Il corso di laurea in Filosofia della conoscenza, della natura, della società.Cinque cose che ci vengono in mente se diciamo filosofia. Aristotele, sapere, ragione, metafisica, lavoro. Ebbene sì, anche lavoro. Abbiamo fatto una chiacchierata con il Professor Vincenzo Fano, Coordinatore della Scuola di Filosofia della Conoscenza, e abbiamo scoperto che se a muovervi fosse una sana predisposizione a puntare sul mercato dell’innovazione culturale dovreste valutare con attenzione la possibilità di iscrivervi al corso di laurea in Filosofia della conoscenza, della natura, della società.

“La nostra laurea magistrale in Filosofia della conoscenza, della natura, della società – spiega il Coordinatore – si articola in due curricoli: uno più storico e politico e l’altro maggiormente orientato alle scienze e alla contemporaneità. È l’unico corso in Italia che propone un dialogo serio con la civiltà della tecnica. Spesso, infatti, la filosofia viene intesa solo come Storia della filosofia, come mero recupero, cioè, del pensiero degli autori. Noi, invece, pratichiamo la filosofia come riflessione critica sulle scienze empiriche, come dialogo con la religione, l’etica, la scienza, l’arte e la politica”.

A quanto pare, la fotografia esatta degli stimoli che possono originarsi da un’accurata osservazione del mondo è parte fondante della mission del corso. Necessità dell’indagine, capacità immaginativa e abilità di realizzazione corrispondono a precise categorie dello spirito che allargano la mente e trasformano idee ardite in percorsi professionali inediti. Certo, la laurea in Filosofia dà accesso alla ricerca scientifica o alle specializzazioni che abilitano all’insegnamento secondario. Apre le porte di editoria, stampa, comunicazione scientifica e filosofica, promozione culturale, relazioni pubbliche, formazione per enti pubblici o privati, gestione del personale e ancora e ancora. Ma questo è il già fatto, saturo e traboccante di le-faremo-sapere, rispetto al quale il corso dimostra un vantaggio strategico eccezionale che consiste in una libertà di progettazione imprenditoriale che gira intorno a uno specifico desiderio di cultura.

“La nostra attività seminariale – continua il Professor Fano – è molto intensa. Docenti da tutto il mondo vengono volentieri a Urbino a insegnare. Di recente abbiamo ospitato due visiting professor dagli USA. Con grande costanza e continuità organizziamo congressi sul rapporto fra la filosofia e le scienze. Molti seminari sono dedicati al tema del fare impresa con la cultura. Attraversiamo un’epoca della vita individuale e collettiva particolarmente difficile. La grande crisi ha dissolto non poche aziende che ben conoscevamo e che creavano ricchezza e posti di lavoro, e con esse anche la possibilità di creare nuove iniziative. Ecco, a mio avviso, il laureato in filosofia non cerca lavoro, vuole realizzarlo. Il web in questo senso ha aperto una miriade di nuove possibilità, grazie a una inconsueta flessibilità mentale, alla capacità creativa, alla conoscenza di molteplici linguaggi che giocano un ruolo decisivo nelle economie industriali avanzate. I nostri laureati ricevono proprio questo tipo di formazione”.
Del resto, “in una società che cambia velocemente è più importante saper imparare che avere una sola competenza. Il pensiero critico, la padronanza di linguaggi diversi, l’apertura mentale, il problem solving sono le vere expertise oggi richieste. E il nostro corso di Filosofia le fornisce tutte”.

Quindi, cari esploratori della conoscenza, non potete che raggiungerci nella città ducale perché “Urbino è una città splendida che offre una qualità della vita estremamente alta, un ambiente umano caldo e accogliente. Gli studenti della magistrale sono pochi e seguiti con attenzione e disponibilità dai docenti. Io, in qualità di Coordinatore, conosco i nomi di tutti i nostri allievi e cerco di interessarmi, nei limiti del possibile, alle loro esigenze personali e specifiche. Questo in ragione del fatto che la filosofia è uno studio individuale e altamente formativo che richiede la personalizzazione del percorso didattico”.

E veniamo alle modalità di immatricolazione. Il corso è ad accesso libero fino ad un massimo di 50 unità. “L’iscrizione immediata – conclude il Professor Fano – è consentita a chiunque possieda una laurea triennale o quadriennale Vecchio Ordinamento e 30 crediti formativi filosofici. Se, invece, si è in possesso di una laurea triennale o quadriennale Vecchio Ordinamento senza i crediti filosofici occorre superare un colloquio su argomenti concordati con il Coordinatore del corso. Diceva Epicuro: non aspetti il giovane a filosofare, né il vecchio di filosofare si stanchi; nessuno è troppo giovane o troppo vecchio per la salute dell’anima”. Dove lo diceva? Nella Lettera a Meneceo, 122!

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