Cos’è il coding? Nelle settimane di Europe Code Week 2017, il numero uno di Apple, Tim Cook, ha risposto: “è una lingua che tutti dovrebbero avere la possibilità di imparare”. Luca Maestri, l’italiano della Mela più pagato al mondo – chief financial officer di Apple – ha aggiunto che “studiare il coding, apre la mente” e che sapere come funziona è fondamentale “anche se da grande non farai il programmatore”.
In effetti, pensateci, non siamo informatici eppure per le nostre vite iperconnesse – che navigano su smart tv, comunicano con elettrodomestici intelligenti, pagano online e guidano auto che i software di bordo parcheggiano – forse il miglior esercizio di modernità potrebbe essere acquisire le competenze digitali necessarie ad affrontare le sfide di una realtà sempre più aumentata.

Fin qui tutto molto interessante, ma come fare, dove e quanto costa imparare il coding? Partiamo dalla fine: alla Carlo Bo costa zero! A tenere i corsi online, aperti, gratuiti e fruibili in diretta streaming e on demand è Alessandro Bogliolo, docente del Corso di Laurea in Informatica Applicata e Delegato del Rettore per la Divulgazione Scientifica e il Public Engagement, di recente nominato (unico italiano e unico rappresentante del mondo accademico) nel governing board della Digital Skills and Jobs Coalition: la Coalizione internazionale impegnata nell’ambito della strategia della Commissione Europea per il Digital Single Market.

I due nuovi corsi #AlgoMOOC di Uniurb che insegnano i principi base della programmazione sono Algoritmi quotidiani e Algorithms in Your Classroom, Now!
E non lasciamoci spaventare dalla parola algoritmo: il coding, infatti, è solo un processo mentale che risolve problemi attraverso una serie ordinata di passi (o istruzioni): l’algoritmo appunto. E questo spiega perché saperne di più sul pensiero computazionale, cioè sulla capacità di individuare questo procedimento costruttivo, potrebbe aiutarci a eseguire al meglio il carosello di operazioni, semplici e complesse, che ci impegnano ogni giorno.

“Quando calcoliamo una somma, quando cerchiamo la pagina in un libro o la strada per raggiungere un luogo – dice il Professor Bogliolo – applichiamo, in maniera inconsapevole, algoritmi. Conoscerli ci consente, quindi, non solo di applicarli alla soluzione dei problemi, ma anche di comprendere gli aspetti computazionali della realtà che ci circonda e di dare vita alle nostre idee”.

A tutti voi studenti delle scuole superiori e studenti universitari, di area umanistica o scientifica non fa differenza, e a tutti noi interessati all’argomento, il corso Algoritmi quotidiani fornisce le basi di programmazione in JavaScript e in questo linguaggio permette di sviluppare gli algoritmi presentati durante le video-lezioni.

Algorithms in Your Classroom, Now! è il corso che consente a voi insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado e di ogni disciplina di riflettere sulle possibili applicazioni degli algoritmi in ambito didattico.

Per iscriverci dobbiamo solo cliccare Algoritmi quotidiani o Algorithms in Your Classroom, Now!, registrarci sulla piattaforma EMMA e cliccare “iscriviti”. Terminati i corsi, scaricheremo direttamente da EMMA un attestato di frequenza e, insieme, un attestato di completamento rilasciato dall’Università di Urbino in forma di open badge.
Messaggio ricevuto, giusto? Dobbiamo solo cominciare a mettere in fila i pensieri, e farli camminare, un passo dopo l’altro, per risolvere le cose della vita e scoprirne il senso. Anche.

Immagine in evidenza: Curtis MacNewton

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