Il IV ciclo 2018-2019 del corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, afferente al Dipartimento di Studi Umanistici del nostro Ateneo, si è concluso di recente, in piena emergenza da Coronavirus. La discussione della tesi si è svolta online e i 441 studenti iscritti sono riusciti a conseguire il diploma che consentirà loro di svolgere l’attività di sostegno nell’ordine di scuola per il quale hanno concorso: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I grado e scuola secondaria di II grado.

Intanto, il V ciclo 2019-2020 del corso è ai blocchi di partenza: il bando di ammissione è online e le iscrizioni alla selezione si chiuderanno il 30 giugno 2020.
Per saperne di più, abbiamo intervistato il Professor Lucio Cottini, docente di Didattica e Pedagogia Speciale nonché Direttore del corso.

 

Il Professor Lucio Cottini

Professor Cottini, si è da poco concluso il IV ciclo 2018-2019 del corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità di Uniurb. Cosa può raccontarci di questa esperienza?

Il quarto ciclo del corso si è concluso con grande soddisfazione del Dipartimento di Studi Umanistici (DISTUM) al quale afferisce, e di tutto il team di lavoro che ne ha reso possibile lo svolgimento. Voglio sottolineare il ruolo fondamentale svolto dal personale tecnico-amministrativo del DISTUM, che è stato davvero strategico per la riuscita del corso. Ottimo è stato anche il supporto dell’amministrazione centrale. In particolare, nella fase finale di discussione della tesi che si è svolta online in piena emergenza da Covid-19 e che è stata tutt’altro che semplice da gestire.

 

Eppure, grazie a un grande lavoro di squadra, si sono specializzati 441 studenti provenienti dal nord al sud dell’Italia che hanno affrontato il corso con grande serietà e motivazione, e dai quali riceviamo sistematicamente sollecitazioni e testimonianze favorevoli.

Il V ciclo 2019-2020 del corso che dirigerà è alle porte. Quanti posti sono disponibili?

I primi quattro anni del corso sono stati diretti dalla Professoressa Patrizia Gaspari. Io mi sono occupato soprattutto dell’organizzazione, che è straordinariamente complessa in quanto tutte le attività si svolgono in presenza e tutte hanno l’obbligo di frequenza. Nella prossima edizione invertiremo i ruoli, io avrò la direzione scientifica e la Professoressa Gaspari collaborerà per gli aspetti organizzativi.

 

Entro il 30 giugno 2020 sarà possibile iscriversi online al concorso che prevede circa 400 posti e ha già raccolto oltre 2000 richieste di partecipazione. Nel dettaglio sono disponibili: 30 posti per la scuola dell’infanzia, 60 per la scuola primaria, 150 per la scuola secondaria di I grado e 90 per la scuola secondaria di II grado, ai quali si aggiungono gli idonei di selezioni precedenti.

L’accesso è regolato da uno specifico bando di concorso, è esatto?

Sì, perché è il MIUR a stabilire, ogni anno, il numero dei posti disponibili in base alla necessità di personale specializzato per il sostegno didattico degli alunni con disabilità programmata dagli uffici scolastici regionali. Per cui il numero di insegnanti che il nostro corso forma è quello che effettivamente alla Scuola serve e che la Scuola, di fatto, assume.

Com’è strutturato il corso?

Il corso si fonda su tre pilastri fondamentali.
Il primo è quello delle lezioni frontali che sono svolte da docenti universitari e riguardano gli ambiti disciplinari della didattica e della pedagogia speciale, della psicologia dello sviluppo e della psicologia dell’educazione, della neuropsichiatria infantile e della legislazione riferita all’integrazione scolastica.

 

Il secondo è quello dei laboratori – che sono nove divisi per i quattro ordini di scuola – nell’ambito dei quali vengono sviluppate una serie di metodologie pratiche e operative.

 

Il terzo pilastro è quello del tirocinio che consente di svolgere attività nelle scuole, quindi direttamente sul campo, e che comprende al suo interno 75 ore dedicate alle TIC, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, utili a favorire l’apprendimento e l’inclusione di bambini con disabilità.

 

Il tirocinio si svolge nelle scuole del territorio?

I nostri corsisti svolgono una parte fondamentale della loro formazione di tirocinio nelle scuole del territorio e in quelle vicine alla propria residenza, con le quali l’Ateneo stipula convenzioni ad hoc.
Gli allievi delle precedenti edizioni hanno potuto, quindi, avere accesso alle classi e osservare da vicino il concreto lavoro quotidiano, supportati da un tutor universitario e da un tutor accogliente: un insegnante di sostegno con anni di esperienza alle spalle. In questo modo hanno potuto confrontarsi con la realtà dell’insegnamento in tutte le sue fasi più propriamente operative.
E tutto questo è stato e sarà possibile grazie alla collaborazione significativa della Scuola che ha, evidentemente, compreso il ruolo essenziale assolto dal nostro percorso didattico.

Quali sono le finalità, la durata e la frequenza previste?

Le finalità sono quelle di acquisire conoscenze scientifiche e metodologie didattiche molto affinate rispetto al processo di inclusione degli allievi con bisogni educativi speciali e alla loro partecipazione attiva alla vita della classe.

La durata – come stabilito dal decreto – non può essere inferiore agli otto mesi e il tirocinio deve svolgersi nell’arco di almeno cinque mesi. In sostanza si prevedono: 270 ore di lezioni frontali, 90 ore di laboratorio, 75 ore dedicate alle TIC e 150 ore di tirocinio.

La frequenza è obbligatoria e le lezioni si svolgono nei weekend per consentire a coloro che operano già nella Scuola di essere nelle condizioni di lavorare e frequentare.

Quali sono le soft skills fondamentali che chi sceglie di iscriversi al corso dovrebbe senz’altro aver sviluppato?

Premetto che il corso è riservato a docenti che abbiano acquisito l’abilitazione all’insegnamento per il grado di scuola relativamente al quale intendano conseguire la specializzazione. Infatti, le persone che frequentano sono per lo più impegnate nella Scuola e attraverso questo corso perfezionano le proprie competenze.

 

Fatta questa precisazione, va detto che la prova di accesso e di selezione verifica non solo le competenze didattiche rispetto al grado di scuola prescelto, ma prevede anche un colloquio orale che valuti la spinta motivazionale e la predisposizione empatica del candidato, la sua resistenza allo stress, la capacità di gestire il conflitto e quella di lavorare in gruppo. Competenze fondamentali per chi desideri svolgere una professione complessa, a supporto di allievi con disabilità e problematiche comportamentali anche molto gravi.

Il corso si conclude con un esame finale che permette di conseguire il diploma di specializzazione!

Esatto, ma è importante precisare che gli insegnamenti frontali, i laboratori, le tecnologie e il tirocinio prevedono tutti uno specifico esame e una valutazione in trentesimi.
Il corso si conclude con un esame finale che si compone di tre elaborati: una tesi di approfondimento teorico; una tesina che descrive il percorso di tirocinio e un prodotto multimediale che possa favorire l’apprendimento degli allievi con disabilità.

 

Calcolata la media dei voti, il corso rilascia un titolo di specializzazione che consente di insegnare e di svolgere l’attività di sostegno nell’ordine di scuola per il quale si concorre: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I grado e scuola secondaria di II grado.

 

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