Il corso di laurea magistrale in Filosofia dell’Informazione. Teoria e Gestione della Conoscenza guarda con sempre maggiore slancio al mercato del lavoro. Ne dà larga testimonianza la rete di co-progettazione con le istituzioni e le imprese del territorio regionale e nazionale che negli anni più recenti ha creato e implementato.
In questa prospettiva, il corso ha istituito il Premio Mauro Orsi riservandolo alla miglior tesi di laurea sul tema “Conoscenza e impresa” selezionata nell’ambito del curriculum Linguaggi della rete. Nella sua prima edizione il riconoscimento è stato assegnato al neolaureato Stefano Nicoletti – oggi impegnato in un dottorato di ricerca all’Università di Twente – per la sua indagine su I Fondamenti della Computer Virology e il Problema della Viral Detection.

Ne parliamo con il Professor Vincenzo Fano, Docente di Logica e Filosofia della Scienza, Referente del corso di laurea in Filosofia dell’Informazione. Teoria e Gestione della Conoscenza e Presidente della Società Italiana di Logica e Filosofia delle Scienze.

 

Il Professor Vincenzo Fano

Professor Fano, il corso di laurea magistrale in Filosofia dell’Informazione. Teoria e Gestione della Conoscenza integra con sempre maggiore slancio formazione e professione?

Direi di sì. Tre anni fa abbiamo riformulato il corso di laurea magistrale in Filosofia in modo molto innovativo, pensando a una formazione che fosse più al passo coi tempi e che da un lato tenesse conto della filosofia contemporanea, dall’altro immaginasse la possibilità per i nostri studenti di accedere all’insegnamento nelle scuole e nelle Università, che sono gli sbocchi naturali del corso, e più in generale al mercato del lavoro con una certa professionalità.

 

Per fare questo abbiamo istituito la magistrale in Filosofia dell’Informazione. Teoria e Gestione della Conoscenza prevedendo tre curricula: Storia e filosofia per l’insegnamento, Filosofia e storia delle scienze più orientato alla ricerca e Linguaggi della rete rivolto al tessuto produttivo e aziendale o delle istituzioni.

 

Da quando abbiamo implementato questo progetto formativo, il trend è sempre stato in ascesa. Di poco, ma il numero degli iscritti è sempre cresciuto, grazie all’impegno quotidiano di tutti i docenti e alle caratteristiche della città. Urbino è un luogo ospitale in cui, anche in questo momento di difficoltà dovuto alla pandemia, i ragazzi si sentono accolti.

Come è nata l’idea del Premio Mauro Orsi?

Alla fase preparatoria e di messa a punto del piano di studi della magistrale – che è stata molto discussa con colleghi, studenti, stakeholder – ha partecipato anche il Dottor Eugenio Orsi, imprenditore nel settore del digital campaigning e titolare di un contratto di insegnamento presso il corso stesso. In quell’anno Orsi ha perso improvvisamente il padre – anche lui imprenditore con una formazione molto teorica legata alla sua laurea in Matematica – per cui, proprio mentre si istituiva la nuova laurea, ha preso forma l’idea di dedicare alla memoria del Dottor Mauro Orsi un premio per una tesi di laurea da selezionare nell’ambito del curriculum Linguaggi della rete.

 

Una tesi, quindi, che stringesse insieme imprenditoria e teoria, conoscenza ed economia, secondo l’esempio del dedicatario stesso. Mauro Orsi si è laureato in matematica, un po’ alla volta ha scoperto la propria vocazione imprenditoriale e, a Bologna, è diventato un albergatore di primissima qualità. Anche perché negli alberghi che ha promosso ha implementato tutte le novità che provenivano dal mondo dell’informatica già negli anni ‘80, sbaragliando la concorrenza. Di fatto, un’imprenditoria costruita sulla conoscenza, che sappia le cose e le sappia anche applicare, ha senz’altro un vantaggio competitivo importante.

Il premio di laurea è stato assegnato a uno studente che oggi svolge un dottorato di ricerca all’Università di Twente in Olanda, è esatto?

Sì. Devo ricordare che tutti i laureandi del curriculum Linguaggi della rete realizzano una tesi con la collaborazione di un’azienda. In particolare, Stefano Nicoletti ha lavorato, nel contesto di un’impresa che si occupa di sicurezza informatica, indagando i virus informatici dal punto di vista teorico e chiarendone gli aspetti applicativi. Ne è emersa una tesi di altissimo valore, molto apprezzata non solo dai docenti di Filosofia, ma anche dai colleghi dei corsi di Informatica che fanno parte della nostra Scuola. Tanto che, poco dopo, ha vinto un dottorato di ricerca in Informatica teorica all’Università di Twente in Olanda.

Filosofia e universo produttivo sono un binomio possibile!

Io faccio sempre questo esempio. Negli anni ‘30 le persone si facevano domande profondamente filosofiche, per intenderci: cosa vuol dire calcolare? La risposta a questo interrogativo è stata data da Alan Turing, matematico e filosofo pioniere dell’informatica, e ha portato alla creazione dei primi modelli di computer.
Per cui è evidente che risposte a domande teoriche, di fatto, siano il punto di partenza di innovazioni profonde. Facciamo molta fatica a vedere il nesso tra ricerca di base e ricerca applicata, ancora di più se la ricerca di base è pura nel senso più profondo, ma il dialogo tra queste due anime dell’indagine scientifica è senz’altro necessario.

Il corso di laurea ha creato, quindi, una rete di co-progettazione con le istituzioni e le imprese del territorio?

Sì, del territorio regionale e nazionale. Come dicevo, tutte le tesi di questo curriculum prevedono la collaborazione con strutture lavorative, proprie di istituzioni o aziende. Ad esempio, io sto seguendo una tesi di laurea sui bot in collaborazione con l’Università di Urbino, il cui obiettivo è capire se alcuni bot – che sono programmi particolari – su Telegram potrebbero facilitare la navigazione all’interno del sito dell’Ateneo e, di conseguenza, la ricerca delle informazioni che servono all’utente.

 

Un nostro studente collabora con un’azienda di spedizioni e si occupa di promozione sul web attraverso campagne digitali di ultima generazione, basate sulla produzione di contenuti di valore per un consumatore che fruisce sia di idee, sia di prodotti. Un altro studente ha collaborato con un’azienda di Cagliari che si occupa di aste, combinando i consigli per i clienti e gli aspetti più teorici, di carattere logico matematico, che sono impliciti e fondamentali nei processi di decisione. In definitiva, le possibilità di interazione tra la filosofia e il mondo produttivo e dei servizi sono tantissime. Dove c’è teoria c’è filosofia, e la teoria può sicuramente avere un impatto sulla realtà se dialoga con situazioni concrete.

 

 

 

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