Video integrale della cerimonia di Inaugurazione dell’A.A. 2015/2016


Il discorso del Rettore

Magnifici Rettori
Signor Prefetto
Autorità Civili, Militari e Religiose
Cari Colleghi e Collaboratori del Personale Tecnico Amministrativo
Carissimi Studenti
Signore e Signori

Desidero porgere il mio affettuoso benvenuto a quanti hanno voluto essere presenti alla cerimonia di Inaugurazione del nuovo Anno Accademico, il cinquecentodecimo dalla fondazione dell’Ateneo. Una ricorrenza che sarà festeggiata nei prossimi mesi con una serie di eventi significativi.

Il riferimento alle origini – e in particolare alla costituzione del Collegio urbinate dei Dottori sorto in seguito al Decreto di Guidubaldo di Montefeltro del 26 aprile 1506 – non vuole rappresentare un ripiegamento sul passato, ma un elemento utile per ricercare nuove e più stimolanti motivazioni per il futuro dell’Ateneo.

Questo ci permetterà di riflettere su un periodo storico, il Rinascimento, che ha saputo costruire una cultura unitaria abbattendo gli steccati tra le varie aree del sapere, e che è stato in grado di operare – in virtù di quell’umanesimo scientifico che qui ebbe la sua massima realizzazione – feconde contaminazioni tra lettere, scienze ed arti.

La relazione, che mi appresto a condividere con tutti voi, illustrerà lo stato dell’arte della nostra Istituzione alla luce degli avvenimenti che hanno caratterizzato il 2015, un anno difficile e complesso nell’orizzonte internazionale e che, per quanto ci riguarda, ha visto la nostra Università collocarsi nella fascia compresa tra la quattrocentesima e la cinquecentesima posizione (in questo range, la graduatoria è a pari merito): una performance di grande valore che proietta Urbino – insieme ad altri 33 Atenei italiani – in un contesto internazionale.

È un risultato di cui siamo legittimamente orgogliosi e che va condiviso con tutti quelli che operano nella nostra Istituzione, perché solo con un lavoro di squadra – e questo l’ho ribadito dal giorno del mio insediamento – è possibile raggiungere risultati importanti.  È ormai diventato un aforisma la frase attribuita a Kenneth Blanchard, manager statunitense e autore di numerosi best-seller, secondo cui “Nessuno di noi è intelligente quanto tutti noi messi insieme”.

Spetta ora al Governo riflettere sulla necessità di erogare adeguati finanziamenti, di cui il Sistema universitario ha urgente bisogno.

Purtroppo, dobbiamo concorrere con altre realtà ad armi impari. Solo un esempio, ma molto calzante: Harvard, con 21.000 studenti, dispone di un budget di 3,9 miliardi euro (pari al 56% di tutto il Fondo di Finanziamento Ordinario nazionale), mentre il bilancio del nostro Ateneo, con 15 mila studenti, ammonta a soli 70 milioni di euro.

Va anche detto che, per le vicende legate alla Statalizzazione, le nostre risorse sono già considerevolmente inferiori a quelle di cui dispongono gli altri Atenei. Secondo le indicazioni relative all’applicazione del costo standard studente – che dovrebbe giungere a regime nel 2018 – la quota aggiuntiva che ci spetterebbe di diritto, fotografando quella che è ora la nostra situazione, ammonterebbe a ben 9 milioni di euro, come risulta da una tabella del “Sole 24 Ore”.

Ad ogni inizio di Anno Accademico, è consuetudine soffermarsi sulle difficoltà di ordine finanziario in cui si dibattono le Università, che hanno subìto, tra il 2009 e il 2014, un taglio di ben 900 milioni di euro, che pone l’Italia appena sopra il livello di Lituania e Ungheria.

Ritengo però che il mio intervento debba focalizzarsi sul significato che la formazione universitaria riveste nella costruzione di una società più giusta, in cui i valori della Cultura riescano ad orientare gli uomini e i popoli.

A livello generale, il nostro Paese si trova oggi a fronteggiare la sfida non semplice di ritrovare la via della crescita: un compito che richiede in larga misura atti di coraggio e una nuova visione del futuro, in un’ottica internazionale in cui la Cultura deve far parte in maniera prioritaria dei nuovi scenari.

Tutti gli indicatori, infatti, ci mostrano come un investimento in questo campo possa incidere positivamente su numerosi aspetti del benessere collettivo e sulla coesione sociale, solo per limitarci ad alcune esemplificazioni.

Lo ricordava qualche settimana fa il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico dell’Università dell’Aquila: “Tra gli strumenti per combattere la violenza e il fondamentalismo dei giorni parigini, noi abbiamo la cultura, che è farmaco certo contro l’oscurantismo, l’ignoranza e l’intolleranza”. E non è casuale che proprio all’interno di un Ateneo si assista al rilancio dell’importanza dei valori culturali di una società.

Sono anche fermamente convinto che la nostra Istituzione debba essere chiamata a favorire un dialogo multiculturale specie tra le giovani generazioni, che non debbono lasciarsi sopraffare dalla paura e dall’impotenza, come può essersi verificato in seguito ai tragici fatti che hanno colpito la Francia. Queste circostanze non debbono farci rinunciare al confronto con l’altro, ma anzi debbono aiutarci a costruire un futuro nell’ascolto, nel rispetto reciproco della dignità umana.

La violenza, le posizioni radicali e intransigenti, che non lasciano spazio alla libertà della persona, vanno invece combattute con lo strumento della Cultura.

Spetta alle Istituzioni educative essere in grado di svolgere una funzione di indirizzo, promuovendo una forma di discernimento che permetta di scoprire le contraddizioni dell’odierno sentire, per renderlo più adatto allo sviluppo integrale della persona.

Sì, perché una persona che abbia necessità di costruire un percorso autentico all’interno della complessità della vita, deve essere preparata al riconoscimento dei bisogni altrui, perché è nella pluralità delle differenze che la cultura del sé si trasforma in cultura dell’altro: “Noi dobbiamo rispettare l’altro e l’alterità”, affermava uno dei più grandi pensatori del XX secolo, Hans Georg Gadamer. Una sfida, la sua, rivolta ai singoli individui come ai popoli.

Formare un uomo non significa infatti abituarlo al dominio o all’espansione della propria identità, ma prepararlo al dialogo e al confronto. Del resto, il significato ultimo che si attribuisce all’Università, come ha riconosciuto il filosofo italo-tedesco Romano Guardini, è quello di “conoscere la verità per se stessa”: non dunque e soltanto una scuola di scienza, bensì un luogo di formazione dello spirito che aiuti le giovani generazioni a districarsi tra le difficoltà della vita. Già nel XIX secolo John Henry Newman, pensatore inglese e primo Rettore dell’Ateneo Cattolico di Dublino, preconizzava in un suo saggio una Università deputata a fornire “un modello di educazione della persona” e a formare “personalità mature, dotate di libertà, equità, moderazione, calma e saggezza”.

Prima di illustrare l’attività di questo anno trascorso, desidero porgere il mio cordiale benvenuto e il mio più affettuoso ringraziamento al professor Guido Rasi, Direttore della European Medecines Agency, un Organo che ha sede a Londra e che ha come compito principale la tutela e la prevenzione della salute pubblica e degli animali, mediante la valutazione ed il controllo dei medicinali per uso umano e veterinario. Siamo tutti davvero molto interessati ad ascoltare la lectio magistralis di una figura che dà lustro al nostro Paese, in un momento in cui emerge ancora con più evidenza l’esigenza del cittadino di ottenere rassicurazioni nel campo della salute.

La mia relazione toccherà le principali tematiche che sono state oggetto della nostra considerazione nel corso del 2015. Il primo aspetto, che ha richiesto particolare attenzione, ha riguardato la struttura del Bilancio, una operazione necessaria ad individuare le risorse per promuovere un concreto Piano di Sviluppo del nostro Ateneo.

Un’attenta analisi – svolta anche interessando le strutture preposte del Ministero – ha permesso di avviare le procedure finalizzate alla restituzione del mutuo contratto nel 2004 con Banca Marche, il cui capitale residuo ammontava a circa 10.000.000 di euro. Lo scorso marzo sono stati restituiti 6.000.000 di euro e si sta valutando se esistano le condizioni per restituire la cifra residua. Si tratta di un passaggio fondamentale che permetterà al nostro Ateneo di mettere in pratica una reale politica di investimenti rivolta a far fronte ad una serie di interventi, che per molti anni non era stato possibile avviare.

Questo ci consentirà di procedere alla realizzazione della nuova Sede di Scienze Motorie, anche grazie alla fattiva collaborazione che si è instaurata con l’Arcidiocesi (qui debbo esternare la mia gratitudine a Sua Eccellenza l’Arcivescovo Monsignor Giovanni Tani, che si è mostrato sensibile alle esigenze di formazione dei nostri giovani mettendo generosamente a disposizione un’area necessaria a soddisfare la realizzazione di alcuni Servizi funzionali alla nuova Struttura).

Mi preme anche sottolineare il determinante contributo messo in atto dall’Amministrazione Comunale e in particolare dal Sindaco Maurizio Gambini, che ringrazio per il lavoro prezioso svolto nel rimuovere molti degli ostacoli che di norma si frappongono in questi casi.

È prevedibile che nel 2016 queste iniziative potranno concretamente avviarsi.

Altro intervento improcrastinabile riguarda la messa a norma dei Collegi Universitari di nostra proprietà. È stata già avviata la procedura per un intervento di 5.600.000 euro che consentirà di portare a termine i lavori di messa a norma e di riqualificazione funzionale nel prossimo triennio.

Progettate dall’Architetto Giancarlo De Carlo, queste residenze si sono imposte per la loro originalità in campo internazionale, tanto da ricevere l’attenzione della Getty Foundation di Los Angeles che ha stanziato alcuni mesi fa un primo contributo di 195.000 dollari, finalizzato alla loro conservazione.

A questi interventi occorre aggiungere quanto già deliberato dalla Regione Marche per le strutture di sua proprietà.

L’importo complessivo si attesta dunque su circa 10.000.000 di euro. Si tratta di interventi necessari che vedranno coinvolte diverse Imprese: un segnale di grande significato che contribuirà a riavviare la crescita in un territorio come altri toccato dalla crisi.

Ritengo infatti che solo con una concreta politica di investimenti, anche la nostra Istituzione possa contribuire a restituire fiducia nel futuro.

Un’operazione culturale di grande significato riguarda l’urgente sistemazione dell’imponente patrimonio librario della nostra Università che ammonta a circa settecentomila volumi, compresi i manoscritti, gli incunaboli e le cinquecentine del Fondo Antico.

In un’ottica di piena fruibilità, è stata messa in atto una riorganizzazione che dovrebbe rendere quanto prima operativa una sede idonea, già individuata nell’ex-Convento di San Girolamo: una struttura prestigiosa che ospiterà tutte le biblioteche dell’area umanistica, le quali potranno così essere a disposizione anche della Città. Questo prezioso deposito librario sarà così integralmente valorizzato, sottratto al progressivo deterioramento ed inserito a pieno titolo nei circuiti turistico-culturali.

Una particolare attenzione dovrà essere rivolta alle esigenze dell’area scientifica per una più efficace ed idonea sistemazione dei laboratori di ricerca, attualmente dislocati in diverse aree della città.

Nell’ambito di una politica di razionalizzazione finalizzata ad una migliore funzionalità, sta per essere avviato un intervento di riqualificazione energetica che interesserà diverse strutture, mentre un apposito gruppo di lavoro si sta attivamente adoperando per un’attenta valorizzazione dell’Azienda Agraria, con particolare riguardo al tipo di colture, alla  parte boschiva e ai fabbricati rurali.

Nei mesi scorsi, è stato richiesto un significativo impegno agli Organi accademici, ai Docenti e a tutto il Personale Tecnico-Amministrativo, per la riorganizzazione delle Strutture dipartimentali.

Questo intervento, ormai indifferibile, ha permesso di diminuire il numero dei Dipartimenti da 8 a 6, due per area, con l’obiettivo di ridurre la dispersione dei settori scientifico-disciplinari e rendere queste strutture più funzionali e in grado di dare risposte efficaci sia nel campo dell’Offerta Formativa che della Ricerca. L’operazione ha consentito anche di ridurre le Segreterie amministrative da 8 a 4.

Desidero sottolineare il prezioso contributo del Direttore Generale Dottor Alessandro Perfetto il quale, anche grazie al coinvolgimento del Personale Tecnico-Amministrativo interessato, ha saputo evitare le tensioni che di norma accompagnano i mutamenti.

Debbo anche estendere la mia gratitudine a tutti i Docenti, che con grande senso di responsabilità hanno accompagnato, in tutte le diverse fasi, l’opera di riorganizzazione.

È chiaro che questo processo, per potersi considerare realmente concluso, richiederà un’attenta analisi degli aspetti logistici in modo da permettere ai Docenti di uno stesso Dipartimento di poter condividere strutture comuni, rendendo così effettiva l’opera di razionalizzazione intrapresa.

Per rendere realmente più snello ed efficace il lavoro dei Dipartimenti e delle Strutture amministrative, è stato anche necessario avviare un processo di Semplificazione che ha riguardato le modifiche dei regolamenti relativi alle Missioni, del Regolamento conto terzi con il contestuale sblocco e liquidazione di progetti fermi da anni, del Regolamento Spin-Off. È stato razionalizzato il processo di stipula dei contratti di Insegnamento e del loro rinnovo, con un sensibile risparmio di centinaia di ore lavorative: un aspetto importante, se si pensa alla riduzione del numero di unità di Personale Tecnico-Amministrativo che si è registrata in questi anni  per la  sfavorevole dinamica del turn-over.

È stato anche possibile snellire e ammodernare le procedure relative alle deliberazioni degli Organi accademici e le procedure online per tutti i Corsi di Studio: vantaggi che sono andati a beneficio degli studenti.

Quest’opera di Semplificazione dovrà necessariamente continuare, in quanto spetta all’Università il compito di proporre modelli esemplari di comportamento.

Consapevoli dell’esigenza di fornire un’adeguata risposta agli adempimenti che ci vengono richiesti, si è reso necessario adeguare la nostra struttura amministrativa, che dal 1° luglio  può contare su un nuovo Dirigente del Servizio Finanze, il Dr. Antonio Micheli: un atto significativo, rivolto a dare più stabilità al Sistema.

È stato, inoltre, sensibilmente incrementato il fondo di finanziamento per le progressioni economiche e per la produttività collettiva ed individuale del Personale Tecnico-Amministrativo, a dimostrazione dell’importanza che riveste il lavoro dei nostri collaboratori, a cui va tutta la mia gratitudine per l’impegno e la generosa disponibilità che sono andati, in diversi casi, oltre a quanto viene ad essi richiesto.

Nel 2015 è stata anche effettuata la prima indagine di benessere organizzativo, da cui sono emerse indicazioni utili a migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro.

Un altro ambito di intervento ha riguardato l’utilizzo dei punti organico per il Personale Docente in possesso dell’Idoneità o dell’Abilitazione scientifica nazionale: un processo che era stato già avviato due anni fa con le disponibilità del Piano Straordinario Associati, a cui si sono aggiunte quelle derivanti dal turnover.

Le decisioni che sono state assunte dagli Organi accademici hanno consentito di completare 34 procedure relative al passaggio da Ricercatore a Professore Associato, di cui 5 posizioni riservate a Personale Docente esterno all’Ateneo.

Sono state completate le procedure per il passaggio di 5 docenti da Professore Associato a Professore Ordinario.

È stato anche possibile dare seguito a 7 posizioni di Ricercatore di tipo b e a 10 posizioni di Ricercatori di tipo a, di cui 5 finanziate con fondi esterni, per un totale di 56 nuove posizioni.

Dopo un lungo periodo, si è così potuto intraprendere un processo fondamentale per la vita dell’Ateneo: offrire risposte alle legittime aspettative di carriera dei Docenti, reclutare Personale Docente esterno all’Ateneo, avviare il reclutamento di Ricercatori di tipo b e di tipo a per l’ingresso di nuove forze. Ho usato di proposito la parola “nuove forze” anziché giovani, dal momento che l’età anagrafica si è spostata significativamente in avanti. Un’azione che ha tenuto conto della qualità scientifica e delle capacità gestionali dei Docenti, consentendo di dare risposte efficaci alla sostenibilità dell’Offerta Formativa.

Quest’opera dovrà necessariamente continuare, e dovrà essere sempre più mirata a sostenere e a rendere attrattiva la nostra Offerta.

La Legge di Stabilità, in discussione in Parlamento, prevede una serie di misure finalizzate ad accrescere l’attrattività e la competitività del Sistema universitario italiano a livello internazionale, con lo stanziamento di  un fondo di 38 milioni di euro nel 2016 e di 75 milioni a decorrere dal 2017 per la chiamata diretta di Professori di prima e seconda fascia.

Al fine di sostenere l’accesso dei giovani alla ricerca, sono previste risorse per il reclutamento di 1.000 Ricercatori di tipo b per il 2016 e di altri 1.000 nel 2017.

Inoltre, a partire dal 2016, sono previste risorse che permetteranno lo  sblocco degli scatti stipendiali fermi al 2010.

Queste misure, ancorché insufficienti, vanno nella direzione di contrastare la perdita di 12.000 docenti che ha interessato l’Università italiana negli ultimi 7-8 anni.

Il prossimo anno, e precisamente dal 24 al 28 ottobre, l’ANVUR visiterà il nostro Ateneo: sarà necessario prepararci a questo incontro con un attento lavoro rivolto a migliorare ancora di più la qualità dei nostri percorsi formativi.

Sempre nel 2016, la Regione Marche approverà la nuova legge di riforma degli ERSU. La nostra Università si sta attivando per formulare specifiche richieste alla Regione affinché si ponga particolare attenzione ad una maggiore funzionalità di queste Strutture, valorizzando  le diverse realtà.

Colgo l’occasione per rinnovare l’appello al Presidente Ceriscioli, affinché il Diritto allo Studio dei giovani capaci sia salvaguardato con la messa a disposizione delle necessarie risorse. Lo ringrazio sin d’ora per la tempestività degli interventi che la Giunta ha già adottato, perché gli Studenti debbono essere costantemente al centro della nostra attenzione.

Proprio in questa direzione, oltre ad assicurare Servizi e percorsi formativi di qualità, abbiamo cercato di promuovere una serie di iniziative in campo sportivo, musicale e teatrale.

Anche quest’anno la nostra Università ha registrato un incremento di matricole, confermando la nostra attrattività, messa recentemente in evidenza anche dal “Sole 24 Ore”.

Dopo queste notizie sulla gestione delle risorse e delle Strutture, mi preme porre l’accento sull’attuale Offerta Formativa a carattere multidisciplinare, in linea con la tradizione di una Università generalista modulata su 35 Corsi di Laurea (di cui quattro online), 20 Master, 13 Corsi di Dottorato, Corsi di Alta Formazione, tra cui diverse Summer School e una Winter School.

È stato da poco inaugurato un Centro Integrato di Servizi Didattici e di E-Learning che coniuga l’innovazione tecnologica con l’Offerta Formativa. La Struttura nasce con lo scopo  di mettere a sistema le molteplici esperienze maturate nell’ambito della Didattica universitaria in tutte le sue forme, dalla lezione in presenza a quella totalmente online, favorendo una maggiore efficacia e qualità dei processi educativi ed individuando linee strategiche per collocarsi come possibile partner progettuale nel panorama internazionale. Sono numerosi i servizi erogati dalla nuova struttura: in un’ottica di costante innovazione, il Centro intende promuovere attività integrate di ricerca, attraverso la pianificazione di conferenze e workshop, anche internazionali, che favoriscano un costante scambio di idee, progetti e buone pratiche tra esperti del settore italiani e stranieri, ponendosi come punto di riferimento anche sul territorio – con un’offerta formativa in linea con i criteri dell’educazione permanente – per incentivare processi d’innovazione didattica, sociale e tecnologica.

Strettamente collegate alla Didattica, sono da segnalare alcune iniziative intraprese nel versante dell’Innovazione. Tramite procedure altamente automatizzate, sono state attivate tre versioni di Moodle, un learning management system open source e gratuito: la prima accompagna l’implementazione del progetto blended learning di Ateneo per la distribuzione del materiale didattico per gli studenti; la seconda supporta i Corsi di Laurea che vengono anche erogati online, realizzando finalmente una gestione unificata dei Corsi in questione, mentre la terza riguarda l’Alta Formazione e la Formazione permanente (ad esempio i Corsi per la Sicurezza sui luoghi di lavoro). Per quanto riguarda la Ricerca, è stato acquisito il software IRIS per la gestione digitale dei prodotti della ricerca, un software più funzionale e aperto alla consultazione pubblica. Sul versante dell’Internazionalizzazione è stato attivato il servizio EduRoam, che consente una utilizzazione comune delle credenziali da parte di studenti del nostro Ateneo e di Università straniere, mentre sono state potenziate le funzionalità di ricerca di informazioni dei Servizi all’interno del portale web di Ateneo ed è stata rinnovata la server farm del SSIA, ora più affidabile in termini di prestazioni e di risparmio energetico.

Come è ormai tradizione, anche quest’anno si è svolto il Campionato di Lingue organizzato dal Centro Linguistico d’Ateneo e rivolto alle quinte classi delle Scuole Superiori di tutta Italia, a cui hanno partecipato ben 278 “classi virtuali” di altrettante città.

Grande attenzione è stata dedicata all’Orientamento, nelle sue varie accezioni, sia tradizionali che innovative: dalle visite alle Scuole, alla distribuzione di materiale informativo, dall’organizzazione dell’Università Aperta rivolta ai neolaureati, all’attivazione di Laboratori ULAB per gli ultimi anni delle Superiori. È stato anche istituito un Servizio di Counseling Psicologico, a integrazione delle attuali azioni di Orientamento e di Job Placement.

La Ricerca, che insieme alla Didattica rappresenta per definizione il motivo stesso dell’esistenza della nostra Istituzione, è stata da subito al centro del nostro interesse. Particolare attenzione è stata riservata ai compiti di scouting e di diffusione dell’informazione di Bandi nazionali ed internazionali con l’obiettivo di costituire un Osservatorio della Ricerca (possibilmente inserito in un quadro regionale) organizzato in “Spreading Information; Fundraising; Project Office; Management; Archiving”. Di concerto con Europe Direct si sta avviando un Corso di “Europrogettazione” che fornirà il giusto supporto informativo di base a Docenti e Ricercatori dell’Ateneo sulle caratteristiche di H2020 e sui Bandi connessi ai Fondi Strutturali, mentre si è formato, ed è in via di allargamento, un gruppo disponibile ad una attività di supporto – che può definirsi “on-call” – affinché i docenti possano più facilmente redigere progetti e trovare più facilmente partner e consulenti. Insieme alla costituzione di Gruppi di Lavoro per soddisfare al meglio le procedure richieste per la VQR, è stato costruito l’Archivio delle Competenze d’Ateneo, strumento essenziale per interfacciarsi e dare rapide e concrete risposte alle richieste di consulenza, ricerca ed innovazione che giungono dal territorio. Inoltre, al fine della costituzione di un vero “Sistema universitario marchigiano”, si sono organizzati numerosi incontri con gli altri Atenei delle Marche – con il fattivo supporto della massima Istituzione regionale – per concordare sinergie e strategie comuni. In quest’ambito è già stato programmato un Master regionale interuniversitario online, un Dottorato di Ricerca internazionale concordato con la Regione Marche (FSE) e l’UE (COFUND), che si conta possa partire con il prossimo ciclo. Si è seguita con attenzione una Convenzione che – coinvolgendo le quattro Università marchigiane ed inserita in un Accordo Quadro con CNR, MiUR, MiBACT e Regione Marche nell’ambito del Cultural Heritage – apra nuovi orizzonti in questo importantissimo settore che può offrire positive ricadute anche per le Piccole Medie Imprese, le Imprese creative, i Distretti Culturali. L’Ateneo è coinvolto in 10 Progetti del VII Programma Quadro, in un Progetto di Horizon 2020 come Coordinatore e nel Progetto coordinato da Erydel (Spin-Off dell’Ateneo) IEDAT, quest’ultimo per un importo di 5.800.000 euro. Di rilievo gli Spin-Off Diatheva, la cui attività è incentrata sulla scoperta, lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi ritrovati diagnostici, terapeutici e vaccini; quello di Lingua Ideale, riconosciuto anche all’estero, e quelli relativi alle Fonti di energia rinnovabile e alla Climatizzazione.

È innegabile che l’Internazionalizzazione rappresenti un elemento strategico per uno sviluppo del Sistema universitario e Urbino – che storicamente si è spesso trovata al centro dello scenario politico e culturale europeo e che oggi è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità – non può sottrarsi a quello che costituisce un asset fondamentale di attrattività in tempi di civiltà globalizzata. Inserita a pieno titolo nella Macroregione Adriatico-Jonica, la nostra Università ha già avviato da tempo progetti di ricerca ed accordi sulla Didattica con altri Atenei per il rilascio di titoli congiunti ed è stata riconosciuta come Istituzione accademica di riferimento dei 39 Governi che compongono l’Unione per il Mediterraneo. Citiamo, tra gli altri, il progetto “SUNBEAM” finanziato dall’Unione Europea per oltre un milione di euro in associazione con l’Università dei Balcani; il progetto EACH– Excellence in Analytical Chemistry coordinato da Atenei estoni, svedesi, francesi e finlandesi; il progetto Key Action 2 “Cooperation and Innovation for Good Practices” e quello “Textual and Literary Cultures in Medieval Europe (TALC_ME)”, con capofila Magonza, nell’ambito dell’ERASMUS. Vivace il rapporto con le Università americane, tra cui Harvard, Berkeley ed altri Atenei degli States, mentre continua la collaborazione con l’Università di Camerino per portare avanti l’esperienza del Corso di Laurea in Farmacia creato a Dschang (Camerun).

Sono stati implementati i Corsi interamente in lingua inglese, come quello di Management interculturale d’impresa, un Corso triennale online di Informatica ed il Corso di Perfezionamento Business Culture in The Italian Context. Un importante momento di formazione è rappresentato dall’attivazione di Summer School, quali quella in Paleclymatology, il Séminaire de droit comparé et européen, l’Urbino Renaissance Lectures: The Court and the City”, “Metrica e ritmica greca” e l’International School on Foraminifera e l’M3-HABs Risk Monitoring, Modeling and Mitigation of Benthic Harmful Algal Blooms along Mediterranean coasts: iniziative che hanno riscosso ampio successo. Sarà prossimamente attivata la Winter School “The Italian Renaissance: Art, Literature, Political Thought”. È stata inoltre aperta, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, un’Aula Confucio che offre Corsi liberi di madrelingua cinese.

Il rapporto sull’Internazionalizzazione della Grande Guida Università 2015-2016 di Repubblica-Censis – relativo alle Università di “media” grandezza – colloca Urbino al 6° posto su 15, dove l’indice relativo (che si basa sul numero di studenti in mobilità per studio e tirocini oltre che sulle risorse – peraltro limitate – destinate alla mobilità) è pari a 83.

Il trasferimento delle conoscenze e delle migliori pratiche tecnologiche sul territorio (ovvero la Terza Missione) richiede una particolare considerazione per conferire valore alle politiche di Ricerca e di Innovazione. È stata consolidata negli ultimi tempi una rete di rapporti di collaborazione con soggetti istituzionali quali Comuni, Unioni Montane, GAL Montefeltro Sviluppo e Regione Marche, al fine di sviluppare Progetti in varie direzioni. Attraverso un costante collegamento con le Associazioni di categoria a livello provinciale e con le Federazioni del comparto industriale e commerciale a livello nazionale (Confindustria, Federlegno ecc.), sono state avviate iniziative congiunte per l’organizzazione di tirocini, stages, workshop su temi quali l’efficienza energetica e i beni culturali. Progetti che hanno condotto a convenzioni e finanziamenti di assegni di ricerca e di Borse di studio Eureka in collaborazione con le Imprese, che sicuramente saranno in grado di accrescere la capacità innovativa e la competitività del tessuto imprenditoriale del nostro territorio. L’importo totale delle entrate per finanziamenti da parte di soggetti privati e di Imprese ammonta nell’ultimo anno a oltre 1.500.000 euro.

Tra le ultime iniziative in ordine di tempo merita di essere menzionato il Progetto “LabData” cogestito da Università e Amministrazioni territoriali per una corretta utilizzazione dell’ex-Orto dell’Abbondanza. La posizione della Data, da poco restituita alla fruizione della Città, riveste una valenza strategica e anche dal punto di vista architettonico si pone come luogo virtuale e fisico in grado di declinare appieno il binomio formazione/cultura.

È stato predisposto un nuovo regolamento Spin-Off per facilitare l’avvio di iniziative imprenditoriali da parte di Docenti, Ricercatori e studenti dell’Ateneo, e sono state attivate convenzioni con BP-Cube, locale incubatore di imprese per il supporto alle iniziative imprenditoriali dei nostri iscritti. Ma numerose altre attività di stimolo all’imprenditorialità degli studenti sono state messe in atto: il Bando BP-Lab per la pre-incubazione di iniziative imprenditoriali; la partecipazione al tavolo regionale sulle Start-Up innovative, coordinato dalla Regione Marche, per l’individuazione di strumenti a supporto di nuove imprese innovative, e al progetto CultLab per l’avvio di imprese culturali in collaborazione con i GAL regionali. Da segnalare anche il Progetto Contamination Lab in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, laboratorio per promuovere la cultura dell’intraprendere e stimolare la contaminazione fra studenti di varie facoltà e fra mondo accademico e sistema socio-economico. Siamo inoltre presenti ai lavori di Netval, Associazione comprendente 54 Università italiane, il Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (CIRA), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA), l’ENEA e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) per la valorizzazione dei risultati della ricerca attraverso attività formative e rapporti con le Istituzioni, il mondo delle Imprese e della finanza. Mi piace ricordare anche la Costituzione del Polo Universitario di Fossombrone presso il locale Istituto Penitenziario, in seguito a Protocollo di intesa con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per le Marche, volto a consentire ai detenuti e agli internati della Regione di iscriversi ai Corsi dell’Ateneo.

La nostra Università è anche capofila di una importante iniziativa svolta in collaborazione con la Regione Marche, la Corte di Appello di Ancona e il T.A.R Marche. È stata sottoscritta una Convenzione-quadro avente per oggetto un progetto sperimentale di finanziamento e monitoraggio per i tirocini formativi da svolgersi presso gli Uffici giudiziari del Distretto e presso il T.A.R delle Marche con la partecipazione di laureati in giurisprudenza per attività di studio, ricerca e redazione di bozze di provvedimenti a fianco dei Magistrati togati.

Oggi che i social network hanno cambiato il modo in cui intendiamo la comunicazione e hanno creato una sorta di nuovo codice che si va differenziando dai modelli generalmente riconosciuti, siamo in grado di certificare che il nostro Ateneo, in virtù della campagna #UNIAMO PROSPETTIVE, centrata sui contenuti prodotti dalla redazione del Blog omonimo, ha riscontrato un aumento significativo di utenti fruitori del portale web (1 milione e 800 mila percorsi di visita da ogni parte del mondo), pari al 30% in più rispetto allo scorso anno.

Secondo un’indagine pubblicata da Younipa, l’Ateneo urbinate – che ha attivato un motore di ricerca grazie a cui è possibile cercare informazioni sull’Offerta Formativa, sui contenuti formativi digitalizzati e sui programmi di insegnamento (anche in inglese) – risulta tra i top 20 a livello nazionale.

Questa attività si è rivelata utile anche nell’ambito del job placement, in quanto le Aziende accreditate hanno la possibilità di interrogare la nostra banca dati, accedendo ai curricula degli studenti e dei laureati, al fine di individuare le figure di cui hanno necessità.

Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno e alla generosità dei Pro-Rettori, dei Delegati Rettorali, dei Docenti, del Direttore Generale e di tutto il Personale Tecnico Amministrativo e degli Studenti, che ringrazio ancora.

Sono altrettanto consapevole che le numerose iniziative intraprese – che dimostrano una certa vivacità del nostro Ateneo – rappresentino soltanto un avvio di processi che richiedono, per essere completati, da parte nostra ancora maggiore energia.

Vorrei concludere questa mia relazione ritornando sul ruolo centrale che le nostre Università possono e debbono esercitare come luogo dove si cresce nella conoscenza e dove si formano i giovani che saranno chiamati a svolgere compiti significativi nella società.

A noi educatori spetta la responsabilità di tutelare questi luoghi di formazione, soprattutto oggi che, per i profondi mutamenti che interessano una civiltà ormai globalizzata, la stessa formazione rappresenta una sfida davvero impegnativa.

Per costruire una Università che sia promotrice di un sistema critico e non omologato, al servizio della verità e del progresso dell’individuo e della società, è necessario  interrogarci sulle tragedie e le ingiustizie che si consumano ogni giorno in tante parti del pianeta, senza timore di esplorare nuove questioni e nuovi campi del sapere, perché solo in questa maniera sarà possibile svolgere, in maniera più incisiva, la nostra missione culturale.

Dobbiamo trasformarci in sentinelle che vegliano e risvegliano la responsabilità umana contrastando anche atteggiamenti di rassegnazione intellettuale.

E consentitemi di utilizzare una parola ormai non più così comune: generosità.

Generosità di uno sguardo aperto alla globalizzazione come un’opportunità, con attenzione alla multiculturalità e alle necessarie  forme di dialogo per vivere la pluralità nel rispetto delle identità: questa è la nostra vera sfida.

Per queste motivazioni, è importante che la politica, le realtà produttive, le Istituzioni, le famiglie e i cittadini tutti comprendano il ruolo prezioso che viene affidato all’Università non solo per lo sviluppo del Paese, ma anche per promuovere una convivenza pacifica tra i popoli.

E questo è davvero indispensabile, se vogliamo pensare con fiducia e speranza al nostro futuro.

È con questo auspicio, che dichiaro aperto l’Anno Accademico 2015-2016, cinquecentodecimo dalla sua fondazione.

Vilberto Stocchi

 

Pin It on Pinterest

Share This