Le studentesse e gli studenti di Uniurb tornano a discutere le tesi di laurea negli spazi del campus!
“L’Università – ha spiegato il Rettore Vilberto Stocchi – è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale nel processo di ripartenza del Paese, e per farlo ha bisogno di dare un senso alle intenzioni attraverso i fatti. Ecco, noi stiamo seguendo proprio la strada delle azioni concrete e il nuovo calendario delle lauree in presenza lo dimostra.
Dal 7 luglio, nel rispetto delle norme di sicurezza, i nostri ragazzi sono tornati a discutere le tesi nelle aule dell’Ateneo e le famiglie a festeggiare con loro questo traguardo importante. Inoltre, dal 21 settembre al 30 giugno 2021 anche le lezioni si svolgeranno in presenza, così come in presenza si svolge ormai da settimane il lavoro del personale tecnico-amministrativo a supporto degli studenti iscritti e delle matricole.
Tutte iniziative importanti che testimoniano, non in astratto ma nella pratica quotidiana, il ritorno dell’Università di Urbino alla normalità”.
Tra i molti neolaureati in presenza anche Bianca Ranocchi, che a Urbino ha frequentato il corso di laurea triennale in Scienze Biologiche e il corso di laurea magistrale in Biologia Molecolare, Sanitaria e della Nutrizione e ha discusso la tesi lo scorso giovedì 9 luglio. A lei abbiamo chiesto di raccontare l’emozione di un’esperienza di grande significato, fino a qualche mese fa impensabile.

 

Bianca, molti rallegramenti! Sei una delle prime laureate in presenza post lockdown di Uniurb, eppure fino a qualche settimana fa eri certa di dover discutere la tesi online.

Sì, questa laurea in aula è stata una vera sorpresa! Devo essere onesta, quando ho saputo di dover discutere la tesi online non mi è dispiaciuto: in fondo il mio obiettivo era raggiungere il traguardo del titolo magistrale. Mi interessava arrivarci, non “come” arrivarci. Solo quando ho vissuto l’emozione, la gioia e la soddisfazione di questo giorno speciale a Urbino mi sono resa conto del grande regalo che l’Università mi ha fatto!

Perché questo interesse moderato per le modalità di discussione?

Mi sono iscritta prima alla triennale in Scienze Biologiche e poi alla magistrale in Biologia Molecolare, Sanitaria e della Nutrizione perché la mia aspirazione professionale è insegnare le materie scientifiche nella scuola secondaria di primo e secondo grado e, allo stesso tempo, esercitare la professione di biologa nutrizionista. Per cui era importante solo che mi laureassi nei tempi per poter poi partecipare al concorso per il reclutamento del personale docente della scuola secondaria, superare l’esame di stato e iscrivermi all’Albo professionale dei Biologi.

Hai le idee molto chiare!

Se riuscissi a conciliare queste due passioni, credimi, realizzerei il mio sogno più grande!

Raccontaci gli ultimi quattro mesi del tuo percorso di studi.

Be’, sono stati mesi difficili, c’era tanto dolore intorno, non credo potremo mai dimenticarli, ma a me piace trovare dentro questa esperienza terribile il vantaggio di aver studiato tutti i giorni, sabato e domenica compresi.
Dovevo preparare due ultimi esami e completare la tesi per cui dall’8 marzo al 9 giugno non mi sono mai fermata e ho superato le prove online – altro grande vantaggio che l’Università mi ha offerto – con buoni voti e grande soddisfazione.

Dopodiché l’Università ti ha comunicato la novità della laurea in presenza. Cosa hai provato quando l’hai saputo?

All’inizio non riuscivo a crederci, ho provato una strana sensazione: ero contenta ma anche intimorita perché non sapevo proprio cosa aspettarmi! Continuavo a dirmi: “non sarà vero, non sarà vero” e mi chiedevo “chissà quante persone potrò portare con me in aula e che tipo di restrizioni si applicheranno”. Avendo una famiglia numerosa mi preoccupava l’idea di dover fare una selezione. Tengo molto ai tanti parenti e amici cari e li avrei voluti tutti intorno a me quel giorno, senza escludere nessuno.

 

“Non sarà vero, non sarà vero”: era vero!

Era vero e non ho dovuto escludere nessuno, a condizione che amici e parenti si impegnassero a rispettare le regole stabilite dal Ministero e il giusto distanziamento. Per cui, mi sono rilassata e ho cominciato ad organizzarmi.
Ero convinta di discutere la tesi in tailleur e pantofole, invece per fortuna pochi giorni prima della discussione in presenza ho comprato un bel paio di sandali tacco otto e ho fatto stampare e rilegare la tesi!

Ed è arrivato il gran giorno…

È arrivato ed è stato bellissimo entrare nell’Aula Magna (dell’Area Scientifico – Didattica Paolo Volponi ndr), mi sono emozionata prima di tutto per la grandezza e la solennità della sala che era semivuota, ma piena di tante sensazioni positive.
Ovviamente, terminata la discussione, il momento più intenso è stato quello della proclamazione. E il fatto che tutti i professori schierati difronte a me  indossassero la mascherina non ha reso la situazione meno profonda e suggestiva. È stato tutto bellissimo.

Dopo la proclamazione cosa è successo?

Che sono uscita dal palazzo dell’Università e tutte le persone care che erano con me mi hanno festeggiato cantando e inondandomi di coriandoli. Poi da via Saffi ci siamo spostati verso la piazza principale e abbiamo camminato insieme sotto un sole caldissimo, incrociando per le strade della città turisti e studenti universitari. E sembrava quasi che i tre mesi di lockdown non ci fossero mai stati… sembrava tutto normale, com’era prima della pandemia. Mi sono sentita davvero felice.

E dove ti ha portato questa felicità?

La prima tappa è stata quella dell’aperitivo sotto i portici del centro. Ci siamo seduti tutti all’aperto, ben distanziati, ai tavolini di un bar e lì ho ricevuto tantissimi fiori, dediche e un mare di affetto che ho ricambiato leggendo ad alta voce le due pagine di dedica che aprivano la mia tesi di laurea.

A chi hai dedicato la tua tesi di laurea?

L’ho dedicata al mio compagno Giacomo, ai miei genitori, a mia sorella Agnese, a mio fratello Tommaso e a tutte le persone a cui voglio bene e che mi hanno sostenuto nei momenti non facili.
E poi l’ho dedicata a me stessa per non essermi arresa mai e per aver sempre lottato nonostante gli imprevisti, le paure e le difficoltà.
Tutto questo importante percorso di studio e di vita lo racconterò un giorno ai miei figli per dire loro che, alla fine, se insisti, resisti, conquisti!

 

*In copertina il Rettore Vilberto Stocchi e Bianca

 

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