Ne avevamo parlato qualche tempo fa. Il Centro Teatrale Universitario Cesare Questa organizza per gli studenti di Uniurb tre laboratori formativi ad accesso gratuito, validi per il riconoscimento di crediti formativi. Eccoli: il laboratorio di teatro, di traduzione interculturale e di poesia contemporanea: la new entry dell’Anno Accademico 2017-2018!

Cliccando sulle parole evidenziate in “giallo Uniamo” scoprirete dove e quando si svolgono. Il nostro consiglio è di andare a dare un’occhiata; noi l’abbiamo fatto e sbirciando qua e là ci è parso di capire il senso più profondo di una parola molto alla moda: sharing! Avete presente? Video-sharig, photo-sharing, car-sharing, bike-sharing, house-sharing? Bravi, resettate tutto! Perché quello che si condivide nell’esperienza di questi corsi è la passione. L’entusiasmo di giovani studiosi del nostro Ateneo che mettono in circolo conoscenze, professionalità e competenze con l’energia creativa e libera che solo il sentimento più vivo e più vero del fare arte può accendere.
Incontrateli, non costa nulla; provateci e concedetevi quest’anno di toccare anche la sponda della poesia, tanto più che proprio da lì è iniziata l’avventura del CTU, per l’esattezza dalla Resistenza della Poesia: un’associazione culturale che questo gruppo di studenti dell’allora Facoltà di Lettere ha costituito nel 2010.

Pare sia successo un lunedì sera.
L’appuntamento è a casa di Alberto in via Posta Vecchia 29. Sono seduti intorno al tavolo della cucina. Qualche chiacchiera, un bicchiere di vino e poi qualcuno tira fuori dalla tasca il foglietto e legge. Sono versi. Il patto è chiaro: condividere poesia; leggere i testi uno ad uno e farci delle riflessioni sopra. Insieme. Ma vanno oltre. E il giorno dopo le piccole pagine raccolte sul tavolo di quella cucina cominciano a rotolare per i corridoi di Palazzo Veterani. Finché una mattina la professoressa X raccoglie uno di quei quadratini stropicciati, lo porta in aula e legge ad alta voce una lirica di Ted Hughes per Sylvia Plath.
Era nata la Resistenza della Poesia.

Alberto è Alberto Fraccacreta, Presidente dell’Associazione, che spiega “volevamo vivacizzare la Facoltà con un’autonoma organizzazione di eventi, di letture pubbliche, di spettacoli teatrali che offrisse un approccio creativo, meno filologico e accademico alla poesia. Costituita l’associazione abbiamo fondato da subito l’omonima rivista letteraria con l’intento di promuovere le voci della poesia contemporanea italiana, ma anche quelle degli studenti dell’Ateneo interessati a proporre i propri testi. Poi nel 2011 abbiamo portato in scena lo spettacolo teatrale Le furberie di Scapino di Molière e da lì, su suggerimento del Professor Danese, abbiamo cominciato a lavorare sui testi della commedia plautina inaugurando il filone della traduzione interculturale, pensata per un pubblico contemporaneo e adeguata agli stilemi comici e ai fatti culturali del nostro tempo”.

Nel perimetro sperimentale della Resistenza della Poesia nasce, quindi, il Centro Teatrale Universitario Cesare Questa che assume la sua forma istituzionale nell’Anno Accademico 2016/2017 e da lì in poi organizza percorsi formativi complementari destinati agli studenti e ai docenti delle scuole e dell’Università.
“Non potrei immaginare il laboratorio teatrale senza quelli di poesia e traduzione. La forza della nostra proposta – spiega Michele Pagliaroni, Direttore artistico del CTU – è la continua contaminazione delle esperienze, il confronto quotidiano tra tecniche e linguaggi. La parola viene tradotta, cantata e agìta, il pensiero criticato, riformato e condiviso, senza confini tra le discipline, ma in una viva apertura e in continua ricerca. Gli studenti rispondono alle nostre proposte con passione e in numero sempre crescente. Nel 2017 il CTU ha contato oltre 150 associati. Il nostro obiettivo per l’anno in corso è investire ancora su questa formula che riconnette il nostro Ateneo alla linea formativa delle Performing Arts, tipica delle università americane.”

Per darvi qualche informazione in più abbiamo fatto molte domande e ricevuto risposte alluvionali che proviamo a riassumere spogliandole – ahinoi – dell’intensità magnifica con cui ci sono state riferite. In sostanza, il laboratorio di poesia contemporanea dedica: il primo modulo alla “questione della donna” nella lirica più recente con imprescindibili riferimenti ai modelli due-trecenteschi; il secondo modulo – udite-udite – alla scrittura poetica creativa, al suo esercizio pratico e all’elaborazione di testi in versi.
Il laboratorio di traduzione interculturale fa, invece, il focus sul Filottète di Sofocle tradotto, per la scena, dal poeta e premio Nobel Seamus Heaney.
“Traduciamo la traduzione di Heaney – continua Alberto Fraccacreta – producendo un testo che diventerà uno spettacolo teatrale del CTU e che confluirà nella collana di poesia teatro e traduzione Hypocrisis pubblicata dall’Editore Carocci”.
Top! Non abbiamo altro da aggiungere. Adesso tocca a voi!!!

 

Immagine in evidenza: Alexandre Godreau

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