E poi un giorno i pianeti si sono allineati, Nunzia e Andrea si sono trovati, si sono innamorati e si sono iscritti al corso di laurea triennale in Scienza della nutrizione della Carlo Bo.
Ascoltarli è un’esperienza che fa saltare la percezione consueta delle cose, ogni argomento fa ping-pong da una voce all’altra, lui avvia la frase, lei la chiude e il giro ricomincia ma al contrario, insomma dicono insieme e sempre con una sfumatura dolcissima di verità assoluta.
Sono Nunzia Lisi e Andrea Bardeggia e questa è la loro intervista (s)doppia(ta).
Nunzia e Andrea, perché questo corso di laurea e perché alla Carlo Bo?
Andrea: Perché finite le superiori non avevamo idea di quale sarebbe potuto essere il percorso successivo, sapevamo solo che l’avremmo fatto insieme. Pensavamo di trasferirci in una città medio-grande. Magari Bologna. Poi un giorno, il padre di Nunzia ci ha suggerito Urbino e abbiamo scoperto un micro-mondo che non immaginavamo esistesse!
Abbiamo cercato informazioni in internet, sia sulla città, sia sui corsi di laurea e tra i tanti abbiamo scelto Scienza della Nutrizione. Perché è quello che più degli altri ha convinto entrambi. Se ci pensi, il food è molto di moda. In TV e sui social network non si parla d’altro. Eravamo molto incuriositi dall’argomento. Ci siamo guardati e ci siamo detti: trovato!
Nunzia: Chiaramente, leggendo i programmi dei vari insegnamenti abbiamo capito subito che non sarebbe stata una passeggiata. Soprattutto per me che alle superiori ho studiato Scienze Umane. Per superare il test di matematica, ho trascorso l’estate sui libri! Ho faticato molto ma con l’aiuto di Andrea ho colmato grosse lacune. Era solo una prova che valutava il livello di conoscenza della materia, però devo dire che quella preparazione iniziale mi è servita per affrontare gli esami successivi.
Così un giorno siete arrivati a Urbino e…?
Nunzia: E ci siamo persi! Il punto è che non avevamo fatto i conti con la bellezza di questo posto e girando con gli occhi e il naso all’insù ci siamo persi tra i vicoli. Ci pensi? Perdersi a Urbino! Oggi mi sembra impossibile, eppure a noi è successo. Ovviamente, siamo riusciti ad arrivare in via Saffi, ci siamo immatricolati e nello stesso giorno abbiamo cercato e trovato casa.
Andrea: Siamo entrambi di Rimini e avremmo potuto spostarci tutti i giorni in macchina, però la trasferta, di per sé stancante, avrebbe tolto tempo allo studio e gli amici, le cene e il resto avrebbero distratto entrambi dall’obiettivo-esami. Ci siamo fatti due conti e abbiamo capito che considerato il costo davvero basso dell’affitto – se paragonato ai prezzi degli appartamenti nelle grandi città – vivere a Urbino poteva convenire. E così è stato.
Sono trascorsi tre anni da quei giorni. Adesso, a un passo dalla laurea, cosa vi piace raccontare di questo corso?
Nunzia: Che quasi tutto ciò che abbiamo studiato finora ci ha appassionato. Quando ho seguito la prima lezione di Fisiologia speravo non finisse mai!
Andrea: La statistica non sapevamo cosa fosse, la immaginavamo noiosa invece Nunzia ne è rimasta affascinata. Il Professore ce l’ha fatta piacere.
Durante il primo anno si fa molta teoria di base: fisica, matematica, biologia animale, chimica organica ecc., ma a chi volesse iscriversi a questo corso di laurea consiglio di non scoraggiarsi perché la teoria diventa pratica nei laboratori e di questa esperienza non ci si può che innamorare. L’altro suggerimento che posso dare è di andare sempre a lezione e di prendere appunti perché capita, magari, di rileggerli a casa, di approfondire un certo argomento in rete e di rendersi conto che qualcosa non torna. Il giorno dopo si va a lezione, si chiede al Professore, lui chiarisce il dubbio, gli altri colleghi intervengono e nasce una conversazione che coinvolge tutti e spazia da un tema all’altro. Una cosa che nei grandi Atenei di Roma o Milano dove si è in 2000 certamente non può succedere.
A Urbino il rapporto con i professori è diretto e immediato, ogni domanda qui trova sempre una risposta.
Siete davvero sorprendenti, ragazzi! La voce dell’uno conclude la frase dell’altro, immagino studiate insieme, giusto?
Nunzia: Sì, studiamo insieme nella stessa stanza, seduti alla stessa scrivania, poi ripetiamo e ci interroghiamo a vicenda. Diamo sempre gli stessi esami. Prepariamo una materia insieme e quello dei due che la supera aspetta l’altro che non ce l’ha fatta e lo aiuta a prepararla di nuovo. Per fortuna succede raramente! l libretti sono identici ma con voti diversi, ovviamente.
Coincidono anche i vostri sogni? Cosa farete (insieme) da grandi?
Andrea: Quando ci siamo iscritti pensavamo di aprire un ristorante bio-vegano, adesso Nunzia si sta appassionando alla parte igienico-sanitaria degli studi e non esclude di poter lavorare nell’ambito del controllo di qualità degli alimenti. Vedremo…
Di sicuro sappiamo cosa faremo dopo la triennale: ci iscriveremo alla magistrale di Biologia molecolare sanitaria e della nutrizione. A Urbino ovviamente!
Mi pare di capire che tornando indietro fareste la stessa scelta?
Andrea: Non la cambieremmo mai anche per il percorso di vita che abbiamo fatto, questa Università ci ha cambiato come persone. Questo corso di laurea ci ha cambiato la vita. Ci ha insegnato a prenderci cura di noi stessi.
Nunzia: Noi che eravamo incalliti mangiatori di carne abbiamo provato a disintossicarci dall’eccessivo consumo di proteine e per un periodo abbiamo fatto un esperimento su noi stessi. Sai com’è finita? Che siamo diventati vegani, anzi “2 vegan in love” e abbiamo creato un profilo instagram dedicato al food, a ciò che mangiamo e ai piatti che mi piace cucinare perché se potessi starei ai fornelli dalla mattina alla sera!
“Questo corso di laurea ci ha cambiato la vita” continuate a dirmi perché…
Andrea: Per tanti motivi. Prima andavamo a fare la spesa e compravamo un pacco di biscotti qualunque, adesso leggiamo con pazienza le etichette di ogni prodotto che mettiamo nel carrello. Ci piace sapere, capire, ritrovare nelle cose che vediamo e facciamo tutti i giorni le tracce di quello che studiamo in aula.
Nunzia: Per noi andare al supermercato è una festa. Sappiamo cosa ci fa bene e cosa no, discutiamo, annusiamo la frutta prima di pesarla sulla bilancia, scegliamo la verdura in base alle stagioni, e se nel reparto del pane avvertono che per gli allergeni si deve chiedere il libro degli ingredienti noi chiediamo il libro. Perché informarsi è importante.
Un giorno consigliavo a mia madre di prendere dei biscotti che considero davvero speciali e una signora che era lì accanto mi ha chiesto: perché dice che sono i migliori? E io: non lo dico io lo dice la tabella nutrizionale! E cos’è la tabella nutrizionale?! Mi ha fatto piacere spiegare, tra gli scaffali, quello che sapevo e che avevo imparato studiando!
Immagine in evidenza: Donatello Trisolino