Mercoledì 22 giugno, nel ventennale della fondazione della Scuola di Scienze Motorie, il Rettore Giorgio Calcagnini ha conferito il Sigillo di Ateneo a un ex studente di Uniurb: Davide Mazzanti, CT della nazionale di pallavolo femminile.
Pronunciando la lectio magistralis Competere: l’arte di restare alunno e nel corso dell’intervista, l’allenatore delle azzurre del volley ha disegnato la geografia di un viaggio professionale esemplare punteggiato di vittorie e “migliori” sconfitte.
“Avevo iniziato il mio percorso accademico in Ingegneria, ad Ancona, però sentivo che non era quella la mia strada. Volevo insegnare – ha raccontato ai microfoni di Uniamo – ma non avevo capito ancora cosa. Poi, illuminato da un allenatore di pallavolo, ho deciso di intraprendere questo percorso accademico e sono arrivato qui con l’idea di dover fare qualcosa di speciale“. Il “percorso” è quello nelle aule dell’Istituto Superiore di Educazione Fisica, dove si diploma con lode nel 2002, “qui” è “a Urbino”.
“All’ISEF ho conosciuto tanti maestri, non li chiamo professori perché mi hanno regalato tutti una percezione. I professori ti rimangono dentro quando sanno regalare una sensazione che a te serve per costruire qualcosa di importante. Li porto nel cuore, con me, perché sono tutte persone che mi hanno insegnato uno stile e regalato delle sensazioni”.
Nel messaggio dedicato alla studentessa e allo studente che oggi scelgono di iscriversi ai corsi di laurea dell’Università di Urbino suggerisce di seguire il proprio talento senza fretta, così da evitare il timore di avviarsi lungo itinerari non ancora battuti. “L’importante è avere una visione chiara e considerare che questa visione è solo una direzione, poi la strada si scopre piano piano e devi avere la forza di percorrerla senza perdere di vista dove hai intenzione di arrivare”. Lasciati guidare dalla curiosità e quando osservi qualcosa chiediti sempre “come viene fatto e come può essere fatto meglio”. E quando arriva l’inciampo? Accogli la sconfitta facendo leva sulla fiducia non “in ciò che avviene, ma in ciò che tu hai in mente che possa accadere”… perché “sbagliare non significa essere sbagliati, ma solo aver sbagliato”.