Di cosa sono capaci gli studenti di Uniurb? Di scendere in campo, giocare la partita e vincerla! Ecco i nomi del magic team: Julieta Giselle Aloise, Arianna Cirillo, Miryam Fioretti, Elisa Gagliardi, Tommaso Giovannuzzi e Angela Milano. Applauso. I sei allievi del corso di laurea magistrale in Lingue Straniere e Studi Interculturali – Curriculum Comunicazione Interculturale d’Impresa (CIDI) – hanno vinto il concorso Learning by doing – University 2019 bandito da Confindustria Marche.

 

Il Professor Marco Cioppi

Con il progetto Cucine sul mercato cinese hanno guadagnato il vantaggio della vittoria sui duecento studenti concorrenti delle Università di Camerino, Macerata, Politecnica delle Marche, e vinto i mille euro in palio. Due gli obiettivi principali della competizione che ha preso il via a ottobre 2018 e si è conclusa lo scorso 30 maggio: avvicinare gli studenti al tessuto produttivo locale, e sviluppare tematiche aziendali nell’ambito delle attività didattiche integrative e laboratoriali organizzate dagli Atenei.
“Il gruppo vincitore – spiega Marco Cioppi, docente di Economia e Gestione delle Imprese e coordinatore del team CIDI-Uniurb – si è occupato di sviluppare il processo di internazionalizzazione della attività di comunicazione sul mercato cinese per un’azienda di Fossombrone che produce cucine.
Sono molto soddisfatto dell’esperienza nel suo complesso in quanto ha permesso agli studenti di cimentarsi su casi aziendali concreti e reali, non basati su simulazioni in aula”.

 

Del resto, la Carlo Bo guarda con sempre maggiore attenzione a strategie in grado di produrre e mettere in circolo una cultura (anche) imprenditoriale che sviluppi specifiche competenze e solleciti nei giovani del nostro Ateneo il desiderio di ascoltare la propria ambizione e di trasformare le idee in azioni di business.
“Questi progetti – conclude il Professor Cioppi – sono un’importante opportunità anche per le aziende perché possono conoscere ragazzi con competenze specifiche e fare scouting, per possibili inserimenti futuri in organico. Iniziative come il Learning by doing hanno l’obiettivo di favorire il passaggio al mondo del lavoro di competenze che le aziende possono già testare durante il percorso universitario.
A parte la grande soddisfazione per la vittoria del nostro Ateneo a livello regionale, vorrei fare un grande apprezzamento a tutti gli studenti che hanno partecipato perché il livello dei progetti presentati è stato molto alto, a dimostrazione della grande creatività e intraprendenza dei nostri giovani laureandi”.

 

Gli studenti vincitori

 

Julieta Giselle Aloise

Nell’ambito del progetto mi sono occupata della comunicazione aziendale attraverso i social media. In Cina il “great firewall” governativo limita o blocca l’accesso ai più noti social network, per questo ho proposto la creazione di un account aziendale su WeChat – un’app che unisce social network, e-commerce, messaggistica e tanto altro – e ho individuato il modello di utilizzo di questo servizio più adatto all’azienda e ai suoi prodotti.

 

La parte più difficile è stata analizzare le molte pagine WeChat in cinese che riguardavano il settore in cui opera l’azienda, per individuare i contenuti principali, le informazioni che l’utente si aspetta di trovare, il tone of voice ecc. Ho anche individuato specificità che riguardano le risorse finanziarie utili e le risorse umane; insomma il risultato finale – che non solo io, ma tutto il team ha realizzato – è stato una sorta di manuale d’uso di questo canale social.
Vincere è stata una grande soddisfazione perché tutti sapevamo di esserci impegnati davvero tanto. Lavorando al progetto mi sono resa conto che tutto ciò che ho studiato, e tutte le conoscenze che ho acquisito possono portare soluzioni reali ai problemi reali di un’azienda.

Arianna Cirillo

Il mio lavoro, insieme a quello della collega di corso Miryam Fioretti, si è concentrato su aspetti legati a internet e al sito web. Ci siamo occupate, in particolare, dell’indicizzazione e dello studio dei competitor. Frequentando il corso di lingua cinese, io ho anche curato la traduzione in cinese dei contenuti del sito web.
Lavorare in team è stato stimolante perché mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con idee e pareri diversi dai miei e di imparare a combinarli, e mi ha permesso anche di capire meglio le dinamiche interne al gruppo in un contesto lavorativo reale.

 

A livello formativo, l’esperienza mi ha permesso di mettermi in gioco, di mettere a frutto ciò che l’Università insegna. La vittoria è stata molto gratificante. Essere riusciti a suscitare l’interesse di imprese marchigiane che ancora non sono presenti sul territorio cinese è stato un altro bel traguardo. Spero che il nostro lavoro possa effettivamente aiutare l’azienda, nel prossimo futuro, ad ampliare la propria presenza sul territorio cinese.

Myriam Fioretti

Arianna Cirillo ed io ci siamo occupate della parte relativa alle abitudini d’uso di internet, all’analisi del sito web dell’azienda e di alcuni casi best practice nel settore delle cucine per individuare le caratteristiche che un sito web deve avere per ottenere successo in Cina, tra gli utenti cinesi. Abbiamo, quindi, fornito all’azienda una serie di suggerimenti per migliorare il sito e renderlo più facilmente fruibile da parte di clienti e potenziali clienti cinesi.

 

Il nostro team si è caratterizzato per affiatamento e intesa. Lavorare con i colleghi del corso è stata un’esperienza davvero stimolante che mi ha permesso di imparare nuove cose e di capire che, collaborando per un obiettivo comune, si possono raggiungere traguardi importanti insieme. Quindi grande soddisfazione per la vittoria del concorso Learning by doing che considero un riconoscimento al nostro impegno e al nostro lavoro.

Elisa Gagliardi

Mi sono occupata di analisi e strategie legate all’espansione territoriale dell’azienda in Cina. Ho contribuito a individuare le aree del Paese in cui l’azienda, per convenienza, potrebbe espandersi (considerati i prodotti e il potere di acquisto della popolazione in una data zona) e ho rintracciato le principali fiere di settore.

 

Mi sono trovata bene con i miei compagni del team. Siamo riusciti a organizzarci integrando le capacità di ognuno. Quando si lavora in gruppo si impara a coordinarsi al meglio per raggiungere un obiettivo comune, tenendo conto al tempo stesso del fattore umano, cioè imparando a relazionarsi con le persone con cui si collabora. E poi lavorando insieme è più facile essere creativi e arrivare a idee innovative e originali. È stato un ottimo esercizio che ci sarà utile anche in futuro.
La vittoria ha confermato che siamo riusciti a mettere in pratica con successo quello che abbiamo imparato in aula. Speriamo di ottenere gli stessi risultati dopo la laurea, quando cominceremo a lavorare!

Tommaso Giovannuzzi

Il mio compito è stato quello di valutare la possibile espansione organica dell’azienda sul territorio cinese. Incrociando dati di diversa tipologia: di natura macroeconomica, relativi agli stipendi, agli indicatori di benessere economico, dati legati alla presenza di competitor o marchi stranieri e a politiche del governo cinese, ho redatto una classifica di venti città in ordine di attrattività. L’obiettivo era valutare in che misura convenisse all’azienda avere una presenza diretta o indiretta in ognuno di questi luoghi.

 

È stata un’esperienza molto interessante che ci ha permesso di metterci alla prova in un contesto lavorativo vero e proprio. Ci ha dato modo di interagire col personale dell’azienda, raccogliere punti di vista diversi e fare ciò che probabilmente faremo quando entreremo nel mondo del lavoro.
Siamo stati molto contenti di aver vinto! Eravamo sicuri del nostro lavoro perché avevamo pianificato una serie di azioni integrate, e sapevamo di avere buone possibilità di raggiungere l’obiettivo. Averne conferma è stato bellissimo, soprattutto perché il consenso è arrivato un team di imprenditori, quindi di professionisti esperti, che possono giudicare con cognizione di causa questo tipo di prova.

Angela Milano

Studio cinese e mi sono occupata della traduzione del marchio aziendale in questa lingua e dell’ideazione di un pay-off adatto al mercato di riferimento, con l’obiettivo di consolidare l’identità del brand.
Per farlo ho intervistato un buon numero di amici cinesi, o amici di amici, chiedendo loro un giudizio su una serie di proposte presentate. In base al maggiore gradimento rilevato e alla valutazione finale fatta dall’intero gruppo di lavoro siamo arrivati alla definizione del nome e dello slogan, che all’azienda sono piaciuti molto.

 

Tutto il processo è stato interessante perché ci ha fatto capire quali sono le difficoltà reali che può incontrare un’impresa italiana, o occidentale, che opera sul mercato cinese. E, soprattutto, ci ha permesso di trasferire ciò che studiamo tutti i giorni, in aula o sui libri, in un contesto reale e di misurarne l’utilità effettiva. Non mi aspettavo la vittoria, ma certamente ci speravo. La soddisfazione è stata grandissima!

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