Lunedì 29 novembre, alle 10.30, nella Sala Giardino d’Inverno del Palazzo Ducale di Urbino, andrà in scena Urbinate per sempre. Il museo nascosto: quarta prospettiva di indagine del progetto internazionale Urbinate per sempre. Architetture della luce e dello spirito, promosso da Uniurb nell’ambito del Prorettorato allo Sviluppo di Partenariati Strategici Nazionali e Internazionali, e dedicato a Carlo Bo nel centodecimo anniversario della sua nascita e nel ventesimo della sua scomparsa.

L’occasione consentirà di assistere alla presentazione degli esiti di un’eccezionale esperienza di ricerca e di didattica condotta, in un semestre di studi a Urbino, dalle studentesse e dagli studenti della Facoltà di Architettura della University of Texas at San Antonio. Un’esperienza che, procedendo per sviluppi multipli e ispirandosi alle pagine di Bo dedicate al Palazzo Ducale, trova la sua ragione d’essere nella partecipazione che stringe insieme non solo Uniurb e l’Ateneo texano, ma anche la Città di Urbino e la Galleria Nazionale delle Marche.

“Questo progetto – ha spiegato il Rettore Giorgio Calcagnini – dimostra che una visione chiara e condivisa con le Istituzioni vicine è senz’altro un’opportunità da perseguire con forza, al pari della collaborazione con la University of Texas at San Antonio e, più in generale, con i network accademici internazionali.
Con il Professor John Murphy, Decano dell’Università partner, abbiamo instaurato un rapporto di grande cordialità e reciproca fiducia, che sostiene e alimenta il nostro scambio professionale. Siamo in completa sintonia rispetto alla gestione del lavoro e questo ci consente di prevedere nuovi progetti di formazione e ricerca.

Tra l’altro, in pieno accordo con i Rettori degli altri Atenei marchigiani, ho avanzato la proposta di riservare una percentuale di posti letto all’interno delle residenze universitarie da destinare all’ospitalità di docenti e studenti stranieri, così da incentivare le politiche di internazionalizzazione e favorire partnership e buone pratiche che portino un contributo importante all’Università e alla città”.

Guidata dai docenti John Murphy, Curtis Fish e Derryl Olenbush della University of Texas at San Antonio e dagli Architetti Monica Mazzolani e Antonio Troisi, dello Studio MTA Associati – Giancarlo De Carlo Associati, la classe dello UTSA Global Study Center Italy di Urbino ha restituito la progettazione in digitale di uno spazio museale nei sotterranei del Palazzo Ducale.

“La School of Architecture and Planning della University of Texas at San Antonio – ha commentato il Professor John Murphy – è riconoscente per l’opportunità offerta dall’Università Carlo Bo e dalla città di Urbino, durante il semestre autunnale del 2021. Sviluppare un progetto “sul campo”, all’interno di un contesto storicamente significativo qual è il Palazzo Ducale, si è rivelata un’esperienza unica per i nostri studenti e i nostri docenti.

Vorrei porgere uno speciale ringraziamento al Rettore dell’Università di Urbino, Giorgio Calcagnini, per aver sostenuto il nostro progetto e per averci accolto con amicizia ed entusiasmo. Durante gli ultimi dieci anni abbiamo costantemente collaborato con l’obiettivo di dare sempre maggiore impulso alla cooperazione internazionale che ci coinvolge, e al nostro legame personale.
Lo UTSA Global Study Center Italy con sede a Urbino, continuerà ad investire in questa partnership con l’intento di valorizzare le rispettive peculiarità, anche creando opportunità formative di alto livello rivolte a studenti americani e italiani”.

La tecnologia laser scanner fornita dall’Università di Urbino ha permesso agli studenti di acquisire, attraverso rilievi accuratissimi, preziose informazioni sulle architetture dei sotterranei che corredano la Casa del Duca, e ha consentito loro di elaborare un database geometrico che, unitamente agli esiti dell’indagine sui materiali, restituisce alla città e alle sue Istituzioni un’inedita mappatura a tutto campo degli spazi, funzionale ad eventuali interventi di consolidamento e rinforzo.

“Nel nome di Carlo Bo – ha detto il sindaco Maurizio Gambini – prende forma un altro progetto di grande interesse. E ci fa particolarmente piacere vedere coinvolti gli studenti della Facoltà di Architettura di San Antonio, giovani che possono guardare al tessuto urbano della nostra città con lo sguardo di chi viene esposto per la prima volta alle stratificazioni create a Urbino in epoche diverse. In sintonia con le Amministrazioni comunali che si sono susseguite, Carlo Bo ha avuto un ruolo importante nello sviluppo della Urbino del ‘900. L’iniziativa Urbinate per sempre. Il museo nascosto è una ulteriore occasione per riflettere sul modo in cui Bo era in grado di “leggere” il contesto in cui ha operato per oltre 50 anni, come è riuscito a narrarlo e a valorizzarlo”.

In effetti, muovendosi nel perimetro del racconto che Bo fa del Palazzo e sempre in dialogo con le suggestioni interpretative ed espressive di Giancarlo De Carlo, il progetto presumibilmente consegnerà, al di là dei dati pur fondamentali, soluzioni artistiche che anche deviando dalla più congeniale formula dell’allestimento espositivo, sapranno, per via di avventurosa invenzione, attribuire a queste stanze nascoste una vita nuova. Ne avremo prova in principio di settimana.
Intanto, il valore aggiunto di questa avventura formativa e di ricerca internazionale che sembra essere  indubbio trova conferma nella riflessione dell’Architetto Stefano Brachetti, Funzionario per la promozione e la comunicazione MIBAC – Galleria Nazionale delle Marche, che si conclude rinnovando il mantra di Uniurb.

“Sono venuti ad interrogare l’architettura del Palazzo Ducale di Urbino dei giovani architetti studiosi, nati e cresciuti in terre di cui – quelli che vollero e realizzarono questo edificio – non conoscevano l’esistenza: eppure il Palazzo parla anche a loro. Noi, della Galleria Nazionale delle Marche, siamo lieti di ospitare queste iniziative che arricchiscono la vita e la mission dell’istituto e di condividere con loro, e gli altri partner, questa esperienza.
Troppo spesso, i mass media ci trasmettono l’immagine dei musei ridotti a mere cifre – numero di visitatori, introito, ecc. – o spazi per trastullare turisti annoiati. Invece, i musei, sono organismi nati per rispondere a una molteplicità di esigenze culturali tra cui – come recita la definizione di museo ICOM, riportata anche nel nostro Codice dei Beni Culturali – educazione e studio. È sempre motivo di orgoglio quindi, per un’istituzione museale, ospitare studiosi e, assieme a loro, essere un ponte tra culture diverse per crescere nella conoscenza”.

 

Il videoracconto dei progetti realizzati dagli studenti della Facoltà di Architettura della University of Texas at San Antonio

 

 

 

 

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