Nel sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro, la CNN ha raccontato Urbino, città simbolo del Rinascimento italiano. Un esteso monumento architettonico che l’opera dell’uomo non ha corrotto e che il tempo ha conservato nella grazia della sua bellezza. Insomma, quando il mondo scopre i luoghi che hanno ispirato Piero della Francesca se ne innamora per sempre. Succede anche alle studentesse e agli studenti della Iowa State University che da qualche anno partecipano ai corsi della Winter School di Uniurb The Italian Renaissance: Art, Literature, Culture, per conoscere più da vicino la storia della cultura rinascimentale italiana secondo specifiche prospettive di interpretazione.

“Siamo ormai alla quarta edizione della Winter School – spiega Antonio Corsaro, titolare della cattedra di Letteratura Italiana e Presidente del corso – che inizia per la seconda volta in un momento difficile. L’edizione 2019-20 è stata troncata dopo appena tre settimane per l’inizio del grande lockdown, e gli studenti sono dovuti rientrare in fretta in America, ma la Scuola ha provveduto tempestivamente a organizzare tutti e tre i corsi a distanza, con risultati a mio parere eccellenti. Adesso, pur nel pieno della pandemia, si prospettano tre mesi tutti in presenza” .

Da febbraio ad aprile 2022 gli allievi americani possono, di fatto, approfondire argomenti che spaziano dalla geografia alla periodizzazione del Rinascimento, con incursioni nel perimetro della politica e delle istituzioni, senza tralasciare gli aspetti della cultura materiale di quella civiltà e muovendo lo sguardo verso i motivi dell’arte, del mecenatismo e della committenza per approdare alle voci fondamentali della letteratura e della poesia volgare.

“Il carattere dei tre corsi che compongono la Winter School – conclude il Professor Corsaro – è fondato su un profilo flessibile e multidisciplinare. I corsi (tutti in inglese) sono: Renaissance Literature, Renaissance Art, Renaissance History. Danno 6 cfu ciascuno secondo il nostro sistema, e possono essere frequentati da tutti gli studenti di Urbino e dagli studenti Erasmus, e i cfu possono essere accreditati fra i loro esami a scelta. La struttura dei corsi non ha niente di monografico né di manualistico, si pensa piuttosto a una serie di topics su argomenti vari, che prevedono interventi regolari di docenti e relatori esterni”.

Le lezioni, che hanno preso il via lunedì 7 febbraio, si svolgono in lingua inglese per consentire agli allievi l’acquisizione di saperi e competenze spendibili sulla scena internazionale del mercato del lavoro, nell’ambito dell’insegnamento, ma anche della ricerca storica e museale e della comunicazione culturale.

“La Winter School – commenta la Professoressa Catherine Farwell, che partecipa attivamente al corso – così come è concepita prevede un approccio interdisciplinare che abbraccia insieme insegnamenti diversi, anche non canonici, per offrire alle studentesse e agli studenti iscritti uno sguardo unitario e realistico sulla cultura del Rinascimento italiano. L’idea è di restituire, attraverso modelli interpretativi inediti, la quotidianità di un’epoca che proprio a Urbino trovò la sua massima espressione. Le mie lezioni sono dedicate al ruolo della donna e riguardano, in particolare, le figure di Battista Sforza, moglie di Federico da Montefeltro, ed Eleonora Gonzaga, moglie di Guidubaldo da Montefeltro: donne che con la propria forza hanno conquistato spazi di azione e di potere all’epoca – e anche più tardi – inconcepibili.

Altri docenti si occupano dell’approccio educativo, della formazione di Federico e dei suoi contemporanei e, nell’ambito della “material culture”, i ragazzi studiano sul campo gli oggetti, gli spazi e, soprattutto, le architetture che caratterizzarono quel tempo e che a Urbino sono rimaste pressoché inalterate. E proprio a partire dall’osservazione diretta dei giardini, ad esempio, e dall’esperienza concreta dell’attraversamento dei luoghi di Urbino, nel corso di una serie di visite didattiche guidate, gli studenti possono risalire ai concetti e riflettere sulle teorie, interiorizzando così la storia della civiltà del Rinascimento e il soffio vitale della città stessa”.

Ad accompagnare ogni anno gli allievi statunitensi a Urbino è Deni Chamberlin, Professor of Journalism and Communication alla Iowa State University, e Premio Pulitzer con i colleghi della redazione del Fort Wayne News Sentine, per la categoria “Local General or Spot News Reporting”, nel 1983. Con soddisfazione la Professoressa Chamberlin sottolinea: “siamo fortunati a lavorare con la Winter School dell’Ateneo di Urbino. La nostra Università ha avviato programmi di scambio anche a Roma e a Firenze, ma la Winter School di Urbino è unica perché unico è il luogo in cui si svolge e perché si concentra su argomenti legati al Rinascimento.
Penso che parte dell’attrattiva di questo programma si leghi al desiderio dei nostri ragazzi di immergersi nello stile di vita italiano, e ai racconti degli studenti – che in passato hanno frequentato il corso dell’Università di Urbino – che confermano questa opportunità”.

In effetti, la sensazione che si coglie ascoltando gli allievi è che sia questo il campo di riflessione sul quale fiorisce l’entusiasmante vivacità delle loro testimonianze. Ne dà prova Rachael Kauffman che ha deciso di frequentare il corso “per vivere un’esperienza più autentica e coinvolgente, durante la quale poter davvero incontrare le persone, interagire con loro e costruire legami”. Le fa eco Emma McDowell, istintivamente sicura che il programma scelto le stia dando l’occasione imperdibile di studiare e “imparare nel luogo in cui una certa cultura ha avuto inizio”. Un tratto di ragionamento importante anche per l’evidenza che assume quando sale compiutamente in superficie: “essere a Urbino – spiega Emma – mi permette di vedere il cuore del Rinascimento e anche di costruire una connessione con il passato”.

 

 

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