Uniurb ha giocato d’anticipo e ha sperimentato dal 2004 e messo a sistema nel 2015 – con l’istituzione del CISDEL, il Centro Integrato Servizi Didattici ed E-Learning – infrastrutture tecnologiche in grado di garantire percorsi formativi online che oggi reggono l’urto dell’emergenza da coronavirus, e supportano la necessaria transizione della didattica tradizionale verso spazi di apprendimento digitali.

Un modello di e-learning virtuoso che, lunedì 9 marzo, su invito della Fondazione CRUI – braccio operativo della Conferenza dei Rettori delle Università ItalianeMarco Bernardo, Professore Ordinario di Informatica e Delegato Rettorale all’Innovazione Tecnologica dell’Università di Urbino, ha presentato nel secondo dei Covid-19 Webinar CRUI.

 

Il Professor Marco Bernardo

Professor Bernardo, qual è il senso che possiamo attribuire all’invito della Fondazione CRUI e al webinar da lei condotto?

L’invito a tenere quel webinar è un riconoscimento molto importante per l’Università di Urbino, ed è una conseguenza della capacità di riorganizzazione rapidissima che il nostro Ateneo ha dimostrato affrontando l’emergenza da Covid-19.

 

La CRUI sta svolgendo un’attività di monitoraggio sulla gestione della crisi in corso da parte degli Atenei italiani, che dal 2 marzo sono stati chiamati ad attivare forme di e-learning massivo. Non tutte le Università si sono trovate subito nelle condizioni di attuare il passaggio al virtuale auspicato dal Ministro Manfredi, per cui la Fondazione CRUI ha avviato una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di sostenere le Istituzioni che ancora non possono garantire il 100% del servizio, e di mettere a fattor comune le soluzioni adottate dalle Università che sono già operative sul campo.

Tra queste iniziative si inserisce anche quella dei Covid-19 Webinar, è esatto?

Esatto. La fondazione CRUI ha predisposto, ad esempio, una pagina del proprio sito web in cui condivide una serie di esperienze virtuose già a regime in alcune Università, tra cui la nostra.

 

Ma non solo; ha anche organizzato per gli Atenei interessati due webinar, cioè seminari via web, per illustrare alcuni di questi sistemi adottati tempestivamente e con successo, e per avviare un confronto che consenta di individuare soluzioni velocemente adottabili. Al momento, la CRUI ha invitato l’Università di Pisa, nella persona del Professor Antonio Cisternino, e l’Università di Urbino, nella mia persona, in qualità di Delegato del Rettore all’Innovazione Tecnologica.

Qual è stata la road map del suo intervento?

L’Ateneo di Urbino è stato invitato a condividere con le altre Università l’esperienza di didattica a distanza che sta sviluppando con risultati molto favorevoli. Quindi, principalmente, partendo dal portale web di Ateneo, ho spiegato la scelta del learning management system Moodle, e ho mostrato come utilizzare al suo interno lo strumento di videoconferenza Blackboard Collaborate per svolgere la videolezione.

 

Faccio notare due aspetti importanti. Il primo è un prodotto software open source e gratuito, nato in Australia più di venti anni fa, ormai famoso quanto il sistema operativo Linux e il browser Mozilla Firefox e supportato come questi da una comunità mondiale di sviluppatori. Il secondo è un prodotto software proprietario e a pagamento realizzato da un’azienda statunitense. Il primo è ospitato presso la nostra server farm, mentre il secondo è in cloud. Una combinazione davvero interessante dal punto di vista tecnologico.

Moodle e Blackboard Collaborate: due strumenti che, considerata la risposta della comunità studentesca, hanno creato un modello vincente?

Direi di sì. La risposta degli studenti è stata molto positiva. Da due settimane il sistema registra picchi di 3.000 utenti collegati contemporaneamente nella stessa fascia oraria, e ha potuto servire nell’arco di ciascuna giornata 10.000 utenti. Un numero notevole in termini percentuali se si considera che in Ateneo abbiamo circa 13.000 studenti iscritti ai corsi di laurea, e altre 1.000 unità se si contano i docenti di ruolo e a contratto nonché i collaboratori linguistici, che pure hanno appositi spazi Moodle.

 

Quindi 14.000 utenti in totale, di cui 10.000 connessi ogni giorno. Un ottimo risultato. Per cui ritengo positiva anche la prima risposta dei docenti dei 625 insegnamenti (al netto di mutuazioni) in fase di erogazione nel semestre corrente, che certamente vedrà un’ulteriore intensificazione nei giorni a venire.

Proviamo a raccontare come e quando il nostro Ateneo ha avviato la sperimentazione dell’e-learning.

Il nostro Ateneo ha cominciato a sperimentare l’e-learning e le nuove forme di didattica a distanza nell’anno accademico 2004/2005, con l’avvio dei percorsi online dei tre corsi di laurea in Informatica Applicata, Sociologia e Servizio Sociale e Scienze della Comunicazione.

 

Nel 2015 questa esperienza è stata messa a sistema con la costituzione del CISDEL, il Centro Integrato Servizi Didattici ed E-Learning di cui la Professoressa Flora Sisti è Direttrice ed io sono Vicedirettore.
Il CISDEL, tra le tante attività di cui si occupa – che spaziano da seminari per neodocenti e corsi su strategie di apprendimento e scrittura di testi per studenti, alla didattica in lingua straniera (CLIL) e alla progettazione di aule 3.0 – ha inizialmente creato due piattaforme Moodle: Blended Learning (blu) ed E-Learning (rossa).

 

Sulla piattaforma E-Learning gli spazi virtuali sono riservati solo ai corsi di laurea che prevedono anche il percorso online, attualmente 4, mentre la piattaforma Blended Learning offre uno spazio ad ogni insegnamento di ognuno dei 34 corsi di laurea. Dall’anno accademico 2015/2016, tutti i docenti dell’Ateneo sono stati invitati ad utilizzare la piattaforma Blended Learning per caricare e condividere con gli studenti il materiale didattico, per comunicare con i ragazzi attraverso forum e per svolgere altre attività didattiche finalizzate alla valutazione o all’autovalutazione della preparazione degli studenti stessi prima di sostenere gli esami.

 

Poi si sono aggiunte la piattaforma Education (verde), che contiene spazi per i corsi del CISDEL, per i dottorati di ricerca, per i master e per la formazione del personale (ad esempio sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sul GDPR), e la piattaforma MOOC (oro), per i corsi di didattica aperta offerti ad una platea molto vasta. A questo proposito, segnalo il MOOC del Professor Alessandro Bogliolo, intitolato Umano Digitale, che è risultato secondo nella classifica mondiale 2019 di Class Central.

 

 

E cosa è successo quando l’emergenza da Covid-19 ha chiuso la didattica tradizionale in presenza e ha aperto la didattica a distanza?

È successo che tutto il lavoro svolto nei cinque anni precedenti ci ha consentito di farci trovare pronti per fronteggiare l’emergenza, estendendo alla piattaforma Blended Learning l’uso del plugin Blackboard Collaborate, lo strumento di videoconferenza già utilizzato nella piattaforma E-Learning.

 

La cabina di regia per tutte le attività di didattica a distanza è affidata al CISDEL, in particolare a Edoardo Bontà, che in questi anni ha svolto un imponente lavoro di configurazione e gestione di tutte le piattaforme Moodle, assistito per il supporto a docenti e studenti prima da Rosanna Castorina e attualmente da Giada Fiorucci, alla quale si è affiancata Cristina Pierantozzi in questa fase di emergenza.

Di fatto, nei giorni che hanno preceduto l’inizio delle lezioni online quali interventi sono stati necessari?

Il preavviso col quale abbiamo dovuto muoverci è stato scarsissimo, però nei giorni immediatamente precedenti il 2 marzo non abbiamo dovuto far altro che invitare i docenti ad usare lo strumento Blackboard Collaborate per le videolezioni, seguendo le descrizioni testuali e i video tutorial che spiegano il suo funzionamento, che tra l’altro è molto semplice e intuitivo. Mi preme sottolineare che anche questo materiale informativo era già disponibile in pagine dedicate all’interno del portale di Ateneo. Per cui, abbiamo solo dovuto inviare il link a tale materiale al nostro personale docente affinché si preparasse allo svolgimento delle lezioni online.

 

Ovviamente, è stata anche innalzata – all’interno della nostra server farm – la quantità di risorse computazionali al servizio della piattaforma Blended Learning, per riuscire a consentire un volume maggiore di connessioni simultanee a stanze virtuali diverse. Questo grazie al lavoro di Marco Cappellacci del SSIA.
È interessante notare come Blackboard abbia dovuto fare un’operazione del tutto analoga sui suoi server europei localizzati in Irlanda. Infatti, mentre in Italia gli Atenei hanno iniziato ad attrezzarsi per l’e-learning massivo dal 2 marzo, nel resto d’Europa ciò è avvenuto a partire dal 9 marzo determinando un sovraccarico notevole.

La videolezione si svolge in modalità sincrona o asincrona?

Soprattutto sincrona. L’indicazione che è stata data a tutti i docenti è di svolgere le lezioni, dentro la piattaforma Moodle Blended Learning con Blackboard Collaborate, come da calendario. Cioè, nelle stesse ore in cui si sarebbero svolte in presenza, in modo da evitare disagi agli studenti e sovrapposizioni nello svolgimento della didattica. Inoltre, è stato chiesto loro di videoregistrare la lezione, in maniera tale da consentire agli studenti impossibilitati a seguire in real time nell’aula virtuale, di fruirne anche in modalità asincrona in orari diversi.

 

Durante la lezione, gli studenti vedono in video il docente col quale possono interagire scrivendo in chat le proprie domande o parlando al proprio microfono con la possibilità, alternandosi, di essere visibili anche loro in video.

La didattica di Uniurb è a distanza, così come le sedute di laurea!

Certamente. Nella seduta congiunta straordinaria del 5 marzo, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione hanno deciso di far svolgere a distanza – a partire dal 9 marzo – anche le sedute di laurea temporaneamente bloccate. E devo dire che i riscontri sono tutti molto positivi, con ben 220 laureati in due settimane.

 

Un grande risultato anche questo, realizzato grazie al prezioso lavoro dello Staff Portale Web, Social Media e Multimedialità e, in particolare, di Donatello Trisolino, webmaster di Ateneo che ne cura la regia.
Com’è ovvio, il team si avvale di una serie di dispositivi multimediali recentemente predisposti nelle due aule che diffondono in streaming l’evento e, in particolare, dello strumento Blackboard Collaborate che consente la videoconferenza.

L’innovazione dei processi è a tuttotondo e riguarda anche le misure di sicurezza per il personale dell’Ateneo.

Esattamente. A tuttotondo perché non riguarda solo la didattica, ma anche il lavoro in sicurezza del nostro personale docente e tecnico-amministrativo. L’Ateneo ha, infatti, messo a disposizione dei propri dipendenti la piattaforma Blackboard Collaborate assieme ad altri strumenti tecnologici, come ad esempio spazi Google Drive condivisi per ogni ufficio e la virtualizzazione su browser del telefono del proprio ufficio tramite VoIP, per consentire riunioni di staff in video o audioconferenza e supportare le forme di lavoro agile, lo smart working e il telelavoro.

 

Questo grazie allo studio preliminare degli aspetti giuridico-amministrativi avviato per tempo da parte del nostro Direttore Generale, Alessandro Perfetto, e alla successiva implementazione da parte del SSIA che, guidato da Marco Cappellacci, fornisce anche tutta l’assistenza tecnica necessaria ai numerosi dipendenti che lavorano da casa.

Professor Bernardo, come possiamo sintetizzare i risultati raggiunti e quelli a venire?

Con tre date: lunedì 2 marzo abbiamo avviato l’e-learning massivo, lunedì 9 marzo abbiamo avuto la prima laurea a distanza, lunedì 16 marzo estenderemo su vasta scala lo smart working.
Un grandissimo lavoro di squadra, dunque, che ha messo a segno un duplice risultato: Uniurb si è fatta trovare pronta in questo momento di emergenza e sarà ancor più competitiva di prima una volta passata l’emergenza.

 

 

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