Il sabato urbinate del 19 maggio ha un hashtag esatto e definitivo: #NotteDeiMusei2018! LEuropa celebrerà l’arte, la storia, la scienza e così anche la Carlo Bo, garantendo al pubblico interessato una serie di visite guidate gratuite ai propri Poli museali. Tre luoghi straordinari che raggiungeremo passeggiando per le vie della città, partendo dalla centralissima piazza della Repubblica dove, alle 18.45, gli ospiti dell’UniUrb Spritz presenteranno i due eventi della serata: Notte dei musei e UNInCANTO 2018: la rassegna nazionale di cori universitari.

Ecco le coordinate fondamentali: Gabinetto di Fisica: Museo urbinate della Scienza e della Tecnica, piazza della Repubblica, 13; Museo dei Gessi via Timoteo Viti, 22; Orto botanico via Donato Bramante, 28.  Non ultima la pagina dedicata alla prenotazione del turno di visita. 

Non resta che provare ad immaginare insieme un percorso post-aperitivo facile facile che comprenda le tre tappe.

 

Gabinetto di Fisica: Museo urbinate della Scienza e della Tecnica | Apertura: dalle 16 alle 24.

Il Professor Roberto Mantovani aziona un taumatropio del 1865

La prima destinazione che segnaleremo in Maps sarà piazza della Repubblica 13 e la bussola di Google punterà verso l’ingresso di Palazzo degli Scolopi che, al suo piano nobile, ospita il Gabinetto di Fisica: Museo urbinate della Scienza e della Tecnica.

“Il Museo – spiega Roberto Mantovani, Curatore e Responsabile della struttura – testimonia​,​ con i suoi preziosi strumenti​,​ la più antica istituzione scientifica dell’Università di Urbino. Il visitatore avrà l’opportunità, in una notte ​quasi ​magica, di compiere un viaggio a ritroso nel tempo e di immergersi nella grande tradizione scientifica che la città di Urbino ha tenacemente accumulato nel corso dei secoli”.

700 è numero che ricorre in questo spazio d’eccezione: fondato negli ultimi anni del ‘700, 700 sono gli strumenti scientifici che il Museo accoglie, tutti realizzati tra la seconda metà del ‘700 e i primi anni del ‘900. Parafulmini, spinterometri, specchi parabolici, procederemo lungo i corridoi della sala Alessandro Serpieri sperimentando la meraviglia di nomi, forme e funzioni. Dopodiché, nella seconda delle due sale di cui il Museo si compone – la sala Federico da Montefeltro – a sorprendere sarà soprattutto la mise en scène virtuale dello Studiolo del Duca di Urbino ricostruito in tre dimensioni.

“Durante la visita guidata – aggiunge il Professor Mantovani – per la scienza più antica, quella del secondo Umanesimo e del Rinascimento, si parlerà del più antico orologio al mondo disegnato su tarsia, si illustreranno ​le eccezionali macchine di Francesco di Giorgio Martini, la famosa bottega cinquecentesca di Simone Barocci specializzata nella costruzione di elaborati strumenti scientifici​ e​ i contributi di grandi scienziati urbinati quali Commandino e Guidobaldo del Monte (maestro di Galileo!)”​. ​E per il Sette e l’Ottocento? Lo scopriremo solo prenotando la visita guidata!

 

Museo dei Gessi Apertura: dalle 19 alle 24.

Particolare del Museo dei gessi

Nuovo giro sulla mappa di Big G e dal Gabinetto di Fisica arriveremo al Museo dei gessi in via Timoteo Viti, 22, un ambiente espositivo contenuto ma di grande effetto che ospita una raccolta di calchi in gesso derivati prevalentemente da sculture antiche, databili tra il V sec. a.C. e il III sec. d.C.

“Una collezione storica di calchi in gesso per lo più dall’antico – commenta  Anna Santucci, Direttore scientifico del Museo – quale è quella conservata a Palazzo Albani, è memoria visibile della cultura artistica che ha percorso, dal ‘500 ad oggi, il mondo occidentale. I calchi sono stati il medium che, con maggiore incidenza rispetto ad altri, ha saputo disseminare l’idea della classicità in Europa e, dalla fine del ‘700, anche oltreoceano.

Da allora, queste immagini di statue derivate da modelli in marmo o bronzo di epoca greca e romana non sono più uscite dal nostro orizzonte visivo, anzi ancora oggi ne pervadono ampiamente lo scenario, come possiamo facilmente constatare osservando con occhio consapevole tra i complementi di arredo delle nostre stesse case, come pure dei set pubblicitari e cinematografici”.

Faremo senz’altro un giro intorno al rigore delle linee dei busti, ai panneggi leggeri, all’intensità emotiva di un volto, mentre la proiezione in loop di un video racconterà per immagini le iniziative seguite al più recente allestimento inaugurato nel 2012 e svolte negli spazi del Museo. E se visiteremo l’esposizione intorno alle 21.15 seguiremo anche una breve lezione introduttiva della Professoressa Santucci che conclude: “Nell’ambito della Notte dei musei è offerta una nuova occasione di incontrare il Museo dei gessi, la sua storia e il suo significato culturale, offrendo ai visitatori una chiave di lettura anche sull’immaginario del nostro contemporaneo. Si consideri inoltre che sono poche le gipsoteche, in Italia come all’estero, che possano vantare ancora pezzi del primo Ottocento come questi urbinati. I calchi furono, infatti, acquisiti per la maggior parte in concomitanza con la fondazione dell’Istituto di Belle Arti delle Marche (nel 1861), di cui l’odierno erede è il Liceo Artistico Scuola del Libro, e concessi in deposito all’Istituto di Archeologia”.

 

Orto botanico Apertura: dalle 18 alle 24.  

L’ingresso dell’Orto botanico

Dal Museo dei gessi al museo a cielo aperto dell’Orto botanico! Distano pochi passi l’uno dall’altro per cui il segnaposto di Maps indicherà la direzione e saremo subito pronti ad esplorare i tre terrazzamenti che disegnano questo luogo di incanto.

“L’Orto Botanico, fondato nel 1809 – spiega Donata Ricci, Prefetto Responsabile del Centro – si estende per 2200 mq e contiene numerosissime specie, comprese piante monumentali di cui alcune risalgono all’epoca di fondazione dell’Orto. Oggi l’Orto Botanico è un Centro di ricerca e di supporto alla didattica dell’Università di Urbino. In questi ultimi anni è divenuto una location importante come meta educativa per le scuole di ogni ordine e grado, per approfondire i temi legati alla biodiversità, allo studio dell’ambiente naturale e all’educazione alimentare attraverso le collezioni, gli allestimenti e le iniziative culturali. Il personale dedito alla didattica adotta abitualmente un programma educativo di tipo investigativo-esperienziale secondo le linee guida di “Botanic Gardens Conservation Strategy” (BGCI, IUCN, WWF).

L’ingresso monumentale dell’inconfondibile edificio in mattoni di cotto rosso bruno, ci introdurrà tra le geometrie di vialetti e sentieri del grande giardino che, passando per la vasca delle ninfee e la ottocentesca Serra De Brignoli, ci accompagneranno alla scoperta delle oltre 900 specie erbacee, arboree e arbustive raccolte ordinatamente nelle varie collezioni.

“Considerando che l’Orto Botanico – osserva la Professoressa Ricci – è abitualmente sede di visite guidate su richiesta e che si differenzia molto dalle altre strutture in quanto raccolta di collezioni viventi, direi che il senso dell’evento consiste certamente nella possibilità di poterlo visitare in notturna e in contemporanea ad altri patrimoni museali”.

Ecco, è più o meno tutto, abbiamo la mappa e l’itinerario, sappiamo dove dobbiamo andare e quando sabato prossimo ci andremo proveremo anche un po’ a perderci tra i vicoli di Urbino… che nella notte concedono lampi di improvvisa bellezza.

 

Immagine in evidenza: Donatello Trisolino
Immagini Poli museali: Luca Polidori

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