Anche quest’anno l’Accademia di danza del Bolshoi di Mosca, tramite il Russian Ballet International e in collaborazione con l’Università di Urbino, ha tenuto un Summer Intensive che ha portato in città studenti-ballerini da tutto il mondo.
Irina Pyatkina, Honoured Artis of Russian Federation, ha detto: “Sono molto felice di essere stata nella meravigliosa Urbino. Gli studenti hanno lavorato sodo durante il corso, anche in vista della performance a Palazzo Ducale”.
Dmitry Povolotsky, Direttore del Russian Ballet International, ha aggiunto: “Ogni volta che vengo a Urbino non posso fare a meno di dirmi che per il nostro programma è il luogo perfetto. Sono molto onorato che la Bolshoi Ballet Academy abbia trovato grandi partner in questa città del Rinascimento”.
I corsi si sono conclusi lo scorso luglio ed è tempo, quindi, di bilanci e di anticipazioni. Ne parliamo con la Professoressa Francesca Bottacin, responsabile scientifico del progetto Attorno al Bolshoi Summer Intensive.

 

Professoressa Bottacin, la collaborazione culturale e scientifica tra l’Accademia di danza del Bolshoi di Mosca e l’Università di Urbino si consolida e traccia un trend progettuale in ascesa?

Certamente e, in merito, la premessa d’obbligo è che l’Accademia di danza del Bolshoi di Mosca ha attivato la sua prima scuola estiva europea a Urbino, sin dall’anno scorso mediante lo spin-off del nostro Ateneo Lingua Ideale. Da tempo organizzava Summer School in America, Giappone, Brasile, ma non aveva avviato corsi stabili in Europa. Gli insegnanti dell’Accademia hanno tenuto stages anche in Italia, ma non si è mai trattato di partnership ufficiali, quindi l’Università di Urbino e la città sono stati onorati dal privilegio di un’esperienza davvero unica che l’anno scorso è molto piaciuta, ha soddisfatto entrambe le Istituzioni, e che quest’anno è stata incrementata e lo sarà ancor più l’anno prossimo.

Un Summer Intensive per scoprire i nuovi talenti della danza internazionale?

Anche, sicuramente. Al Summer Intensive hanno partecipato una cinquantina di ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo. I talenti reclutati possono accedere direttamente alla classe di stage dell’Accademia, alle classi russe oppure a quelle internazionali. Lo scorso anno a Urbino sono state selezionate tre ragazze, due sono passate alle classi internazionali e una alla classe russa.

 

Va detto che la Bolshoi Ballet Academy usa tecniche molto particolari di insegnamento e che, in collaborazione con la nostra Università, vuole creare l’anno prossimo programmi specifici non solo per gli allievi, ma anche per gli insegnanti e questa è una cosa che – da appassionata della danza – mi riempie di gioia. Uno degli aspetti che mi ha più colpito della Russia in questo anno in cui sono andata spesso a Mosca, collaborando con l’Istituto italiano di cultura, è stata proprio l’enorme importanza che questo popolo dà alla cultura e all’arte in genere. Mi hanno impressionato molto, ad esempio, le code infinite sotto la neve a venti gradi sottozero per vedere le opere di Raffaello esposte al Pushkin.

Il Bolshoi vola a Urbino e Raffaello atterra a Mosca: una coincidenza significativa!

Di sicuro, tant’è che il prossimo progetto di collaborazione tra Mosca e Urbino ruoterà proprio intorno alla figura del grande artista urbinate. Porteremo alcuni dirigenti del Pushkin a Urbino. A giugno scorso li ho accompagnati agli Uffizi e, sulle tracce di Raffaello, a maggio 2018 verranno nella sua città natale con i bambini e i ragazzi che frequentano i corsi del settore didattico del Pushkin, diretto dalla signora Irina Zakharova.
Ci stiamo lavorando proprio in questi giorni con Monica Ruggeri e Daniele Gramolini di Lingua Ideale: intendiamo coinvolgere Comune e Galleria Nazionale delle Marche, e anche i ragazzi delle scuole medie per uno scambio sul fil rouge dell’arte.

A conti fatti, la scuola estiva del Bolshoi di Urbino chiude al top anche il bilancio 2017?

Il bilancio è positivo. Noi, come Università, abbiamo costruito attorno alle attività del Summer Intensive una serie di eventi culturali che hanno avuto grande successo.
Emanuele Burrafato, giovane storico della danza, scrittore e già ballerino, ha presentato Luciana Savignano: l’eleganza interiore, la biografia di una delle più grandi étoile italiane, che ha partecipato con noi ai lavori della conferenza di inaugurazione e che – devo dire – è stata di grandissima ispirazione per tutti gli studenti del corso.
Così come di ispirazione è stata Irina Pyatkina, étoile del Bolshoi e adesso insegnante ai corsi superiori dell’Accademia e della scuola estiva di Urbino. Tra l’altro, Luciana Savignano si è diplomata alla Scala ma è stata tra le prime ballerine italiane a perfezionarsi al Bolshoi negli anni ‘60, e questa circostanza ha contribuito a rimarcare il senso di continuità delle relazioni tra Italia e Russia.

E in quei giorni Urbino era un grande, incantevole, set fotografico e il Cortile d’Onore del Palazzo Ducale un teatro a cielo aperto…

Sì, i giovani ballerini erano ovunque, accompagnati da Sila Avvakum: grandissima fotografa russa di danza, una delle più importanti al mondo, che ha trascorso un’intera settimana in città per uno shooting fotografico finanziato dal Comune che promuoverà Urbino all’estero e che mi auguro si concretizzi anche in una mostra fotografica.
L’evento conclusivo del Summer Intensive è stato organizzato in collaborazione con il Festival di Musica Antica e si è svolto nel Cortile d’onore di Palazzo Ducale, messo a disposizione dalla Galleria Nazionale delle Marche, dove alcuni ballerini dell’Accademia si sono esibiti con gli studenti della scuola estiva in una danza storica, coreografata da Ekaterina Trunina insegnante del Bolshoi specializzata in danze di carattere e storiche. Una serata davvero speciale!

Immagini: Sila Avvakum

Le videointerviste ai protagonisti del Summer Intensive a cura dell’Ufficio stampa del Comune di Urbino.

Immagini: Luca Polidori

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