessa da molto tempo e sono contenta di avere finalmente la possibilità di sperimentarlo.

Grazia

La ricerca è il mio obiettivo professionale. Immagino di lavorare nel settore Ricerca e Sviluppo di un’azienda. Non si smette mai di imparare e quindi di scoprire.
La ricerca è la mia vita.

L’immagine che vi ritrae sembra raccontare un’amicizia straordinaria. L’ipotesi è esatta?

Federica

Sì, è esatta! Grazia è una delle persone magnifiche che ho conosciuto grazie a Uniurb. Fin dall’inizio, lei è stata la mia compagna di avventure universitarie e di esami, tanto che abbiamo dato quasi tutti gli esami insieme, preparati tra incontri in biblioteca, messaggi su WhatsApp e chiamate per chiarire i dubbi dell’ultimo minuto. Ed è stata anche compagna di laurea: abbiamo discusso la tesi nello stesso giorno e abbiamo festeggiato insieme i nostri 110 e lode.

 

Durante la triennale all’Università di Urbino ho fatto le amicizie più belle della mia vita. Siamo un gruppo di ragazze provenienti da Marche, Lazio, Molise, Puglia, Veneto. Ci siamo conosciute a lezione e durante i tre anni siamo diventate sempre più unite, ci siamo ospitate a vicenda e abbiamo viaggiato insieme e prevediamo di farlo ancora.
Di recente un’altra ragazza del gruppo si è laureata e, nell’occasione, abbiamo avuto modo di riabbracciarci tutte. Anche se sparse per il mondo, so che queste sono le amicizie “per sempre”. E, chissà, forse un giorno ci ritroveremo addirittura a collaborare insieme e a rivivere i bei vecchi tempi!

Grazia

Confermo tutto! Federica è stata la mia prima compagna di banco, abbiamo iniziato e concluso insieme il percorso universitario e ci siamo sempre supportate a vicenda. L’amicizia che ci lega e che lega tutto il nostro gruppo universitario Uniurb è unica… bellissima!

Grazia, un aggettivo per il corso di laurea in Biotecnologie di Uniurb.

Essenziale, perché senza questi tre anni di corso non sarei quella che sono oggi. Questo corso di laurea mi ha saputo formare, mi ha dato ottime basi. Lo sceglierei altre mille volte. Sono stati anni veramente speciali…

 

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