Mercoledì 30 novembre Uniurb ha inaugurato l’Anno Accademico 2022-2023. La cerimonia si è svolta sul palco del Teatro Sanzio di Urbino alla presenza del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Università e della Ricerca. «Con grandissimo entusiasmo – ha detto l’Onorevole Augusta Montaruliabbiamo deciso come MUR di essere presenti in una giornata così importante, portando il saluto del Ministro e di tutta la comunità del Ministero dell’Università e della Ricerca. È un dovere essere qui, ma anche un piacere che ci consente di esprimere la nostra vicinanza e il nostro sostegno all’Università di Urbino e a tutte le Università italiane».

Gli intermezzi eseguiti dal Coro 1506 di Uniurb, diretto dal M° Augusta Sammarini, hanno scandito il tempo dell’evento e degli interventi in programma, tenuti da Simona Malucelli, Rappresentante del Personale Tecnico-Amministrativo, da Lorenzo Busà, Rappresentante del Consiglio degli Studenti, e da Howard Burns, Professore emerito presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Nel sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro, pronunciando la lectio magistralis “Urbino e la nuova architettura”, il Professor Burns ha reso omaggio alla “casa” e alla città del Duca. «È un’architettura – ha commentato l’ospite d’onore – la cui novità centrale non sta nell’uso dei capitelli che hanno forme romane antiche, ma nel modo attentissimo in cui è studiato il progetto del Palazzo in rapporto all’uso e alla sua pluralità di funzioni. Non sappiamo chi sia l’architetto che ha ideato e perfezionato il progetto. Non c’è un architetto, c’è forse Laurana che dirige la costruzione, che è capocantiere, ma ci sono più voci. C’è quella di Federico, la più importante, e c’è anche quella “dell’uomo delle idee”: Leon Battista Alberti».

Tutta la forza della vita di Uniurb si è mossa, invece, sotto la superficie piana dei numeri e delle percentuali che hanno ordinatamente integrato il discorso del Rettore Giorgio Calcagnini. Dal portato quantitativo della narrazione proviamo a estrarre, per ragioni di sintesi, solo poche indicazioni. Sulle immatricolazioni e sulle iscrizioni per cominciare. «Al 15 novembre – ha spiegato il Magnifico – risultavano iscritti 14.342 studenti, numero sostanzialmente immutato rispetto al 2021, ma superiore del 4% al 2019. Gli studenti regolari, a cui è legata una parte importante del finanziamento statale, si sono attestati intorno al 76% del numero totale, in calo di 6 punti percentuali rispetto all’anno accademico 2019-2020.

Un calo in parte atteso visto l’aumento delle immatricolazioni degli ultimi anni, incentivate dalle lezioni a distanza e dall’ampliamento della no tax area che, probabilmente, hanno avvicinato all’Università anche chi, in condizioni normali, non si sarebbe iscritto. Con riferimento agli immatricolati l’Ateneo registra, rispetto alla stessa data dello scorso anno, un calo del 3,7%, confermando però la sua forte capacità di attrarre giovani residenti fuori regione (addirittura il 50%, di cui il 5% proveniente dall’estero). La dinamica delle immatricolazioni ha favorito le lauree magistrali (dal 36% al 42%), preferite da studenti che hanno conseguito il titolo di primo livello in altre Università».

Di cifre in cifre evidenziamo anche gli esiti della valutazione della ricerca, relativamente al periodo 2015-2019, che hanno permesso al nostro Ateneo di scalare la graduatoria dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca di ventotto importantissime posizioni. «Due Dipartimenti su sei – Studi Umanistici ed Economia, Società, Politica – sono nella graduatoria per ambire all’”eccellenza”.

Un risultato che ha prodotto ricadute positive nell’attribuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario 2022: il peso di Uniurb sul sistema universitario è aumentato, rispetto al 2021, del 7,2% (il dodicesimo incremento percentuale più elevato tra tutti gli Atenei), un miglioramento che vale attorno ai 5 milioni di euro. Nel periodo 2016-2022, mentre l’FFO per l’intero sistema universitario è aumentato di circa il 23%, per Uniurb è stato di circa il 30%: un risultato che ha premiato la nostra scelta di investire nella ricerca e per la ricerca».

E proprio intorno al vantaggio rilevante del linguaggio dei dati e all’urgenza di un’interpretazione qualitativa di numeri e statistiche che siano concretamente al servizio delle idee si è stretta la riflessione finale del discorso. «Solo continuando a produrre e a diffondere conoscenza potremo utilizzare la mole impressionante di dati che si riversano su di noi dai supercalcolatori, utilizzandoli come “cassetta degli attrezzi” per gestire l’incertezza e prendere le decisioni migliori, ma sempre guidati dal nostro discernimento. Ed è con questa speranza – ha concluso il Rettore – che dichiaro aperto l’Anno Accademico 2022-2023, il Cinquecentodiciasettesimo dalla Fondazione».

Il video integrale della cerimonia.

 

 

 

Pin It on Pinterest

Share This