I corsi di laurea della Scuola di Scienze Politiche e Sociali

Globalizzazione. È lemma massmediale preminente. È ovunque. Anche in qualche pagina del nostro blog. Non abbiamo ancora capito se vogliamo considerarla “parolaccia” o parolona, ma insomma è quella cosa per cui i processi di sviluppo sociale, civile ed economico di ambito locale, nazionale e – occhio – globale, stanno cambiando rotta. La nuova è nei programmi dei corsi di laurea della Scuola di Scienze Politiche e Sociali. Pertanto, se la vostra idea di futuro viaggiasse tra le galassie professionali di istituzioni pubbliche, organizzazioni private d’impresa e di servizi, o del terzo settore dovreste senz’altro dare un’occhiata all’offerta formativa che raccontiamo nelle prossime righe. Quella dei due corsi di laurea triennali in Sociologia e servizio sociale e in Scienze Politiche, Economiche e del Governo, e l’altra dei due corsi di laurea magistrali biennali in Gestione delle politiche, dei servizi sociali e della mediazione interculturale e in Politica Società Economia Internazionali.


Corso di laurea in Sociologia e servizio sociale (triennale)

“In questa laurea triennale – spiega la Professoressa Fatima Farina, Responsabile del corso di laurea in Sociologia e servizio sociale – teniamo insieme due filoni di studio molto importanti: quello di Sociologia e quello di Servizio sociale. Per entrambi è prevista una formazione di base comune che poi si biforca nei due diversi indirizzi. In tutti e due i casi, uno dei grossi punti di forza è la tipologia dell’offerta didattica sia frontale, sia online, ormai di lunga e consolidata tradizione, della quale siamo stati pionieri. I corsi online integrativi sono molto attrattivi perché superano l’ostacolo della necessità della presenza. Quella che si realizza attraverso la rete è, infatti, una partecipazione diretta vera e propria agli insegnamenti e consente allo/a studente che, pur consapevole del valore della frequenza, non si può spostare, non può permettersi la residenzialità o lavora e per ragioni di tempo e distanza non riesce ad essere fisicamente in aula, di poter scegliere questa modalità e seguire comunque le lezioni”.

Tutto chiaro: il corso dà la possibilità di conseguire la laurea in Sociologia o la laurea in Servizio sociale, seguendo le lezioni in aula o, virtualmente, attraverso una connessione internet e un monitor. Facile a dirsi, e a farsi ancora di più grazie ai tutor della Scuola.

“Si costruisce un’interazione tra studenti e docente, forte quanto quella in presenza. E l’allievo/a può muoversi lungo un percorso di accompagnamento progressivo all’esame, nel quale giocano un ruolo fondamentale i/le tutor che lo/a assistono e guidano dall’inizio alla conclusione degli studi. Le/i tutor sono studenti senior che si occupano, ad esempio, di gestire adempimenti come la ricerca di informazioni su argomenti di studio o il disbrigo di pratiche (iscrizioni agli esami, contatti con le segreterie, richiesta tesi ecc.). I/le docenti, dal canto loro, durante le lezioni garantiscono un’attenzione sempre massima alla modalità di insegnamento, e i sistemi di e-learning consentono lo scambio di materiali didattici e la possibilità di fornire risposte alle domande degli/lle allievi/e. In soldoni, gli/le studenti possono venire a Urbino per esami e laurea, e tutto il resto possono farlo online”.

Per chi frequenta, il corso prevede attività formative individuali che integrano la didattica e perfezionano l’apprendimento della teoria attraverso l’esperienza sul campo di tirocini e stage.  

“Tirocini e stage sono per noi un impegno importante. Stiamo molto lavorando su entrambi i fronti proprio per trasferire agli/alle allievi/e competenze trasversali realmente spendibili. Quest’anno nell’ambito dell’indirizzo di Sociologia, ad esempio, apriamo i nostri progetti di ricerca alla partecipazione delle/gli studenti che coinvolgiamo in una forma di apprendistato che consente loro non solo di studiare, ma di applicare quanto imparano a lezione o sui testi alla pratica di un piano di lavoro reale. Si abituano così a gestire i rapporti istituzionali, le varie fasi della progettazione, la costruzione dell’interazione con gli/le intervistati/e e, più in generale, a seguire il processo di ricerca nella sua totalità. Va detto che i/le nostri/e sono studenti disponibili e creativamente effervescenti: con loro costruiamo progetti formativi e autoformativi partendo da uno studio e da un lavoro condiviso. E questo è per noi motivo di grande soddisfazione”.

Tirocini e stage anche per chi sceglie il percorso orientato al Servizio sociale.

“Lo stesso facciamo per il corso in Servizio sociale. Abbiamo partnership con enti locali e sempre più stringiamo rapporti qualificanti e anche professionalizzanti con l’Albo degli/lle Assistenti Sociali Regionali. Con quest’ultimo cerchiamo di consolidare la collaborazione in atto, non solo in termini di relazioni utili allo svolgimento dei tirocini, ma anche al trasferimento di competenze davvero spendibili sul territorio. Molte/i delle/i nostre/i docenti a contratto sono operatrici/ori dei servizi sociali iscritti all’Albo, quindi con una certa garanzia in fatto di qualità delle competenze”.  

Concludendo, Professoressa Farina, perché scegliere il corso di laurea in Sociologia e servizio sociale dell’Ateneo di Urbino? “Perché il nostro corso offre un percorso di studi qualificato, unitario e coerente tra la laurea triennale e quella magistrale e perché le condizioni di studio sono ottimali nei rapporti con le strutture e con il corpo docente. Questo vale sia per Sociologia, sia per Servizio sociale che può addirittura confluire in una magistrale abilitante e trasformarsi in una concreta possibilità di ingresso nel mondo del lavoro”.

 

Corso di laurea in Scienze Politiche, Economiche e del Governo (triennale)  

Qualche tempo fa è iniziato il nostro viaggio alla scoperta dell’offerta formativa che le Scuole dell’Università di Urbino presentano per l’anno accademico 2015/2016. Abbiamo esplorato tanti e diversi corsi di laurea e a ognuno, volendo giocare ancora con le parole, potremmo attribuire una keyword che ne rappresenti l’essenza. Al corso triennale di Scienze Politiche, Economiche e del Governo ne potremmo assegnare addirittura due: multidisciplinarità e interdisciplinarità. A suggerirle è il Professor Nicola Giannelli, Referente del corso, che  ha commentato per noi le specificità qualitative del programma didattico.

“La nostra laurea triennale è testata ormai da alcuni anni e continua ad assicurarsi un buon numero di iscritti perché si è dimostrata un valido corso di preparazione, soprattutto per gli studenti che decidono di continuare gli studi nelle diverse direzioni delle scienze politiche o degli studi storici, sociologici, politici o di comunicazione. Conseguenza questa della multidisciplinarità che ne sottende la struttura.  E insieme alla multidisciplinarità, il suo valore maggiore è l’interdisciplinarità. Un vantaggio importante per lo studente che per questa via si garantisce una formazione aperta e flessibile che potrà spendere nel nuovo e complesso mercato del lavoro”.

Un percorso, quindi, che approfondisce le diverse aree tematiche dei fenomeni politici, storici, giuridici, economici e sociali e muove in reciproca connessione metodologica e culturale tutte le discipline coinvolte nel processo.

“Il mercato del lavoro è in continua mutazione e costringe di frequente a cambiare ambito professionale o settore e a dover imparare un nuovo mestiere, questo significa che acquisire una conoscenza ampia che riguardi più campi di studio può essere oggi prerogativa indispensabile. Chiaro che la forza della Scuola è l’intera filiera degli studi che parte dalla laurea triennale in Scienze Politiche, Economiche e del Governo e si conclude con la laurea magistrale in Politica Società Economia Internazionali, e costruisce un itinerario formativo davvero professionalizzante.  Per chiarire meglio, la laurea triennale è un percorso di formazione, mentre la laurea magistrale è un percorso di perfezionamento. Tuttavia già nei primi tre anni, siamo in grado di preparare lo studente non solo al lavoro, ma anche alla cittadinanza perché possa inserirsi in maniera consapevole nella società in cui vive. Va da sé che questo corso sia anche una buona occasione per imparare tutto quanto interessi davvero. I nostri studenti sono, senza dubbio, molto curiosi e interessati. Sono persone che domandano, che costruiscono relazioni e sanno che non smetteranno mai di informarsi. A loro, della triennale prima e della magistrale dopo, facciamo un’offerta e una richiesta. L’offerta è quella di una preparazione multidisciplinare e interdisciplinare della scienza politica, della storia, del diritto, delle scienze dell’amministrazione, delle scienze del governo, di quelle economiche e della comunicazione politica; la richiesta è, nei limiti delle proprie capacità e possibilità, innanzi tutto di studiare le lingue straniere e poi di fare esperienza all’estero. L’allievo deve fare uno sforzo per sprovincializzarsi perché oggi la dimensione del lavoro e dei processi culturali in genere non è più quella italiana. Bisogna che pensi a se stesso in maniera più ampia, e che si immagini in una proiezione al di fuori dei confini della propria realtà provinciale e anche nazionale”.

Concludendo, anche al Professor Giannelli chiediamo perché gli studenti interessati a quest’ ambito di studi dovrebbero scegliere il corso di laurea in Scienze Politiche, Economiche e del Governo dell’Ateneo di Urbino.

“Per tutti i motivi che detto e anche perché Urbino è una città nella quale gli studenti che frequentano hanno un rapporto facile e diretto con i docenti e hanno anche la possibilità, studiando, di conoscersi e di incontrarsi nei luoghi dell’Ateneo, in quanto tutto è a portata di piede e tutto è facilmente raggiungibile.  L’Università e la città insieme si caratterizzano per una duplice capacità attrattiva: per una dimensione comunitaria e per i costi. Diciamolo una volta per tutte: studiare a Urbino costa meno che in altri Atenei italiani”.

 

Corso di laurea in Gestione delle politiche, dei servizi sociali e della mediazione interculturale magistrale (biennale)

I crescenti movimenti migratori impongono riflessioni nuove in fatto di coesione sociale, integrazione e cittadinanza e richiedono esperienze di mediazione interculturale che creano opportunità professionali per i giovani laureati. Se vi state chiedendo quale percorso formativo consenta l’accesso a questo specifico ambito lavorativo voilà la risposta: il corso di laurea in Gestione delle politiche, dei servizi sociali e della mediazione interculturale del nostro Ateneo.

“La forza del corso – spiega  il Professor Cristiano Maria Bellei che ne è il Responsabile – è la sua doppia anima. Una dedicata a un orientamento interculturale che riguarda la comprensione del sociale e i problemi della contemporaneità, e un’altra legata a una specifica preparazione formativa che dà accesso al livello più alto dell’esame di stato per assistente sociale. Quindi, la didattica del corso da una parte prevede un approccio di tipo culturale che consente allo studente di comprendere l’immigrazione, la trasformazione del sociale e molto altro ancora, dall’altra un approccio normativo-sociologico che permette di comprendere le modificazioni regolamentari e di capire come funziona la legge, quella sul lavoro in particolare, come funzionano tutti i meccanismi legati, per esempio, al problema della cittadinanza o al problema della sanità. Due modalità che procedono insieme e che rendono questo corso diverso rispetto ad altri che non le approfondiscono entrambe”.

E passiamo ai numeri che ci aiutano a capire meglio.

“I dati ufficiali di AlmaLaurea sull’occupazione dei nostri laureati sono assolutamente ottimi. A 5 anni dalla laurea, lavora il 100% delle donne e il 96 % degli uomini. Dati eccezionali che riguardano un percorso di laurea che è tra i più rassicuranti”.

Rassicurante anche per l’interazione immediata tra docente e studente. “Il rapporto che riusciamo a stabilire con gli allievi è diretto e il feedback è buono. Le criticità sono segnalate dagli studenti e ci attiviamo per correggerle. Ci sono stati comunicati, ad esempio, difficoltà di equilibrio di orari in due semestri che per quanto possibile abbiamo cercato di sistemare e così abbiamo fatto rispetto ad altri disagi”.

Rassicurante e con qualche vantaggio in fatto di frequenza. Il corso consente, infatti, l’iter tradizionale in presenza e quello online (come descritto per la Laurea triennale in Sociologia e servizio sociale) oltre che tirocinio e laboratori integrativi.

“Il corso prevede laboratori strettamente dipendenti dalle attività dei diversi docenti. In tutti i progetti di ricerca coinvolgiamo gli studenti che così possono imparare un metodo di lavoro e direttamente toccare con mano e intervenire in questioni che apprendono a lezione in forma di teoria. Il tirocinio formativo è una delle parti più impegnative del corso di laurea perché è propedeutico all’Esame di Stato per Assistente sociale. Un esame di stato di secondo livello per l’assistente sociale che ambisce a diventare dirigente. Ragione per cui l’Ordine degli Assistenti sociali chiede al nostro corso di laurea un tirocinio altamente formativo che preveda un numero di ore maggiore rispetto a quello della triennale, all’interno di strutture scelte dall’Ateneo o scelte dallo studente ma in stretto collegamento con l‘Università.  Esperienza questa che in molti casi si trasforma in occasione di studio per le tesi di laurea o di impiego.  Infatti, l’obbligatorietà del tirocinio crea connessioni dirette col mondo del lavoro. Con la Regione, con una serie di enti, con le associazioni del territorio, cooperative sociali, aziende del terzo settore, ad esempio, collaboriamo stabilmente attraverso programmi di partnership”.

E per concludere, una sequenza di fotogrammi che restituisce esattamente la rappresentazione di Urbino città Campus. “Da ex studente dell’Università di Urbino dico che per quest’aria di grande collegio che vi si respira, Urbino permette un approccio alla vita universitaria totalmente diverso rispetto ad altri centri più grandi dove c’è una maggiore facilità di dispersione. Qui c’è una dimensione di interconnessione favorita dalla topografia del luogo. Incontri gente al bar che poi rivedi dal giornalaio o quando vai a lezione. Il contatto con i docenti è diretto, gli altri studenti sono intorno, vicini a un passo, le strutture universitarie, e non solo quelle, si raggiungono a piedi. Per dirla tutta, a Urbino l’Università si vive in maniera un po’ più forte”.

 

Politica Società Economia Internazionali (biennale)

La Scuola di Scienze Politiche e Sociali inaugura un nuovo corso di laurea magistrale in Politica Società Economia Internazionali. L’obiettivo di questa nuova avventura formativa è quello di creare profili professionali che possano collocarsi, con le adeguate competenze, nel circuito dei media e dei new media e più genericamente della comunicazione politica ed economica; nell’ambito delle public relations con incarichi di direzione; nel terzo settore sempre con funzioni direttive; nell’area ricerca di società di consulenza; nelle amministrazioni non solo locali o nazionali, ma anche europee e internazionali; nel terzo settore e nella cooperazione, anche in questo caso sia locali, sia internazionali. Un progetto ambizioso che sfida  la complessità e il cambiamento in atto nelle organizzazioni pubbliche e private delle società del nostro tempo, e si propone di garantire ai propri laureati la possibilità di apprendere e sperimentare i nuovi strumenti di partecipazione istituzionale. Per approfondire ulteriormente l’argomento, abbiamo chiesto al Professor Stefano Visentin, Referente del corso, di commentare per noi la new entry del palinsesto didattico di Ateneo.

“La nuova laurea magistrale nasce dal desiderio di dare completamento al percorso di studi che la laurea triennale in Scienze Politiche, Economiche e del Governo avvia. È un progetto didattico  strutturato come corso multidisciplinare e presenta una proposta formativa che spazia dalla politica, all’economia e alla sociologia. Questa è la multidisciplinarità, la possibilità cioè di attingere a competenze e conoscenze di diversi settori disciplinari scientifici. L’interdisciplinarità è il passo ulteriore, ed è ciò che l’offerta didattica multidisciplinare cerca di costruire dando l’opportunità non solo di studiare cose diverse, ma di metterle in relazione tra loro dentro una cornice di internazionalizzazione. Così che lo studente abbia una visione complessiva dei problemi socio­politici ed economici che si troverà ad affrontare nel mondo del lavoro”.

Una strategia di intervento trasversale, ci pare di capire, che assembla diversi sistemi di saperi, all’interno dei quali ciascun esperto presta e rende attivo il proprio contributo.

Questo corso è il frutto della collaborazione di tutte le aree del Dipartimentio di Economia, Società, Politica. In questa filiera lavorano politologi, sociologi ed economisti insieme, per garantire una prospettiva di studi comparativa ed internazionalistica. È evidente, infatti che le competenze capaci di traghettare i laureati verso occupazioni lavorative di una certa soddisfazione non possano prescindere da una dimensione che valichi i confini nazionali. Anche chi lavora in un’amministrazione locale, deve avere ormai acquisito la capacità di confrontarsi con dinamiche di respiro internazionale”.

Ecco la cifra innovativa del corso di laurea: un know-how giuridico-economico e socio-politologico avanzato e spendibile in un mercato del lavoro locale e anche globale. Altro punto di forza è l’interazione docente-studente in tutti i processi didattici, sempre svolti all’insegna del coinvolgimento e dell’apprendimento reciproco.

“Lo scambio vicendevole con lo studente è importante. Abbiamo ampliato le attività extracurricolari e cercheremo di estendere agli allievi del nuovo corso la consuetudine dei “Lunch seminar” che ha riscosso grande successo nell’ambito della triennale. Gli studenti stilano un elenco di argomenti non inseriti nei programmi ufficiali, tendenzialmente di attualità, politica ed economia, e ne discutiamo insieme durante la pausa pranzo. Collaboreremo, inoltre, con “Res politica” un’associazione studentesca che lavora molto bene e organizza col nostro sostegno incontri e seminari. Il tutto nell’ottica di una didattica molto più aperta al contributo degli studenti e maggiormente individualizzata e sensibile agli interessi specifici degli allievi, grazie alla disponibilità dei colleghi, ma anche a un rapporto finora ideale nel numero di studenti per corso ”.

Tra i docenti del corso due nomi di rilievo internazionale: Ilvo Diamanti sociologo, politologo e saggista e Mario Pianta, economista, membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e attivo nell’associazione Sbilanciamoci che si impegna a favore di un nuovo modello di sviluppo fondato sui diritti, l’ambiente, la pace. Ma non è l’unica segnalazione importante, l’altra riguarda la “collaborazione del corso con le Università di Bucarest e Paris 2 Panthéon-Assas che dovrebbe concretizzarsi nella costruzione di percorsi di laurea con doppio titolo”.

 

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