Dal 21 al 23 ottobre 2022 tornerà sul palcoscenico degli eventi targati Uniurb Parole di Giustizia, il festival itinerante che da tredici anni mette in dialogo, in luoghi di incontro inediti, specialisti, cittadini e studenti sui temi della giustizia. Durante le tre giornate divulgative, ad accesso libero e gratuito, accompagneremo insieme i vari movimenti di un discorso corale che darà luce e approfondimento a Diritti e libertà nello spazio urbano di Una città per pensare. Anzi di tre città, perché la manifestazione si muoverà tra Urbino, Pesaro e Fano.

«In Italia – ha commentato Licia Califano, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza – la giustizia è un tema all’ordine del giorno, c’è stata una recente riforma e come Dipartimento stiamo lavorando a un importante progetto PON, finanziato dal Ministero della Giustizia, che ha l’obiettivo di garantire agli uffici giudiziari, civili e penali, un’organizzazione più efficace e più vicina ai cittadini. Sono, quindi, particolarmente orgogliosa che il Dipartimento di Giurisprudenza apra le porte dell’Ateneo al territorio circostante attraverso questo percorso di riflessione ampio che si estende al tema dei diritti. I diritti camminano, infatti, sulle gambe degli uomini; nascono e cambiano in rapporto ai periodi storici, e oggi più che mai occorre difenderli in tutti i luoghi del mondo in cui sono calpestati».

Promosso dall’Associazione Studi Giuridici Giuseppe Borrè, dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Urbino e dall’associazione Magistratura democratica, con il patrocinio, anche, dell’Associazione Nazionale Magistrati, l’avvio del festival sarà preceduto dall’anteprima Parole di giustizia in aula che il 20 e il 21 ottobre coinvolgerà la comunità studentesca di alcune scuole di Pesaro e Fano.
Venerdì 21 ottobre, ad aprire ufficialmente la manifestazione a Urbino, nell’Aula Rossa di Palazzo Battiferri alle 15.00, sarà la lectio magistralis La polis e la giustizia tenuta dal filosofo del diritto Luigi Ferrajoli. Subito dopo, Giuseppe Santalucia, Maria Rosaria Guglielmi e Vinicio Nardo si confronteranno su un’altra declinazione dell’argomento: La giustizia riformata. Su La giustizia in piazza rifletteranno più tardi Edmondo Bruti Liberati, Glauco Giostra e Giulia Merlo.

Sabato 22 ottobre i pensieri dei molti relatori ospiti approderanno nella prima parte della giornata a Fano, negli spazi della Mediateca Montanari-Memo dove, a partire dalle 9.15, Valentina Pazè e Mario Dogliani faranno il focus su Il governo della città: dalla partecipazione alla delega e, a seguire, Sarah Gainsforth, Jacopo Rosatelli, Agostino Petrillo, allargheranno il campo del dibattito a Le città e il conflitto. Chiuderà il passaggio fanese la generosa lettura di un argomento affine: Le città e la guerra, affidata a Domenico Quirico e Fabio Mini. Dalle 15.30 il festival si trasferirà a Pesaro, nella Chiesa Santissima Annunziata, per consentire a Sandra Burchi e Carla Ponterio di fare il punto su Città e lavoro, e a Francesco Erbani e Vezio De Lucia di capire Se questa è una città, prima di passare il testimone e anche un’interrogazione a Mario Cucinella e Francesco Pacifico: La città del futuro: sogno o incubo?

Domenica 23 ottobre, il viaggio circolare della lunga meditazione collettiva di cui raccontiamo terminerà a Urbino, nella Sala del Trono del Palazzo Ducale, con la lectio magistralis dello storico dell’arte Salvatore Settis, Il diritto alla città, preceduta dall’ultimo contributo in programma, Lessico metropolitano, Città, piazze e parole, di Christian Raimo e Gianni Biondillo.
«Nel corso del festival – conclude Chiara Gabrielli, docente di Ordinamento Giudiziario e curatrice del festival insieme a Marina Frunzio, docente di Diritto Romano e Diritti dell’Antichità – ci occuperemo di città, contesti architettonici, sociali e urbani che costruiscono comunità. Luoghi caratterizzati da una bellezza vissuta, partecipata e condivisa in cui si possa vivere, studiare, lavorare e progettare meglio e si possa trascorrere del tempo libero in una condizione di maggiore serenità.
Ne Le città invisibili, Italo Calvino scriveva “d’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”. Ho l’impressione che nelle tre giornate del festival le domande saranno tante e a tutte proveremo a dare una risposta insieme, convinti che si debba ragionare sulla giustizia non per la gente ma con la gente».

 

 

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