Studenti e studentesse iscritti a uno degli ultimi tre anni delle scuole secondarie di secondo grado, questo post è per voi!

Il Dipartimento di Scienze Pure e Applicate di Uniurb presenta la prima edizione del Campionato di Pensiero Computazionale e vi invita a partecipare. Le iscrizioni si chiudono il 31 marzo 2019 e il premio di studio per i 4 vincitori è l’immatricolazione gratuita a uno dei corsi di laurea previsti dal palinsesto formativo della Carlo Bo. I conti non tornano perché “pensiero computazionale” dovrebbe corrispondere a “corso di laurea in Informatica Applicata” piuttosto che a “corso di laurea in Lettere”? Fidatevi, i conti sono esatti in quanto il pensiero computazionale è una competenza trasversale rispetto ai saperi e anche rispetto alle attività del quotidiano di ognuno di noi, che va esercitata per sviluppare abilità logiche e di problem solving.

Quindi, ricapitolando, le scuole secondarie superiori di provenienza sono i licei e gli istituti tecnici e professionali senza distinzioni di aree disciplinari caratterizzanti, e i corsi di approdo sono le quindici lauree triennali che il Piano dell’offerta formativa dell’Università di Urbino propone.

Gratuita è anche l’iscrizione al campionato, l’unica condizione da rispettare è l’adesione al progetto da parte della vostra scuola e di uno o più insegnanti che gestiscano e supervisionino lo svolgimento delle prove nella sede dell’Istituto di appartenenza.

I test online si svolgeranno nel mese di maggio, avrete a disposizione 90 minuti e per prepararvi alla vittoria potrete allenarvi seguendo, a costo zero, il corso online Algoritmi Quotidiani che tratta tutti gli argomenti previsti dalla prova ed è parte integrante di MOOC UniUrb: la piattaforma per la didattica universitaria aperta e gratuita della Carlo Bo.

Pronti a diventare i Campioni italiani di coding? Dovete solo leggere le modalità di partecipazione e scendere in campo!

Niente di complicato, in fondo “il coding usa strumenti e metodi intuitivi per offrire a chiunque esperienze di programmazione in contesti ludici o didattici. Programmare vuol dire esprimere un procedimento come sequenza di passi elementari in modo talmente rigoroso da poterne affidare l’esecuzione ad una macchina. Questo esercizio può essere fatto anche senza computer o robot e comporta una comprensione profonda degli aspetti algoritmici del procedimento stesso. È questo il pensiero computazionale.” Parola di Alessandro Bogliolo: docente di Sistemi per l’elaborazione dell’informazione, coordinatore del Campionato di Pensiero Computazionale, coordinatore di Europe Code Week, membro del Governing Board della Digital Skills and Jobs Coalition e Delegato del Rettore per la Divulgazione Scientifica e il Public Engagement.

 

Immagine in evidenza: Priscilla Du Preez

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