Dal 13 luglio al 10 settembre 2022 il festival Urbino Teatro Urbano si trasferirà nei quattordici comuni della provincia di Pesaro e Urbino che hanno aderito al progetto #Piazze, ideato e organizzato dal Centro Teatrale dell’Università di Urbino Cesare Questa. Nel giro di un unico e ordinato movimento creativo, sempre in equilibrio tra formazione e messa in scena, la rassegna itinerante porterà spettacoli dal vivo e laboratori teatrali nella formidabile bellezza di un Montefeltro ancora tutto da scoprire. Ne parliamo con Michele Pagliaroni, Direttore artistico del CTU.

Per consultare il programma cliccare il link.

 

Michele Pagliaroni

Michele, dal 13 luglio al 10 settembre il Teatro Urbano di Urbino si trasferirà nelle #Piazze dell’entroterra marchigiano. Quali novità possiamo annunciare?

Urbino Teatro Urbano si sta concludendo con risultati che superano le aspettative. Ne siamo molto felici e, con grande entusiasmo, lanciamo adesso la terza edizione del festival #Piazze, alla quale hanno aderito quattordici comuni della provincia di Pesaro e Urbino, per diciotto serate di spettacolo in tutta l’estate da luglio a settembre 2022.

 

Da mercoledì 13 luglio porteremo l’esperienza artistica del teatro in piazze straordinarie, bellissime, del nostro entroterra, e penso al Convento di San Francesco del Monte Illuminato a Lunano o al giardino del Palazzo dei Principi di Carpegna. Luoghi poco noti o addirittura sconosciuti che vengono ripensati attraverso l’esperienza degli spettacoli, dei laboratori di formazione per i bambini della Scuola dell’infanzia e della primaria, e di una serie di percorsi tematici che fanno da corollario agli spettacoli stessi organizzati in collaborazione con pro loco e associazioni giovanili locali.

La terza edizione del festival itinerante comprende anche esperienze di arte performativa che accompagnano lo spettatore alla scoperta del paesaggio marchigiano, è esatto?

Sì, interessantissima è la passeggiata performativa a impatto zero sul Monte Nerone, nei Comuni di Piobbico e Apecchio, curata dal collettivo Pleiadi del centro di ricerca e di produzione di arti performative Campsirago Residenza, che abbiamo messo in calendario d’intesa con il Rifugio Chalet Corsini. Un lavoro che ci consentirà di portare il teatro non solo nella dimensione urbana delle piazze, ma anche negli spazi naturali dell’Appennino umbro-marchigiano e di farne luoghi di incontro e di costruzione di comunità tra le persone.

Del resto, anche attraverso le iniziative promosse dal CTU l’Università di Urbino contribuisce alla crescita sociale e culturale del proprio territorio. 

Esatto e #Piazze rientra perfettamente nelle attività di Terza Missione del nostro Ateneo perché è un festival che nasce dal basso, da un dialogo costruttivo e costante tra il Centro Teatrale Universitario Cesare Questa e le pro loco, le associazioni, i comuni della provincia di Pesaro e Urbino, e che riesce a unire un territorio non solo per gli spettatori che vi partecipano, ma anche per gli enti pubblici e privati che credono in questo tipo di progetto.
Non sono poche, infatti, le aziende e gli istituti bancari che cominciano a sostenere con investimenti propri le nostre iniziative di socialità e di incontro attraverso il teatro, e più in generale, attraverso la cultura.
Perché – come dico sempre – il teatro non è il fine, il teatro è un mezzo. Non è l’obiettivo, ma un modo per far ritrovare le persone, metterle insieme difronte a un rito comunitario di incontro che passa attraverso un’arte che vive da millenni, nella quale l’uomo ha trovato un contraltare di pensiero oltre che di emozione rispetto alla vita di tutti i giorni.

Anche il trend di #Piazze è positivo?

Direi di sì. Rispetto all’edizione 2021, quest’anno si sono aggiunti tre comuni della provincia di Pesaro e Urbino, per cui #Piazze è certamente un progetto in costante crescita che favorisce quello che oggi definiamo “turismo di prossimità”. Quel turismo che porta le persone a spostarsi all’interno del proprio territorio per conoscere più profondamente i luoghi e fruire di un teatro popolare. Intendendo per “popolare” una forma di spettacolo che non è facile o banale, ma che riesce a parlare a tutti, che è democratica nel vero senso del termine.

La curiosità conclusiva riguarda il ruolo delle studentesse e degli studenti del Centro Teatrale Universitario nell’ambito del festival. A loro si affida anche la recitazione sulla scena?

Tutta l’organizzazione del festival e di ogni singolo evento si deve agli studenti del CTU: ragazze e ragazzi che con grandissimo impegno costruiscono e montano i palchi, gestiscono i rapporti con le istituzioni, la logistica, i contratti, l’ufficio stampa, e molto altro. Sul palco si esibiscono, invece, le compagnie teatrali professionali. Anche se per il prossimo anno abbiamo in mente di realizzare in occasione di #Piazze una nuova produzione, in collaborazione col Dipartimento di Studi Umanistici, che coinvolgerà attori professionisti con la partecipazione degli studenti che nel nostro Centro Teatrale stanno imparando il mestiere. Speriamo di poterne parlare presto!

 

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