Mattia Bacha, allievo di Uniurb, e Germana Giombini, docente di Economia Politica, tracciano una panoramica del corso di laurea triennale in Economia e Management. Un itinerario formativo che prevede quattro diversi indirizzi, funzionali a specifiche opportunità di carriera, e dimostra una forte apertura internazionale. Tant’è che il curriculum “European Economic Studies”, realizzato in collaborazione con la Facoltà di Social Sciences, Economics and Business Administration dell’Università di Bamberg in Germania, consente di ottenere un doppio titolo di laurea, italiano e tedesco.

 

 

La Professoressa Germana Giombini

Professoressa Giombini, il corso di laurea triennale in Economia e Management è sempre più orientato a una decisa apertura internazionale?

Sì. Il corso triennale in Economia e Management offre da qualche anno ai suoi studenti diverse opportunità di esperienze internazionali. La più rilevante è senz’altro la possibilità del doppio titolo di laurea italiano e tedesco – in convenzione con l’Università di Bamberg, a cui è dedicato un curriculum specifico del corso, quello in “European Economic Studies”. Un percorso fortemente attuale e innovativo, sia per le modalità didattiche – gli studenti selezionati frequentano il terzo anno presso l’Università di Bamberg – sia per i contenuti orientati allo studio dell’economia europea, in ottica interdisciplinare, che offrono solidi strumenti applicativi di analisi.

 

Inoltre, il corso di laurea offre un elevato numero di borse Erasmus + per la mobilità internazionale a fini di studio, un’opportunità che i nostri allievi, dinamici e competitivi, colgono sempre più di frequente e con grande entusiasmo. Ci sono poi possibilità di stage e tirocini all’estero, spesso finalizzati alla preparazione della tesi di laurea, concordati con i docenti di riferimento e supervisionati dal nostro Ufficio Stage.

 

Infine, da qualche anno, alcuni docenti al termine dei propri corsi organizzano visite didattiche alle principali istituzioni europee, accompagnando gli studenti alla Banca Centrale Europea a Francoforte, alla Commissione Europea a Bruxelles, alla Banca d’Italia a Roma. Esperienze che spesso hanno contribuito a determinare le scelte professionali delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi.

Qual è il rapporto che voi docenti riuscite a costruire con le studentesse e gli studenti della triennale?

La triennale ha un buon numero di studenti frequentanti. Questo permette loro di confrontarsi con compagne e compagni di corso provenienti da tutta Italia e, in piccola parte, anche dall’estero – senza soffrire di sovraffollamento nelle aule durante le lezioni – e di avere un rapporto diretto con i docenti.

 

Durante gli orari di ricevimento e non solo, siamo infatti reperibili per chiarimenti sulle lezioni svolte o per consigliare il percorso Erasmus o il tirocinio più idoneo. Interagire con le nostre studentesse e i nostri studenti ci consente di offrire loro una prospettiva di ampio respiro per una crescita non solo professionale ma anche umana.

Quali sono le opportunità occupazionali che il corso garantisce?

I dati AlmaLaurea mostrano che i titoli di dottore in Economia e Management e in Economia e Commercio sono tra i più premiati all’interno del mercato del lavoro, non solo in termini di performance occupazionale a pochi anni dalla laurea, ma anche dal punto di vista della retribuzione. Questo è vero anche per i nostri laureati che, quando decidono di non proseguire con un percorso magistrale, hanno comunque non poche opportunità di carriera.

 

E penso ai diversi settori di attività: da quello industriale, commerciale, dei servizi, del credito a quello delle amministrazioni pubbliche. Ma penso anche alle competenze acquisite che possono spendere in diversi ruoli: dall’amministrazione, al controllo, alla gestione delle risorse umane, passando per il marketing e le vendite, fino all’internazionalizzazione.

 

Inoltre, il corso garantisce una formazione utile anche per svolgere attività professionali e di consulenza. Insomma, il percorso triennale fa sì che i nostri studenti abbiano una solida base per proseguire gli studi, ma anche la possibilità di occupare ruoli chiave presso enti e imprese e, soprattutto, di diventare imprenditori di sé stessi.

Mattia Bacha

Mattia, il tuo accento mi dice che il corso di laurea in Economia e Management dal Lazio ti ha portato a Urbino. Perché questa scelta?

Sì, sono originario di San Felice Circeo, in provincia di Latina, e ho scelto di studiare a Urbino perché molte persone che conosco hanno studiato in questa città e me ne hanno parlato sempre con entusiasmo. Soprattutto a convincermi sono stati il doppio titolo di laurea che il corso in Economia e Management rilascia e la possibilità di accedere alla borsa di studio.

 

Oggi che ho concluso la triennale e che frequento la magistrale in Economia e Management, posso dire con certezza che si tratta di un percorso formativo organico, strutturato sia per guidare e orientare studentesse e studenti verso la professione – anche attraverso le attività più pratiche dei laboratori – sia per determinare in loro una forma mentis, un personale modo di considerare e di intendere la realtà che hanno intorno.

 

A costruire questo pacchetto di conoscenze e di posizioni rispetto alle cose del mondo ha contribuito considerevolmente il curriculum “European Economic Studies”. L’ho selezionato tra gli altri e mi ha consentito di studiare per un anno all’Università di Bamberg, di ottenere un doppio titolo di laurea, valido in Italia e in Germania, e una preparazione veramente ampia, interdisciplinare e soprattutto di respiro internazionale. La ritengo una delle scelte e una delle esperienze più importanti che abbia fatto nella mia vita, e che consiglio a chiunque mi chieda informazioni sul corso di laurea.

E dei professori cosa possiamo raccontare?

I professori sono molto professionali e sorprendentemente umani. E questo vale sia per i docenti della triennale, sia per quelli della magistrale. In varie occasioni hanno messo a disposizione il proprio tempo libero, o aumentato le ore di servizio, per aiutare chi di noi era in difficoltà rispetto a vari argomenti della materia insegnata. Ricordo che si formavano dei gruppi di studenti ai quali i docenti, durante le ore di lezione aggiunte al calendario settimanale, spiegavano nel dettaglio i concetti più complicati e scioglievano i dubbi di ognuno.

 

In linea di massima, i professori sono sempre disponibili anche alla fine delle lezioni. Se non capiamo qualcosa in aula, possiamo con franchezza ritornare sul passaggio controverso o poco chiaro e immediatamente ottenere spiegazioni ad hoc. A questo si aggiunge la tempestività della loro risposta via mail o attraverso la chat della piattaforma Blended Learning: se noi studenti abbiamo un problema di cui parlare tendono a rispondere velocemente. Ripeto, nella gestione dei rapporti umani veramente stupiscono.

Economia e Management si studia a Urbino e non altrove?

Urbino è la scelta migliore. Dà la possibilità di interagire con un numero enorme di ragazze e ragazzi che studiano discipline diverse e provengono da tutto il mondo. La città è un grande campus universitario, abitato prevalentemente da giovani, in cui riesci a uscire dalla tua area di comfort e instauri relazioni con un esercito di persone che studiano le materie più disparate e che nell’interazione ti consentono di mettere insieme un bagaglio di informazioni senza limiti.

 

Ho conosciuto molti studenti stranieri negli anni. Mi è capitato, ad esempio, di frequentare per un certo periodo un ragazzo di Bamberg: lui ha aiutato me ad esercitarmi in tedesco e io ho aiutato lui ad esercitarsi in italiano. Tra l’altro, era iscritto come me a Economia per cui, in inglese, ci siamo confrontati anche su argomenti che stavamo studiando. La stessa cosa succede ai collegi che sono una specie di città nella città in cui si impara a vivere. Un posto unico, in cui si coabita in un clima amichevole di grande solidarietà reciproca. Dove, solo per fare un esempio, se non funziona la lavatrice, non una ma dieci persone si dicono disposte ad aiutarti.

 

Quando me ne andrò tutto questo mi mancherà. L’obiettivo è di continuare a formarmi tentando la strada dell’Erasmus Traineeship e di un Dottorato di ricerca per poi lavorare come Executive producer in una grande azienda straniera. Non sarà facile, ma il giorno in cui lascerò Urbino porterò via con me un bagaglio pieno di conoscenze, una grande nostalgia per un luogo che mai ritroverò altrove, il ricordo di tanti amici e, ovviamente, la mia laurea magistrale!

 

 

Pin It on Pinterest

Share This