L’Erasmus? Un’esperienza straordinaria che si può vivere anche in Italia! Un nuovo programma di mobilità consente, infatti, ai giovani universitari italiani di studiare per un periodo, che varia da 3 a 6 mesi, in un Ateneo del Paese diverso da quello in cui sono regolarmente iscritti. Per approfondire l’argomento abbiamo intervistato Giovanni Boccia Artieri, Prorettore alla Didattica e alla Comunicazione Interna ed Esterna di Uniurb.
Intanto, segnaliamo che la domanda di partecipazione al bando va compilata entro le 13.00 di lunedì 26 agosto 2024. Per cui, chi fosse interessato dovrebbe senz’altro cliccare qui e leggere le informazioni contenute nella pagina del sito di Ateneo dedicata all’iniziativa.
Professor Boccia Artieri, che cos’è l’Erasmus Italiano?
L’Erasmus Italiano è un programma di mobilità nazionale che dà alle studentesse e agli studenti universitari l’opportunità di studiare per un periodo di tempo in un Ateneo italiano, appunto, diverso da quello in cui sono iscritti. Quindi, si discosta dall’Erasmus internazionale perché il suo raggio di azione si muove all’interno dei confini nazionali, ma se ne avvicina perché permette di fare un’esperienza formativa nuova – che prevede di vivere in un altro luogo e di esplorare altre forme conoscitive – costruita in stretta sinergia tra l’Università di partenza e l’Università di arrivo.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca punta molto su questo nuovo modello formativo.
Certamente. In effetti, non tutti hanno l’opportunità di fare un’esperienza di studio all’estero per tanti motivi, anche legati ai costi. Quindi, proporla in Italia significa comunque permettere a studentesse e studenti universitari una mobilità come opportunità di sviluppo delle competenze sia trasversali (sociali, relazionali, organizzative), sia professionali attraverso la creazione di percorsi didattici innovativi e interdisciplinari condivisi, in una prospettiva di cooperazione e integrazione tra Atenei.
Per le studentesse e gli studenti Uniurb le Università ospiti sono quelle della rete UniHAMU, è esatto?
Sì, quest’anno abbiamo deciso di far partire il progetto collaborando, attraverso convenzioni, con le Università del consorzio UniHAMU di cui facciamo parte e con le quali abbiamo rapporti già consolidati. Con gli Atenei di Camerino, Perugia, Teramo, Macerata, l’Università dell’Aquila, l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara e la Politecnica delle Marche abbiamo costruito una rete che ha lanciato progetti fondamentali come Vitality nell’ambito della ricerca, e Futuro al centro in quello della formazione condivisa e della terza missione.
Per l’Erasmus Italiano, insieme, abbiamo immaginato un’esperienza che mantenga una vicinanza di tematiche che stiamo sperimentando in campo scientifico, e una vicinanza anche territoriale. Le Università partner sono, infatti, affini per la qualità della didattica e la qualità della vita che offrono.
Diamo qualche informazione di servizio. Chi può partecipare al bando, qual è il contributo previsto e quale la durata dell’esperienza?
Possono partecipare al bando tutte le studentesse e gli studenti iscritti ai corsi di laurea triennali, magistrali biennali, magistrali a ciclo unico. Al momento sono esclusi solo alcuni corsi di studio che, progressivamente, integreremo nel programma. Consiglio quindi, a chi avesse interesse, di consultare la pagina dedicata del sito di Ateneo, per capire come inoltrare la domanda e quali sono i requisiti che permettono di accedere al contributo massimo di 500 euro mensili, per un periodo che varia da 3 a 6 mesi.
Va detto che il bando è stato pubblicato in tempi strettissimi dettati dal Ministero per cui, entro il 26 agosto 2024 si deve consegnare la domanda, indicando, se lo si vuole, la preferenza per l’Università della rete UniHAMU ospite, e per il tipo di attività che si intende svolgere: a scelta tra la frequenza di un corso e il sostenimento del relativo esame, un periodo di tirocinio o l’elaborazione della tesi di laurea.
Dopodiché, stilata la graduatoria, attraverso un colloquio con i referenti del programma Erasmus Italiano, le studentesse e gli studenti potranno strutturare il proprio piano di studio personalizzato per l’Erasmus italiano.
Una sfida considerevole che, nel tempo, estenderà la collaborazione di Uniurb a tutte le Università italiane?
L’ambizione è esattamente questa. Intanto, la sfida più immediata è capire, quando i bandi saranno chiusi, che tipo di interesse genererà il programma di mobilità e quante persone presenteranno la domanda. A quel punto, con le Università partner, che hanno un’offerta formativa omologa o complementare rispetto alla nostra, struttureremo la proposta didattica più adatta alle necessità di ogni allieva e allievo.
In questa fase di sperimentazione abbiamo preferito concentrarci sulla nostra rete di Università del Centro Italia, ma l’obiettivo è costruire un Erasmus che coinvolga tutte le realtà universitarie nazionali già dal prossimo anno.